Nel giorno dell’aniversario della rivoluzione del 1848 una larga coalizione sociale ha convocato una mobilitazione contro il governo di desta e per difendere il diritti di tutti

Ungheria mobilitazione per i diritti civili

15 / 3 / 2013

Lunedi 11 marzo il Parlamento ungherese ha approvato un emendamento costituzionale che sta sollevando serie preoccupazioni tra i difensori delle libertà civili in Europa. Dopo diversi anni di sconfitte per mano dell’ alta Corte costituzionale ungherese, il governo di destra che dominata il Parlamento ha votato con una maggioranza di 265-11 la possibilità di un controllo diretto del sistema giudiziario del paese e di revisionare decenni di sentenze sulla tutela dei diritti umani.

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán e i membri del suo partito Fidesz insistono che le modifiche costituzionali sono solo "tecniche" o piccole correzioni. Il presidente della Commissione europea non è d'accordo, avvertendo che il nuovo emendamento potrebbe violare lo Stato di diritto, e il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che i cambiamenti voluti da Orban "potrebbero minacciare i principi di indipendenza istituzionale, di controllo e separazione dei poteri che sono il segno distintivo di governance democratica . "

Questo fine settimana ha visto giorni di protesta, convocate dagli studrnti per la prima volta dallo scorso autunno. In questa intervista esclusiva, Márton Gulyás (del Krétakör theater) racconta a GRITtv della Human Platform, una nuova coalizione che comprende gruppi di lavoratori della sanità, dell'istruzione, dell'arte e della cultura, che ha svolto un ruolo di primo piano, accanto alla rete degli studenti Ungherese Civil Liberties Union, nel portare migliaia nelle strade e davanti al del Parlamento.

Gulyas dice che manifestanti sperano di svegliare il loro paese e con buona ragione

Nell’ Ungheria di Orbán, i mezzi radiotelevisivi sono quasi interamente controllati dal governo, come le università, la banca centrale e anche più prestigiosi teatri del paese sono stati rapidamente portati sotto controllo del Fidesz mentre i fondi per le attività indipendenti sono stati ridotti drasticamente. Il professore di Princeton e osservatore indipendente per 'Ungheria, Kim Lane Sheppele ha specificato che l'emendamento vilerebbe a tempo indeterminato l'indipendenza della Corte Costituzionale, che finora è stata l'unico controllo efficace all’operato di Orban dopo la sua elezione nel 2010.

"Il pericolo è molto reale", dice Gulyas, che ha messo la sua carriera teatrale da parte, al fine di agire sulla scena politica in quello che vede come un momento critico.

Subito dopo che conversazione è stata registrata, il presidente ungherese Janos Ader ha firmato l'emendamento, garantendo il suo passaggio in legge. Ciò significa che questo 15 marzo, quando in Ungheria sarà festa nazionale, vedrà proteste ancora più massicce.

Infatti il15 marzo in Ungheria è il Giorno della Rivoluzione, anoversario della rivoluzione del 1848 nella quale si rivendicarono (tra le altre cose) la libertà di stampa, la parità di trattamento in base alla legge, la libertà religiosa e dei diritti delle minoranze. Cento e 65 anni più tardi, con la presa del potere della destra di Viktor Orbán chi manifesta chiede molti di questi stessi diritti.

Gli ungheresi sono molto affezionati ai vesi del loro poeta Sándor Petőfi, un eroe di '48 e chi scenderà in piazza lo farà citando il suo celebre verso "Alzatevi, Magiari, il paese lo richiede", da recitare quest'anno con una risonanza del tutto nuova.

Fonte : The Nation - traduzione di Garbat