Banditi del palco

Colle Der Fomento e Assalti Frontali a Sherwood 2019 - Live Report

20 / 6 / 2019

Ci sono volte in cui il passato bussa alle porte del presente per ricordare a tutti che non se ne è andato. Ci sono volte in cui i Pionieri di una corrente artistica devono alzare la voce e ricordare a tutti cosa c'è stato prima di quel che oggi si ascolta così frequentemente. I cappelli con la visiera laterale, le maglie tre taglie più grandi, i pantaloni larghi e tutto il sano e incontaminato hip hop degli anni '90 sono esplosi allo Sherwood Festival 2019 venerdì 14 giugno, con Colle Der Fomento e Assalti Frontali in apertura.

L'evento che il festival ha dedicato interamente alla musica hip hop ha avuto inizio ben prima del solito. Già poco prima delle 20.00 sul second stage ha avuto luogo la decima edizione della Freestyle Battle. La competizione ci ha mostrato una serie di giovani talenti che lasciano ben sperare sul futuro di questa disciplina artistica nella nostra regione. La competizione è stata vinta dal rapper in capo alla crew ZeroCash, che in una lunga ed estenuante battaglia a suon di rime ha avuto la meglio su Groomo.

Sono le 21.35 quando la storica onda hip hop si prepara a scagliarsi con forza sulla folla, e lo fa in modo diretto, spassionato e tipico di chi sul quel palco ci è già passato molte volte: gli Assalti Frontali. Militant A e Pol G hanno raccontato storie al loro pubblico, le stesse vecchie storie che hanno fatto innamorare una generazione ormai adulta, e che questa notte hanno conosciuto anche i più giovani. Come il racconto di Simonetta, operatrice scolastica a cui il gruppo ha voluto dedicare una canzone; o quella della loro città, Roma, descritta amorevolmente in Roma Meticcia. I “pionieri dell'hip hop” - termine con cui loro stessi si sono definiti - non si sono però accontentati di proporre il loro sound. Seguendo una rotta da sempre sociale e politica hanno intervallato i loro brani con frasi e argomentazioni (spesso spiegate rappando), le quali hanno toccato temi come la natura che ravviva il nostro pianeta, il senso che aveva il rap in Italia negli anni '90, la tematica scolastica la quale dovrebbe essere pubblica, laica e solidale, citando le loro stesse parole.

Dopo essere stati assaliti frontalmente da - solo - la prima parte della serata, il palco si è trasformato nell'ottavo "colle" di Roma: il Colle der Fomento! Er Danno, Masito e la crew hanno esordito accompagnati da una lunga introduzione fischiettata, utile a scaldare un'atmosfera già ardente. La loro è stata una performance potente, costantemente accompagnata da un pubblico presente in grande quantità. A prendersi la scena, oltre al Colle, sono stati la grinta immancabile di Kaos One - altro esponente di rilievo della scena old school italiana - e il beatbox surreale di Alien Dee. Di grande impatto visivo sono stati gli stendardi appesi dietro al palco riportanti l'immagine della copertina dell'ultimo album della band romana, AdversusDa rilevare inoltre i molti nomi di coloro che il gruppo romano ha voluto ricordare o elogiare durante il live. Solo per citarne alcuni: Sergio Leone, i Wu-Tang Clan, Ice One, Primo Brown (morto tre anni fa) e molti altri. Non è mancato il momento emotivo nel quale Danno ha voluto ricordare il padre scomparso un anno fa (poco prima della traccia Polvere), e successivamente richiamare i Massicci (nome con il quale la band chiama i suoi fan) ad un ricordo dedicato agli amici e parenti scomparsi, ma che in realtà non se ne andranno mai.

Se avete pensato che questa serata abbia fatto palpitare solo i cuori dei nostalgici della vecchia scuola è il caso che vi ricrediate! Assalti Frontali, Colle der Fomento, Kaos One, i ragazzi della Freestyle Battle e tutti gli altri partecipanti all'Hip Hop Day targato Sherwood Festival hanno saputo ancora una volta regalare uno spettacolo senza età. Anche se questa scuola e questa corrente musicale oggi hanno abbandonato le vette della notorietà per le masse, serate così e artisti del genere non hanno ancora smesso di ricordarci quali sono le radici di un sound unico,il quale continuerà inevitabilmente a segnare la storia della musica italiana e mondiale.

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Il senso di comunità nell’hip hop oggi

Cos’è l’hip hop nel 2019? Cosa rimane della golden age, in anni di soldi facili, bling bling, tiraggi vari e basta? Rimane il senso di comunità che va ben oltre la musica, si fonda sull’energia condivisa, sullo stare bene e assieme pacificamente. Si fonda sulla fotta, e sulla potenza di una musica che dal vivo trasmette la convinzione e il coraggio di poter fare qualsiasi cosa nella vita.

Codesto è il lascito del live di Assalti Frontali, Colle Der Fomento e Kaos One, riassumendo quanto provato sotto palco.

Il tassello fondamentale della cultura hip hop che la divide dal rap, inteso come stile musicale usato per ben altri sound, è il senso di comunità, di ricerca e di sfida, elementi che nel tempo rimangono e si trasmettono grazie al lavoro di chi ne porta avanti i fondamenti. Linguaggi, parole, sonorità posso mutare, ibridarsi con tutto quello che accade nel mondo ma queste fondamenta non vengono scalfite.

Gli Assalti Frontali ricordano che il movimento hip hop è azione politica, assieme ad una connotazione che verte su diritti e sull’emancipazione della persona e delle persone perché cittadini del mondo. I Colle/Kaos ricordano invece quanto il genere sia movimento sociale, culturale, di libertà e liberazione dei corpi e delle menti, assenza di paletti definiti tra un’idea e la sua concretizzazione, unico grande flusso creativo.

Questi tempi infausti, polverosi, lasciano le persone chiuse in gabbie ideologiche negative, repressive, aumentate da gabbie (bolle) tecnologiche che invece di essere utilizzati per condividere e conoscere cose belle vengono usate solo per tempestarsi di brutture e odi vari.

Potrei dire che sono stati performati i classici e brani più recenti, che Polvere dei Colle in ricordo di Primo dei Cor Veleno è stata da cuore strozzato, ma il punto non è questo: il concerto è stato dal lato emotivo/relazionale talmente intimo e collettivo che un semplice report non potrà mai riuscire a rendere abbastanza l’effetto. Siamo sinceri. I live sono “dal vivo” perché bisogna viverli di persona, e tutto il resto va in secondo piano.

“Parlare di musica è come ballare di architettura”, citazione abusatissima del buon Zappa ma in questo caso rende bene l’idea di quel che dico. Parlare di musica ed emozioni senza poterle condividere di persona avrà sempre un filtro insormontabile.

Allora il compito diventa quello di evidenziare quello riportato in apertura articolo: comunità, cultura, energia, fotta, ricerca, condivisione. L’enfasi del gruppo, il grasso che cola su cassa, campioni e rullante, la voce alzata per tenere alto il cuore infuso. Il groove e le liriche come reagenti dell’umanità e della creatività. Una grande famiglia in un grande foresta.

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Intervista ai Colle Der Fomento

Podcast Sherwood Hip-Hop Day 10th Edition

Tratto da: