Elio Germano, una vittoria di parte

25 / 5 / 2010

La notizia arriva quasi per caso mentre stiamo in assemblea: Elio Germano ha vinto la Palma d'oro. La sensazione è un po' quella di quando si fa il tifo per un atleta alle Olimpiadi, una sensazione nuova per un premio cinematografico. Nessuno di noi è un addetto ai lavori, tanto meno io. Subito dopo però mi accorgo che è anche diverso dalla gioia di una medaglia d'oro, ha vinto un ragazzo di parte, la nostra. “Non faccio politica” ha detto immediatamente Elio, dopo che le sue dichiarazioni avevano già suscitato uno scossone nel panorama politico, causando non pochi mal di pancia al ministro Bondi, e stimolando la censura dei soliti Tg italici. Elio non è uno a cui piace lasciare dichiarazioni roboanti o appoggiare qualche partito, come alcuni suoi colleghi, ma è anche vero che è uno che non si tira mai indietro quando c'è da schierarsi.

Dico questo perché Elio in questi anni ci è stato spesso vicino senza chiedere nulla in cambio. L'abbiamo incontrato nel Giugno 2008 e gli abbiamo chiesto di partecipare ad un'iniziativa in solidarietà con Emiliano, che in quei giorni si trovava agli arresti domiciliari semplicemente per essersi difeso dall'aggressione squadrista dei neofascisti Forza nuova. La prima immagine che ho di lui, lontana da uno schermo cinematografico o da un film guardato in compagnia a casa, è di un ragazzo che prova sotto il sole battente, insieme ad Elena Vanni, uno spettacolo scritto al seguito dei drammatici fatti veronesi. Noi siamo presi dal montaggio del palco e dei gazebi e io provo subito simpatia per una persona così lontana dal divismo, nonostante il successo di Mio fratello è figlio unico. La serata è splendida, al seguito dello spettacolo teatrale una serie di concerti fra cui anche quello delle Bestie Rare, gruppo di cui Elio Germano fa parte. Dopo pochi giorni arriva una notizia ancora migliore, quella di Emiliano libero. Nell'autunno durante il movimento dell'Onda il suo gruppo hip hop suona nuovamente alla Sapienza durante il Siamo in Onda, oltre 30.000 persone riempiono la città universitaria per passare una notte di festa e conflitto contro la legge 133 e la riforma Gelmini. Nel Maggio dello scorso anno, a Torino si è svolto il G8 sull'università e la ricerca. Migliaia di studenti decidono di varcare la zona rossa, per bloccare un summit illegittimo, subendo cariche e lacrimogeni. A quella giornata seguono arresti, domiciliari e obblighi di firma per 21 studenti. Ancora una volta Elio insieme a tanti altri firma l'appello per l'immediata liberazione dei ragazzi arrestati. Nei giorni scorsi ha nuovamente risposto all'appello che studenti medi e universitari hanno lanciato contro la marcetta del Blocco Studentesco.

Insomma magari è vero che non fa politica, ma in questi ultimi tempi è stato spesso al nostro fianco. Prendo spunto dalle sue parole “nonostante la classe dirigente, siamo in tanti a cercare di rendere il nostro paese migliore e ad esportarlo come tale”, e come Bardem mi sento di dire “condivido in tutto e per tutto le sue parole e le faccio mie”. Sentire queste parole mi ha ricordato la dedica sui titoli di coda di un altro film in cui è protagonista, Sangue la morte non esiste: “... questo film è dedicato a tutte le donne e agli uomini che lottano per la libertà”.

Complimenti Elio! Il tuo premio lo sentiamo tutti un po' nostro.

* attivista di Esc, atelier autogestito

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Intervista del 2008 su cinema e politica da schermaglie.it