...A volte ritornano..

(fotografia della contestazione durante la Biennale di Venezia del 1968)

29 / 7 / 2009

Dopo le prime contestazioni contro il tagli al Fus, il fondo unico per lo spettacolo, della scorsa settimana sono in programma altre iniziative che vedono i tutti i "protagonisti" del mondo dello spettacolo mobilitarsi contro il provvedimento “anticrisi” del governo.

A Venezia domenica scorsa alla Biennale d’Arte, più di cento lavoratori interinali, somministrati da Adecco, hanno aderito ad una giornata di sciopero per richiedere il pagamento del lavoro festivo e di altre indennità integrative oltre che la riassunzione di alcuni colleghi. Sono state denunciate anche le politiche della Fondazione Biennale basate su di un outsourcing selvaggio (agenzie del lavoro interinale e cooperative) nel solco di quella precarizzazione senza limiti che sembra attraversare, trasversalmente, tutte le istituzioni veneziane della cultura.

(vedi articolo: Riuscito il primo sciopero dei precari della biennale)

Altre iniziative previste saranno a Roma giovedì 30 luglio, in concomitanza con la conferenza stampa di presentazione della Mostra del Cinema di Venezia, dove il "Movimento Emergenza Cultura, Spettacolo, lavoro" (Movem), che raccoglie varie sigle e che ha promosso in questi giorni diverse iniziative, tra cui la manifestazione di lunedì 20 luglio, ha organizzato una "manifestazione di sostegno alle rappresentanze del Movem" in Piazza della Repubblica... "Non ci accontenteremo né di promesse né di una manciata di denaro". "Da più parti - scrivono dal movimento emergenza cultura - é stato detto in questi giorni che avremmo boicottato sia la conferenza stampa di presentazione sia la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Poiché riteniamo che la Mostra di Venezia sia un patrimonio del paese, la più grande vetrina internazionale della nostra cultura e del nostro cinema, siamo anche convinti che debba essere la vetrina delle nostre posizioni contro il governo, che questa cultura e questo cinema sta azzerando, piuttosto che la solita passerella di politici".