Furto al Centro sociale Bruno. Parte la campagna di sottoscrizione

6 / 2 / 2015

Nella notte tra domenica e lunedì ignoti sono entrati al Centro sociale Bruno sfondando una finestra al secondo piano e portandosi via gran parte dell'attrezzatura service e audio, nonché svariati attrezzi da lavoro. Il danno arrecatoci è quantificabile in circa 6.000 euro e la gravità non risiede solo nel danno economico subito ma nel fatto che sia stato violato uno spazio sociale autogestito che si sorregge grazie all'impegno quotidiano di tante persone che investono risorse, passioni, tempo e creatività.

Ci siamo interrogati se fare uscire o meno questo comunicato perché se da una parte non vogliamo cadere nella strumentalizzazione di coloro che chiedono maggiore sicurezza e militarizzazione dei quartieri, dall'altra ci sembra importante far conoscere l'episodio e far capire cosa comporta.

In questo momento il furto mette a repentaglio la possibilità di continuare adeguatamente ad offrire serate culturali e di musica live che sono alcuni degli eventi che permettono di finanziare l'autorecupero dello stabile, progetti specifici e iniziative politiche e sociali territoriali.

Per questo, a maggior ragione, chiediamo a tutti e tutte di contribuire alla campagna di autofinanziamento per sostenere l'acquisto della attrezzatura audio e l'autorecupero dello stabile.

Sostieni le pratiche del comune e l'indipendenza.

Fai una sottoscrizione sul conto corrente dell'Associazione “Commons” - C.F. 96095700223.

IBAN IT72Z0830401804000003354899

Cassa Rurale di Trento

Info su: www.centrosocialebruno.it

Il centro sociale Bruno ha riaperto la propria attività sociale, politica e culturale a marzo dello scorso anno conquistando un nuovo spazio nel quartiere di Piedicastello. Lo stabile, che è stato dato in comodato d'uso dalla Provincia attraverso Patrimonio del Trentino, era inutilizzato da parecchi anni e quando ci siamo entrati per la prima volta, in gennaio, abbiamo compreso che solo con lo sforzo, la passione e la determinazione di tanti avremo potuto lanciare una nuova sfida collettiva.

In pochi mesi, come è nostro solito fare, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato con i lavori di recupero dell'edificio: quattro piani di muri scrostati e pieni di muffa, di sanitari mancanti o distrutti, di pavimenti rattoppati, di impianti elettrici da rifare, di scarichi intasati che disperdevano nel terreno e che abbiamo immediatamente deciso di risanare.

Questa parziale ristrutturazione fino ad oggi è costata più di 10.000 € di materiali, tutto il lavoro che abbiamo svolto come attivisti ed attiviste è stato fatto in modo volontario e gratuito.

La nostra volontà di ultimare i lavori e dare colore alle facciate dell'edificio, potenziare i progetti e aprirne di nuovi, ci porta a chiedere, a tutti e tutte coloro che hanno attraversato lo spazio e a quanti vorranno entrare, di sostenere le spese per l'autorecupero dello stabile.

 Imparando a sognare imparano a diventare grandi, a diventare degni, imparano a lottare.

(Subcomandante Marcos)