Goran Bregovic, Padova, 11-02-2011

15 / 2 / 2011

Musica!

E’ il grido di battaglia con cui Bregovic apre il suo concerto a Padova, la parola magica che dà il via a due ore di musica travolgente dai ritmi irresistibilmente trascinanti, di quelli per cui non puoi fare altro che saltare e gioire assieme agli altri (più di tremila) spettatori.

La platea del Gran Teatro privata delle sue poltrone (sicuramente del tutto inutili e anzi ingombranti per un evento come questo) ha ospitato un foltissimo pubblico che ha accolto con grande calore ed entusiasmo l’artista e la sua Wedding and Funeral Band, per l’occasione in formazione ridotta: Alen Ademovic, goc (grancassa tradizionale), fisarmonica, voce - Bokan Stankovic, prima tromba - Dalibor Lukic, seconda tromba - Stojan Dimov, sassofono, clarinetto - Aleksandar Rajkovic, primo trombone, glockenspiel - Milos Mihajlovic, secondo trombone, e le vocalist bulgare Ludmila Radkova Trajkova e Daniela Radkova Aleksandrova.

Basi elettroniche, previste peraltro già nelle versioni originali, sopperiscono in qualche pezzo alla mancanza di gran parte delle percussioni e del basso, per un risultato musicale comunque eccellente. Nel corso della serata Bregovic alterna con maestria i brani più “scatenati” del suo repertorio (Mesecina, Gipsy Reggae) a brani più soft e raffinati (come Ederlezi), il cui ascolto è però purtroppo reso difficoltoso dalla chiassosità del pubblico.

Il potere travolgente dei ritmi tzigani è ancor di più amplificato dalla sensibilità di Bregovic, che non trascura di certo il suo pubblico, oltre ad esprimere parole di affetto e soddisfazione per il calore dimostrato, lo coinvolge nell’esecuzione dei brani del bis: Juris! (All’attacco!), la canzone “per bere” Artiglieria, durante l’esecuzione della quale brinda più volte alla salute del pubblico, e l’immancabile Kalasnjikov richiesta a gran voce (ed eseguita) più volte.

Uscendo ho l’occasione di raccogliere qualche riflessione, in particolare la sensazione che la struttura del Gran Teatro “ingabbi” un certo tipo di spettatore, abituato agli spazi aperti dello Sherwood Festival. Sono spettatori comunque soddisfatti e appagati da una serata di grande musica quelli che abbandonando il Gran Teatro ritireranno la propria auto dal parcheggio (per questa volta, grazie ad un notevole sforzo di Sherwood, che si accolla il costo della gestione del parking) gratuito.

Le fotografie della serata sulla pagina Flickr di Sherwood Lab Seguici anche su Facebook

Tratto da:

Aspettando Sherwood: Goran Bregovic & The Wedding and Funerals Band