I droni di Verax

Recensione della graphic novel "Verax – Come ti controllo con il drone"

25 / 6 / 2019

Verax – Come ti controllo con il drone (Feltrinelli Comics, 240 p. 2019) è un’opera di graphic journalism uscita in questo mese di giugno, frutto del lavoro del giornalista d’inchiesta Prarap Chatterjee, residente in California, specializzato in guerra e tecnologia che collabora con televisioni come Bbc e Cnn e scrive per noti giornali come The Guardian, insieme al fumettista Khalil, coautore di un’altra opera d’inchiesta a mezzo fumetti, bestseller internazionale Zahra’s Paradise, I figli perduti dell’Iran”, anche lui residente in California.

Prarap Chatterjee racconta la sua inchiesta sull’uso da parte del governo americano, e non solo, dei mezzi di sorveglianza elettronica di massa e come essi interagiscano con l’utilizzo dei droni militari. Chatterijee ci guida nella sua indagine incontrando alcune delle personalità più rilevanti in ambito dei whisteblowers internazionali e del giornalismo d’inchiesta.

Il fumetto inizia con l’incontro di vari giornalisti a Londra insieme a Julian Assange, che distribuisce ai presenti informazioni segrete a proposito della vendita di aziende di tecnologie per entrare in telefoni e computer di ogni cittadino, vendute ai governi del mondo. Come racconta Assange, il rapporto ambiguo degli appalti della sorveglianza è stato svelato in anni recenti, a partire da un episodio avvenuto durante la primavera araba, quando i giovani che entrarono protestando negli uffici del palazzo governativo di Mubarak scoprirono dei documenti che dimostravano l’acquisto di sistemi di spionaggio di massa venduti da aziende estere al governo egiziano.

Il lavoro giornalistico di Chatterjee si incrocia con quello di un’altra celebre giornalista, Laura Poitras, nota per essere stata contattata direttamente da Edward Snowden, giovane ex impiegato della NSA, per rilevare lo scandalo spionistico del governo americano tramite il proprio apparato di sorveglianza. La Portrais rivela a Chatterjee che è dai tempi dell’amministrazione Bush, negli USA, che all’interno della National Security Agency si cerca di creare dei software che possano controllare e spiare la vita dei cittadini americani, ma è attraverso le rivelazioni di Snowden, il cui caso viene ben raccontato nel fumetto, che si viene a scoprire quello che è un vero e proprio sistema per sorvegliare la vita di ogni cittadino americano, attraverso l’uso di software che permettono il controllo di apparecchiature come cellulari e computer.

Ora, il pregio di “Verax” sta proprio nel cercare di ricostruire la complessità dei meccanismi di sorveglianza, e di come sono stati svelati all’opinione pubblica, in maniera esaustiva, fornendo un quadro intero non approssimativo. Il cuore dell’inchiesta, come dicevamo, è l’interazione tra mezzi di sorveglianza di massa utilizzati dai governi e l’uso dei droni militari. A questo proposito, come evidenziato nelle tavole, va ricordato che proprio Snowden ha affermato che è stato nel momento in cui ha scoperto la connessione tra l’NSA ed i programmi de droni militari che ha deciso di rivelare al mondo le sue informazioni top secret.

I droni negli ultimi anni sono stati impiegati in particolare da parte dell’esercito americano nella “guerra al terrorismo” nei paesi dell’Asia mediorientale e centrale come Yemen e Pakistan, in particolare sotto il governo di Obama. Il numero di morti civili, di persone non connesse ad attività terroristiche, però, risulta essere molto alto, come evidenziano inchieste giornalistiche ed associazioni umanitarie: si tratta di migliaia di persone uccise. Donne, bambini, civili inermi.

Come è possibile che sistemi sofisticati di sorveglianza che in teoria consentirebbero l’individuazione certa dei propri obiettivi, portino al risultato una carneficina ignobile? Negli ultimi capitoli Chatterjee, anche attraverso le testimonianze di ex militari dell’esercito americano, scossi da stress post-traumatico a seguito del coinvolgimento della guerra dei droni, spiega le grosse falle, le approssimazioni, le tecnologie sofisticate che si incrociano tra di loro, ma che portano a risultati incerti, per poi ricordarci come il peso dell’industria americana sia alla base di un’architettura tecnologica che uccide vittime innocenti.

Il ritmo della graphic novel è intrigante senza appesantire, i fatti e le persone citate sono reali; proprio le persone e gli avvenimenti, nella loro eterogeneità riescono a incrociarsi in un’opera omogenea e rivelatrice, un po’ come il nome “Verax”, utilizzato proprio da Snowden come nickname nelle comunicazioni con i giornalisti da lui contattati, che vuol dire appunto, “colui che dice la verità”.