"Forme di Stato e rivoluzione". Il libro

Il libro si trova in vendita, al prezzo di 8 euro, nella libreria dello Sherwood Festival di Padova ed al centro sociale Bruno. In alternativa può essere ordinato scrivendo a [email protected].

2 / 7 / 2017

È uscito il libro “Forme di Stato e rivoluzione. Riflessioni sulle identità collettive, il potere e la libertà”, edito da Globalproject.info. Il testo, a cura di Tommaso Baldo ed Antonio Pio Lancellotti, raccoglie alcuni spunti ed analisi avvenuti all’interno della scuola di formazione politica «Odio gli indifferenti» svoltasi all'interno del centro sociale Bruno di Trento dall’ottobre 2015 al giugno del 2016. Il libro si trova in vendita, al prezzo di 8 euro, nella libreria dello Sherwood Festival di Padova ed al centro sociale Bruno. In alternativa può essere ordinato scrivendo a [email protected].

Stato, nazione e capitale sono parti di un’unità dialettica, sono due facce della stessa medaglia e l’una non può sussistere senza l’altra.  Il capitale usa lo Stato-nazione come involucro politico tramite il quale esercitare la propria egemonia ed organizzare i rapporti di produzione tra classi e tra stati; così come usa il razzismo ed il sessismo come elementi utili alla regolazione gerarchica del mercato del lavoro su scala locale e internazionale.

Per poter combattere il capitale occorre pertanto essere capaci di porsi il problema del potere, non come conquista delle leve di comando all’interno dello Stato-nazione, ma piuttosto come costruzione di nuove forme di organizzazione politica diverse dallo stato nazione, capaci di combattere e limitare il potere del capitale, capaci di offrire una prospettiva di futuro ad un’umanità che sta pagando a caro prezzo l’intrecciarsi delle tre crisi del nostro tempo: economica, ambientale e militare.

Per riuscire a farlo è necessario continuare a tessere le coordinate di una cultura politica consapevole di quanto è stato elaborato dal pensiero democratico e rivoluzionario moderno e contemporaneo. È quanto abbiamo cercato di fare in un percorso articolato di studio collettivo, che si è svolto a Trento dall'ottobre del 2015 al giugno del 2016 nell'ambito della scuola di formazione politica «Odio gli indifferenti» svoltasi all'interno del Centro sociale Bruno, il cui tema era dedicato a “Forme di Stato e rivoluzione”. Abbiamo preso in esame testi di alcune decine di pagine e li abbiamo discussi collettivamente in otto incontri (di cui uno introduttivo e sette di discussione dei testi) tenuti a scadenza mensile cercando di estrapolarne le parti più significative e di stendere delle conclusioni utili per l’agire nel presente.

I testi affrontati, che qui trovate riassunti e commentati sono:

- Giuseppe Mazzini: «I doveri dell’uomo». Londra: biblioteca popolare 1860.

-Otto Bauer: «La questione nazionale» (1907). Roma: Editori riuniti, 1999.

- Josif Stalin: «Il marxismo e la questione delle nazionalità» (1913). Torino: Einaudi, 1974.

-Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni: «Il manifesto di Ventotene. Per un’Europa libera e unita» (1941).

- Eugenio Curiel: articoli 1943-1945. In Eugenio Curiel «Scritti 1935-1945», Vol. II. Roma: Editori Riuniti, 1973.

- Václav Havel: «Il potere dei senza potere» (1978). Milano: Garzanti, 1991.

- Michel Foucault: «Nascita della biopolitica: corso al Collège de France (1978-1979) ». Roma: Feltrinelli, 2005.

- Antonio Negri, Micheal Hardt, «Impero: il nuovo ordine della globalizzazione» Milano: Rizzoli, 2002.

- Abdullah Ocalan «Confederalismo democratico» (2011)

- «Carta del contratto sociale del Rojava» (2013)

Abbiamo provato a raccogliere in un libro i frutti e gli spunti di questo lavoro collettivo. Per ciascuno dei testi troverete nel libro un riassunto con diverse citazioni ed un breve commento. Questo saggio intende essere un agile compendio di sunti e riflessioni, un materiale di lavoro utile alla formazione delle/dei militanti e un supporto per la loro azione, intende fornire le coordinate di massima per essere in grado di impostare un discorso sul modello di società da costruire in alternativa all’esistente. Se non si lotta e non si lavora in funzione della costruzione di questa alternativa non si pone realmente la questione del potere e pertanto non solo non si supera il capitalismo, ma si rimane disarmati dinnanzi al fascismo.