Absolute Poetry se ne va a ritmo di "paso doble"

5 / 10 / 2010

Chiude i battenti il festival diretto dal poeta e scrittore Lello Voce, che in cinque anni ha portato a Monfalcone più di 150 artisti da ogni parte del mondo per celebrare l’arte della parola per eccellenza: la Poesia.

Si è conclusa da pochi giorni la quinta edizione dei Cantieri Internazionali di Poesia, chiudendo un ciclo durato cinque anni. Absolute Poetry ha convogliato, in un lustro, i più significativi poeti e performer della scena mondiale, rappresentando un modello nuovo di festival di poesia nel panorama italiano.

Questa che segna – come ha dichiarato Lello Voce sul palcoscenico del Teatro Comunale nel corso dell’ultima serata – l’ultima volta dei Cantieri poetici a Monfalcone, è un’edizione che sarà ricordata non solo per le straordinarie proposte artistiche, ma anche per la polemica tra una parte dell’Amministrazione Comunale e la direzione artistica.

Gli spettacoli a teatro hanno offerto al pubblico, ancora una volta, un’offerta variegata e di altissimo livello, caratterizzata dal mix tra letture tradizionali, performance vocali, concerti in cui la poesia e la musica si fondono indissolubilmente. I momenti di intensità si sono succeduti senza sosta, a partire dall’omaggio al compianto Sergio Penco, passando per i versi ‘lineari’ di Ennio Cavalli, Tiziana Cera Rosco, Maram al Masri, Laura Pugno, i ritmi possenti nelle voci di Henry Bowers, Kat Francois, Francesca Beard, Saul Williams, la vocazione teatrale di Dome Bulfaro, il rap contaminato degli A67 e di Francesco ‘Kento’ Carlo, il cantautorato di Luca De Nuzzo, il rock in continua evoluzione di Julian Cope.

L’ultima serata si è conclusa con un crescendo di rara bellezza: prima la poesia narrativa, mai superficiale, del più grande autore basco vivente, Bernado Atxaga; poi la melanconia magica del Maestro del tango Horacio Ferrer, affiancato dall’Orquesta Tipica Alfredo Marcucci, che ha emozionato una platea entusiasta (standing ovation per gli ultimi quindici minuti) con i tanghi più belli composti insieme ad Astor Piazzolla.

Una sorpresa positiva è stata la sezione di iniziative didattiche e culturali dedicate ai giovani. Per tre mattinate il Palazzetto Veneto ha visto partecipare più di 150 ragazzi delle scuole medie inferiori e delle elementari alle Olimpiadi della lingua, un vero e proprio gioco per riscoprire la lingua italiana realizzato in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli e ideato dal linguista Massimo Arcangeli.

L’incredibile entusiasmo che i ragazzi hanno dimostrato, in una ‘competizione’ che aveva come meta unicamente l’imparare, è stato un segnale forte, una risposta non scontata a tutte le forme di rassegnazione intellettuale, striscianti e manifeste che ormai sembrano farla da padrone. Al centro di aggregazione giovanile invece sono andati in scena per il secondo anno consecutivo gli stage didattici, dove importanti autori (Gabriele Frasca, Dome Bulfaro, Claudio Calia, Caterina Venturini) hanno passato il loro sapere a decine di ragazze e ragazzi che, dimostrando autentica passione e curiosità, hanno smentito coloro i quali vorrebbero dipingere gli studenti come dei cinici e vuoti “scansafatiche” disposti a tutto, pur di non andare a scuola.

Vista sotto questa luce, la polemica che si è sviluppata sulle pagine di alcuni organi stampa locali rivela tutta la sua insensatezza. Non solo perché negli ultimi due anni la rassegna, grazie al progetto nazionale “La Rete dei Festival”, è pesato in minima parte sulle casse del Comune, ma anche, e soprattutto, perché non si può giudicare il successo di una manifestazione soltanto dal numero di spettatori paganti. Absolute Poetry ha voluto, fin dall’inizio, sdoganarsi dalle asfittiche logiche di mercato, facendo arrivare a Monfalcone autori e artisti che difficilmente solcano i palchi mainstream, e li ha messi a disposizione della comunità, in particolare dei suoi giovani. Senza l’arroganza di chi vuole difendere una nicchia, bensì con la piena volontà di aprirsi, di mescolare le carte in tavola, di mettere e mettersi in discussione.

Il festival se ne va a passo di tango, fiero di ciò che ha realizzato e di ciò che ha rappresentato in questi anni per la città e per tutta la poesia italiana e internazionale, nonostante abbia dovuto sempre lottare per andare in scena e mai gli sia stato concesso il tempo per una vera programmazione, il respiro di un progetto.

Rimangono un sito, www.absolutepoetry.org (divenuto in pochi anni un punto di riferimento, come dimostra l’oltre milione di visite singole dal suo esordio), un’associazione, “AbsoluteVille” (un cantiere di energia e progettualità, luogo d’incontro e di confronto per gli amanti della poesia e delle altre arti), accanto alla consapevolezza che, chiusa una porta, si apre un portone che dà su molteplici strade di conoscenza e condivisione.