Street Poster Art

Bologna - CHEAP e gli Spazi Urbani

Ecco i luoghi della città in cui avverranno le installazioni dei poster.

6 / 5 / 2013

Nei giorni del festival, nei quattro quartieri coinvolti saranno affisse le opere dei 125 artisti selezionati tra quelli che hanno partecipato alla Open call; parallelamente, 5 artisti “guest” realizzeranno altrettanti interventi site specific.

Gli spazi urbani sono la naturale sede di espressione della street poster art. All’interno del contesto cittadino, CHEAP ha voluto scegliere, in particolare, le aree pubbliche, lavorando a stretto contatto con l’Amministrazione locale, che ha collaborato attivamente alla selezione degli spazi che ospiteranno le opere che verranno affisse nei giorni del festival.

Ciascuno dei quattro quartieri partecipanti (San Vitale, San Donato, Porto e Navile) sarà doppiamente coinvolto: ognuno di essi, infatti, da un lato ospiterà una parte dei lavori pervenuti attraverso la Open call internazionale, dall’altro accoglierà i progetti site specific realizzati dagli artisti invitati dall’organizzazione del festival.

Opere pervenute attraverso la Open call internazionale

A gennaio 2013, l’organizzazione del festival ha lanciato una Open call internazionale, con scadenza fissata al 20 aprile 2013. La partecipazione, aperta a tutti coloro che volessero proporre fino a tre progetti di poster art in bianco e nero, individualmente o in gruppo, prevedeva l’utilizzo di tre tecniche: grafica vettoriale, illustrazione e fotografia.

Tra le opere pervenute, l’organizzazione ha selezionato 125 autori, i cui lavori sono stati stampati a spese del festival stesso. I nomi degli artisti sono stati pubblicati sul sito http://www.cheapfestival.it/spazi-urbani/interventi-collettivi/. 

Sono arrivate opere da molti paese dell'Unione Europea, dall'Asia e dal Meditterraneo: Francia, Lituana, Germania, Svezia, Spagna, Irlanda, Grecia, Svizzera, Israele, Iran, Cina, Hong Kong. L'Open Call è stata raccolta anche dall'Accademia delle Belle Arti di Bologna con la partecipazione di molti studenti, che verranno coinvolti anche nell'installazione delle opere in città.

I progetti selezionati verranno affissi, per ciò che riguarda il Quartiere San Vitale, in via Libia, all’altezza del civico n. 48, e in via Paolo Fabbri, all’incrocio con via San Donato; nel Quartiere San Donato, in corrispondenza di Conad City (via Pirandello, 18); nel Quartiere Navile, sulle mura dell’ex caserma Sani di via Ferrarese; infine, nel quartiere Porto, sulle mura del centro sociale TPO (via Casarini, 17).

Interventi site specific realizzati dagli artisti invitati dall’organizzazione del festival

Negli stessi giorni, parallelamente, cinque artisti “guest” realizzeranno altrettanti progetti distreet poster art su muri di grandi dimensioni, pensati tenendo conto dell’identità del quartiere che li ospiterà.

Gli artisti invitati da CHEAP sono: Sten & Lex, BR1, MP5, UNO e AK.

STEN & LEX | (http://stenlex.net/)

Nei giorni del festival, Sten & Lex realizzeranno un intervento di grandi dimensioni sulla parete della Biblioteca Luigi Spina (via Tommaso Casini, 5 – Quartiere San Donato).

Sten & Lex iniziano a realizzare stencils in strada, a Roma, nel 2001. Da allora, i loro lavori sono diventati parte del paesaggio urbano di molte altre città, sparse tra l'Europa e l'America. Nell’ambito della Street Art, sono considerati tra i primi "Stencil Graffiti Artists" in Italia.

Il duo ha sviluppato, a partire dal 2002, l'utilizzo della mezzatinta all'interno della tecnica stencil, ossia stencil in bianco e nero composti da punti, pixel o linee che compongono l’immagine.

I soggetti delle loro opere sono per lo più personaggi anonimi, da loro stessi fotografati o riscoperti in vecchi archivi fotografici.

A partire dal 2010, Sten & Lex realizzano stencil ritagliati sulla carta ed incollati sui muri. Questo procedimento è stato da loro denominato "Stencil Poster". Il processo comincia con l’incollaggio del poster composto da linee e punti in strada, come se fosse un comune manifesto pubblicitario. Il poster viene poi ritagliato direttamente sul muro sul quale è applicato. La matrice di carta, incisa sul muro, viene dipinta di nero ed infine distrutta per dare spazio alla figura intera – il ritratto. In ciascuna opera, rimangono solitamente esposti i residui della matrice distrutta, che pone fine alla riproducibilità del lavoro, dando vita ad un'opera unica. Sono quindi gli agenti atmosferici a svelare gradualmente il lavoro finale.

Nel 2008, Sten & Lex sono stati invitati da Banksy a partecipare al “Cans Festival” di Londra.

A partire dal 2009, il duo inizia a lavorare su pareti di grandi dimensioni; ne sono esempio lo stencil "il Papa che dorme", dipinto in Piazza Falcone e Borsellino a Palermo nel 2009; il progetto realizzato nel 2010 in occasione di Nuart festival sul palazzo Nortronic di Stavanger (Norvegia); lo stencil sulla fabbrica di grano di Køge (Danimarca) – "Walk thi way" –, che è uno dei più grandi mai realizzati al mondo. Nel 2012 realizzano inoltre un grande ritratto a Baltimora – "Open Walls" – e ad Atlanta per il festival Living Walls.

Nel 2012, Sten & Lex realizzano un ritratto di anonimo sulla parete della terrazza del museo Macro di Roma; nel 2013 è invece la volta della Chiesa del Conventino a Mentana, dove il duo crea un grande ritratto di donna su una parete di nuova costruzione contornata dai muri della chiesa stessa.

Nel 2013, in occasione della mostra alla galleria Magda Danysz di Shanghai, realizzano per la prima volta una serie di stencil astratti.

BR1 | http://br1art.blogspot.it/

Nei giorni del festival, BR1 realizzerà un intervento di grandi dimensioni in via Stalingrado 44 (Quartiere Navile).

BR1 nasce a Locri, in provincia di Reggio Calabria, nel 1984. Conseguita la laurea in giurisprudenza, con una tesi in diritto islamico sulle fonti islamiche del velo e gli sviluppi recenti in Turchia, oggi si divide tra la professione legale e l’inarrestabile ricerca artistica, senza avere mai avuto una formazione accademica.

La passione per il disegno e per la figura umana lo hanno spinto sin dalla tenera età a disegnare, fino ad avvicinarsi, circa dieci anni fa, al movimento street art.

La ricerca di BR1 consiste in un’approfondita analisi sociale e civile, sviluppata per lo più nella direzione della dignità femminile e, in genere, dei migranti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, declinata sotto i vari aspetti dei costumi, dei modi di vita e delle problematiche sociali.

L’interesse mostrato nei confronti della donna islamica e del velo si è concretizzato in un percorso che, ormai da cinque anni, si compone di grandi poster raffiguranti donne musulmane nel quotidiano, sia in difficili contesti sociali come la Siria o l'Afganistan, sia in situazioni più ordinarie, come ad esempio il rapporto tra madre e figli.

Ciò che accomuna ogni immagine realizzata dall’artista è la consapevolezza di voler dare alla donna musulmana, e in generale ai migranti del Mediterraneo, una visibilità all’interno dello spazio pubblico, che svolga la funzione di cassa di risonanza, di protesta, o anche solo didattica. Il fine è quello di invitare l’osservatore a riflettere in maniera critica e costruttiva sul velo, tema assai dibattuto ma di difficile soluzione. L’artista lo fa ripensando le sue immagini attraverso paradossi, per mezzo dei quali è possibile indirizzare l’osservatore verso argomenti scomodi, quali la sessualità, la subordinazione sessuale, la guerra.

Le grandi immagini realizzate su carta sono incollate in luoghi specifici della città e si caratterizzano per la loro breve durata. D’altronde, un aspetto rilevante della street art d’avanguardia è proprio il suo essere effimera. Tuttavia, non è importante quanto duri l’opera: ciò che conta è riportare in primo piano il ruolo dell’osservatore, mettendo in discussione il valore commerciale dell’opera d’arte: l’intervento di BR1 nasce in strada e muore in strada.

Dopo anni di affissione in strada l’artista ha sentito l'esigenza di studiare non solo il disegno, ma anche il supporto e il materiale usato. In particolare, la pratica di BR1 si focalizza sul pannello pubblicitario, avendo aderito al movimento internazionale della lotta all'inquinamento visivo, il quale mira a sovvertire le logiche pubblicitarie e ad eliminare la pubblicità dallo spazio pubblico.

MP5 | http://www.mpcinque.com

Nei giorni del festival, MP5 realizzerà un intervento di grandi dimensioni sulle mura dell’Autostazione di viale Masini (Quartiere San Vitale).

Il lavoro di MP5 è una traiettoria nera senza alcun ripensamento. È l'idea di un mondo fatto di un bianco e nero feroce in cui non c'è una sola forma ma tante, tutte che appartengono ad un'umanità assolata, accecante. Un’estetica radicale che lascia emergere i conflitti della modernità con richiami all’inconscio ma anche alla coscienza politica e sociale.

Da anni i suoi disegni trovano spazio nei fumetti, nelle illustrazioni, nelle locandine per manifestazioni politiche, concerti, festival di teatro e sui muri delle principali nazioni europee come la Spagna, la Francia, la Germania, l'Italia, la Croazia, la Slovenia e la Svezia.

Le sue installazioni sono state esposte in festival, gallerie e musei italiani ed internazionali come il Museo Macro la Pelanda (Roma), il museo Caos (Terni), la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo (Napoli) il teatro India (Roma) la galleria Patricia Armocida (Milano), la Bedeteca de Lisboa (Lisbona), il festival Napoli Comicon (Napoli), il festival Rdce Zore (Lubiana), il festival Crack (Roma), il festival Lumen (Salerno).

Si sono interessati al suo lavoro numerosi media nazionali e internazionali tra cui il canale televisivo ART'è France, il settimanale D di Repubblica, il magazine Il Mucchio e il settimanale Internazionale, che ha ritrovato nella sua opera una finestra sui sogni, gli incubi le cose proibite e altri fantasmi propri del cinema surrealista o del più recente cinema di David Lynch.

Ha pubblicato due libri: Palindromi (ed. Grrrzetic) e Acqua Storta (ed. Meridiano Zero), che le è valso il premio Micheluzzi come miglior disegnatore al Napoli comicon 2011.

UNO | http://idontcareaboutuno.tumblr.com

Nei giorni del festival, UNO realizzerà un intervento di grandi dimensioni in via Bovi Campeggi (Quartiere Porto).

UNO nasce in Russia in un freddo venerdì 17 del 1981, primogenito di una famiglia di antichi tipografi moscoviti di origine italiana.

È proprio nell'antica tipografia di famiglia che cresce, dilettandosi a giocare con tutto ciò che di cartaceo fosse rimediabile all'interno del laboratorio.

Trasferitosi a 14 anni in Germania con la famiglia, partecipa ad un provino per una pubblicità.

È in questa occasione che conosce Günter Euringer, colui che tanto tempo prima aveva prestato il suo volto per la vecchia confezione delle barrette Kinder.

Ancora adolescente ingenuo e spensierato, UNO si entusiasma subito alla storia di Günter, che diventerà la sua ossessione, arrivando a caratterizzare tutta la sua esperienza artistica.

Dopo qualche anno decide di trasferirsi in Italia.
A Roma, nei primi anni del 2000, comincia ad appassionarsi al Situazionismo e alla tecnica del detournement.

Disilluso e disincantato verso tutte le regole che la società italiana gli impone, decide di non decidere, abbandonandosi ad un atteggiamento blasé.

L’interesse per la street art, che da sempre l’aveva affascinato, comincia a diventare strumento di sfogo. Riaffiora così la sua vecchia passione per la colla e il montaggio sregolato di brandelli cartacei, questa volta mescolata ad una sorta d’iconografia spicciola e alla ripetizione ossessiva del volto di Günter.

Le tecniche usate nella sua produzione sono quelle tipiche della street art, anche se la sua predilezione, già dalle prime esperienze in strada, è per i poster, la ripetizione, i collage, i decoupage; più in generale, esplora tutto ciò che abbia a che fare con la carta e la sua manipolazione, con la strada e l’effimero, con il perenne e incessante bisogno di vagare di notte bruciati dal fuoco.

AK | http://akdwg.tumblr.com

Nei giorni del festival, AK realizzerà un intervento di grandi dimensioni sul muro esterno della Scuola primaria Romagnoli – Istituto Comprensivo 11 (via Pazini 5, Quartiere San Donato).

AK nasce a Genova. Si trasferisce a Torino nel 2005, dove inizia la sua sperimentazione artistica grazie alla conoscenza degli street artist 999 e Br1.

Il suo lavoro è una ricerca che si muove all'interno della tematica dell'illusione della percezione visiva; in particolare, il triangolo rettangolo isoscele é per Ak la forma geometrica essenziale.

Quest'ultima si insinua nel falso ordine del corredo urbano apportando stabilità e pulizia, oggettivandosi come espressione alle radici del geometrismo, al contempo proiettata nella contemporaneità.

Le combinazioni tra le linee precise e armoniche di Ak generano texture su pareti a dimensione ambientale, rivelando la loro identità modernista.

In questo modo, i muri fatiscenti di fabbriche abbandonate, contesti che predilige, rinascono a nuova vita acquistandone forse per la prima volta luce, ordine ed armonia nella perfezione grafica dei moduli triangolari.

Sten&Lex intervengono al Pilastro per Cheap Festival