1-8 maggio 2015 Milano_Venezia

Ab-strike

Una piattaforma fantascientifica per uno sciopero astratto.

10 / 4 / 2015

Il lavoro dell'artista è segnato da confini incerti, ciononostante è diventato paradigmatico all'interno di un modello produttivo sempre più votato alla capacità linguistiche, relazionali e performative in cui la creatività diventa uno strumento manageriale irrinunciabile e i termini innovazione e cultura si attraggono come calamite. L'artista e il lavoratore culturale hanno interrogato il proprio ruolo alla luce del Postfordismo, del Neoliberismo, del capitalismo cognitivo e così via. Sempre più spesso lavorano gratuitamente, qualcuno dice addirittura che lavorano sempre, anche quando leggono un libro, visitano una mostra, chiacchierano al bar, usano i social network. Per loro, come per molti altri, la parola sciopero suona come un enigma. Come si blocca la fabbrica della cultura? Come si produce un danno all'economia dell'evento? Come si rovescia la finanza che con i suoi algoritmi ha prodotto la crisi, impoverito il lavoro e arricchito i lobbisti della speculazione? Il controllo dei big data permette una enorme archiviazione di comportamenti sociali: l'intelligenza collettiva è la nuova e più importante merce per il capitale. Attraverso algoritmi si produce ricchezza mediante un quotidiano controllo biopolitico.  E' possibile opporre all'astrazione finanziaria uno sciopero astratto?

AB-STRIKE è una piattaforma predisposta da S.a.L.E. Docks e MACAO, un esercizio di immaginazione sovversiva, una fabbrica di algoritmi del comune, un laboratorio di commons, una fucina di azioni, opere, dialoghi che prenderà corpo tra l’1 e il 8 maggio a Milano e Venezia. In sintonia con le mobilitazioni internazionali contro l'Expo, la piattaforma interroga due dimensioni urbane diverse, ma entrambe caratterizzate da un ruolo primario nella cosiddetta “economia dell'evento” di cui l'Esposizione Universale rappresenta il catalizzatore di turno. Non è un caso che la Biennale d'arte scelga quest'anno di aprire quasi in contemporanea.

Occorre Reinventare il concetto di Festival e, più in generale, quello di evento artistico. Se la creatività è la nuova veste del capitale, inventiamo forme di organizzazione di artisti che sfidano il potere attraverso nuovi linguaggi e nuove forme di autogoverno. 

TAVOLE ROTONDE

PANEL 1 (@Macao) 

4 maggio 2015, 14.30 – 19.30

Valore politico delle nuove tecnologie e dell'innovazione culturale. Il futuro è politico?

Adam Arvidsson, Franco Berardi BIFO, Andrea Fumagalli, Stefano Lucarelli, Marco Sachy (D-Cent), Tiziana Terranova, Akseli Virtanen - Robin Hood Minor Asset Management Cooperative e MACAO

Quanto l'innovazione tecnologica e modelli decentralizzati di governance possono costruire commonfare, contrastando le nuove forme di militare controllo biopolitico del capitale?

PANEL 2 (@S.a.L.E.- Docks)

7 maggio 2015, 17.30 – 20.30

Scioperiamo! Verso una piattaforma intercontinentale per i lavoratori dell'arte e della cultura.

Global Ultra Luxury Faction/Gulf Labor, Noah Fisher/Artists as Debtor, Florian Schneider (Dean of the Trondheim Academy of Fine Arts), Roberto Ciccarelli (researcher/journalist), Andrea Fumagalli (economista)  S.a.L.E.-Docks, Macao e molti altri...

Questa tavola rotonda mette insieme prospettive diverse sul tema dell’organizzazione degli artisti e dei lavoratori culturali, dagli Stati Uniti fino all’Europa continentale e mediterranea. Temi centrali del dibattito saranno: l’effetto del debito sulla vita dell’artista. La necessità di inventare nuovi modelli di produzione e forme di vita contro il dispositivo neoliberale. Il ruolo dei brand artistici multinazionali nella nuova divisione globale del lavoro. Il bisogno di nuove forme di lotta e di networking di fronte al potere di cattura delle istituzioni artistiche e delle industrie creative.

PANEL 3 (@S.a.L.E. Docks) 

8 maggio 2015, 18.30 – 20.30

Lo sciopero nell'era dell'astrazione finanziaria.

Antonio Negri (philosopher), Matteo Pasquinelli (independent researcher), Marco Assennato (independent researcher), Florian Schneider (Head of Trondheim Academy of Fine Arts).

Astrazione è una parola ambigua, non designa solo una particolare attitudine verso segno artistico, ma anche la capacità del capitale di trasformare il lavoro in equivalente generale. Oggi l'immagazzinamento di metadati e l'utilizzo di algoritmi sempre più complessi da parte del capitale impongono alle moltitudini di interrogarsi in merito all'efficacia delle loro pratiche politiche, linguistiche ed aritistiche.

WORKSHOP

Workshop 1 > 1-5 maggio (@Macao)

Robin Hood Minor Asset Management Cooperative apre un ufficio a Milano!

Robin Hood è la pecora nera dei fondi d’investimento che piega i poteri della finanza alla produzione e alla salvaguardia del comune. Utilizza le potenzialità della finanza per riaprire uno spazio economico. Ripensa le tecnologie per trovare come la finanza può essere più utile.

La strategia di Robin Hood è la stessa di 600 anni fa a Sherwood: attaccare le strade dove passa la ricchezza sottratta al popolo, per redistribuire il bottino, e fare una grande festa. Ma i metodi sono un po’ diversi. Robin Hood fa uso dei Big Data, utilizza algoritmi e blockchains, segue le operazioni della borsa americana, accumula banche dati di operatori finanziari, li decostruisce da individui in dividui, e mette a disposizione di tutti i loro più importanti mezzi di produzione.

Il team di Robin Hood arriva a Macao per lavorare sul lancio delle Obbligazioni Hood. Le Obbligazioni Hood sono una prima generazione di non-Criptomoneta: crypto-asset (Collateralized equity Note) sostenuta dal portafoglio dinamico di Robin Hood che imita le regole dell'oligarchia finanziaria di mercato. Niente di tutto ciò è mai stato fatto prima. Benvenuti nel lato selvaggio della finanza.

L'ufficio di Milano è aperto. Siete invitati a partecipare, seguire o prendere parte ai lavori. Tra gli altri, impiegati a Robin Hood Milano: Akseli Virtanen, Brett Scott, Tiziana Terranova, Benjamin Lozano, Pekko Koskinen, Dan Hassan, Emanuele Braga, Teppo Vesikukka, Harri Homi, Ana Fradique, Tere Vaden, Luca Guzzetti.

Workshop 2 > 6 maggio 2015, 14.30 – 18.30

Workshop: Punti di interruzione: Strike Preparation Camp.

Daniel Blanga Gubbay (Aleppo)

Uno sciopero inizia con il corpo: inizia dalla posizione che il corpo assume in relazione ad una stabilita in precedenza ][...]. Allora un'interruzione non è semplicemente il rifiuto di proseguire con il normale flusso delle cose: lo stesso gesto re-figura le inclinazioni della superficie. Crea una deviazione nel flusso normativo delle cose, aprendo uno spazio tra ciò che è permesso e ciò che è possibile. Aleppo apre per un giorno lo “Strike Preparation Camp”, un insieme di domande, letture e video sul potere delle interruzioni e  sul ruolo dell'arte come sciopero.

La giornata si articola in tre punti di interruzione:

  • In che modo l'interruzione pone in questione l'idea di flusso automatico, e qual'é il ripensamento della violenza in questo contesto. (perché parliamo di violenza dell'interruzione e non di violenza della norma)
  • Sciopero artistico / L'arte come sciopero. Dialogo con Florian Schneider sul suo testo “10 Working Points For The Artist In The New Division of Labour.
  • L’interruzione continua: Pensare l'interruzione oltre l'idea d'eccezione.

AZIONI

- Robin Hood Minor Asset Management Cooperative and MACAO. Il parassita: sottrarre denaro ai mercati finanziari per creare il comune. 

Questa operazione riguarda una questione critica: il sistematico ricorso al lavoro gratuito, con più di 8000 volontari impiegati da Expo2015 s.p.a. per la realizzazione del grande evento, il cui unico rimborso consiste in buoni pasti.

- Global Ultra Luxury Faction/Gulf Labor. “We have yet to hear the Guggenheim’s public statement about this disturbing event”

- ZEBRA (a laboratory on abstract strike in Macao)

Immaginiamo un futuro in cui tutto ciò che possiamo produrre è già stato probabilmente previsto. Le macchine possono calcolare il nostro comportamento, il nostro desiderio, il nostro tempo. Questo futuro è già ora. Come si può sospendere questo tempo. Pensare ad uno sciopero è poter interrompere questa storia, creare una narrazione imprevista, ribaltare il punto di vista, costruire alternativa praticabile. ZEBRA è un laboratorio su EXPO2015 con l'obiettivo di non essere visti, di non essere cioè nè nella norma nè nell'abnorme. Vorremo uscire dal catalogo, occupare l'immaginario, riaffermare la potenza del desiderio e riappropriarci del futuro.

Co-created by Sara Leghissa and Francesca de Isabella (Strasse), Emanuele Braga and Maddalena Fragnito (Landscape Choreography), Camilla Pin, Luca Chiaudano, Cristina Rizzo, Monica Gentile, Leonardo Delogu and Valerio Sirna, Benno Steinegger, Nhandan Chirco and Branko Popovic, Isabella Mongelli, Livia Porzio, Paolo Gerbaudo, Roberta Bonetto, Silvia Calderoni and Ilenia Caleo, GianMaria Di Pasquale, Flora Vannini, Sarah Barberis.

- Urban Image of a Citizen. Azioni urbane, piccole, solitarie, si introducono nelle folle che attraversano la città. Come eventi improvvisi, generano interruzioni che qualificano il momento e il luogo in cui accadono, occasioni per destabilizzare i flussi mettendoli in relazione con una parte che cessa di essere invisibile. Perché quanto più Venezia diviene una città ospite in cui i percorsi, l’attraversamento quotidiano, il lavoro di artisti, studenti e abitanti vengono “spianati” dalla dimensione dell’evento, tanto più essi reclamano la propria singolarità, la propria non omologazione. L’azione performativa si ripeterà in 5 punti diversi della città, adiacenti a ponti e zone di passaggio.

Performer: Marianna Andrigo, Roberta Da Soller, Carlotta Bisello, Michela Solinas, Gea Polimeni.

Progetto OPEN#7 nato dalla collaborazione di Marianna Andrigo e il sostegno di LiveArtsCultures

- Curandi Katz. Il nostro lavoro si concentra sulla cura, attraverso strategie che intrecciano forme artistiche e azione radicali proprie dell’attivismo.

ALLESTIMENTI

- Global Ultra Luxury Faction/Gulf Labor, ZEBRA (un laboratorio sullo sciopero astratto in Macao), Open#7/Spatial Device Group, Open#7/Awakening (photographers movement), Open#7/Scioper@! X Inciso

- Spatial Device. L’assemblea intesa come strumento propedeutico alla ricerca di nuove metodologie di sciopero. Lo spazio del S.a.L.E. Docks interpretato come luogo adatto alla creazione di un’assemblea permanente. Lo spazio viene riconfigurato in riferimento al teatro minoico, antico luogo di incontro e scambio culturale. Assemblee, tavole rotonde, performances e opere d’arte arricchiranno e completeranno lo spazio.

Un progetto OPEN#7 / gruppo dispositivo spaziale: Francesca Modolo & Alessandro Zorzetto (Rural Boxx), Roberto Dell’Eva, Piter Perbellini, Michela Solinas, Denise Bianco, Altea Bacchetti.

Tutti i materiali utilizzati per la realizzazione provengono dal progetto ReBiennale.

Gallery