Regia di Neil Novello
con
Voci Lorenzo D’Amato, Alessandro Gallo, Emma Porqueddu /Scena Valerio Novello/Figure Enzo Marrottoli, Francesca Micciulli, Valerio Novello
GENET-CHATILA
Giovedì 16 settembre, venerdì 17 settembre e sabato 18 settembre 1982,
nel silenzio del mondo, a Sabra e a Chatila, campi profughi palestinesi
di Beirut (Libano), si consuma uno tra gli eccidi più cruenti della
storia contemporanea mediorientale.
Nei campi, situati alla periferia ovest della capitale libanese (e
circondati dall’esercito israeliano), un folto gruppo di Falangisti
cristiani d’origine libanese dà luogo ad un crimine senza precedenti,
lo sterminio di vecchi, donne e bambini palestinesi. La più accreditata
verità storica spiega l’eccidio palestinese quale barbaro esito della
ritorsione libanese. Il 14 settembre, appena eletto dal popolo, il
Presidente libanese Bechir Gemayel muore in un attentato. Israele
invade il Libano per mantenere l’“ordine”, mentre i Falangisti
libanesi, armati di pistole, fucili, asce e coltelli, entrano a Chatila.
Domenica 19 settembre, lo scrittore francese Jean Genet (con l’amica
Layla Shahid) entra nel campo di Chatila. Davanti ai suoi occhi, scene
dalla fine del mondo: macerie e cadaveri sotto il sole, muri
d’esecuzione e bambini morti, donne e vecchi assassinati abbandonati
per strada, centinaia di corpi senza vita sparpagliati tra la polvere,
l’ombra delle vie e la calura. Genet trascorre a Chatila quattro ore
(dalle 10.00 alle 14.00 di domenica), dall’esperienza a Beirut nasce il
poetico e crudo reportage intitolato Quattro ore a Chatila, scritto a
Parigi nel corso dell’ottobre 1982.
Con l’ausilio di un vasto apparato fotografico (oltre 70 immagini) e la
lettura integrale del testo di Genet (la durata della messa in scena è
di 1 ora), Genet–Chatila vuole anzitutto essere una memoria dell’autore
francese, sopra ogni cosa, però, desidera essere una testimonianza
sulla crudeltà perpetrata da israeliani e libanesi contro il popolo di
Palestina.
NeilNovello