Il 5 maggio debutta "Favola Industriale Blues", lo spettacolo teatrale che parla di ambiente, salute e lavoro

22 / 4 / 2023

Debutterà a Roma il 5 maggio presso il teatro Furio Camillo alle ore 20.30, in anteprima nazionale lo spettacolo FAVOLA INDUSTRIALE BLUES, prodotto dalla compagnia indipendente Area Teatro e coprodotto da RECOMMON associazione che si occupa di giustizia ambientale in Europa e nel mondo contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società.

Le altre date in programma saranno: il14 maggio Catania presso Teatro Impulso in collaborazione con Biblioteca Navarria Crifò, 8 per mille della Chiesa Valdese, Associazione Memoria e Futuro, UDI CATANIA; il 18 Maggio Siracusa in collaborazione con ARCI Siracusa presso SONICA che è stata anche luogo di residenza per la compagnia, in cui ha realizzato una parte delle prove dello spettacolo. Le sinergie con gli spazi indipendenti nel territorio sono sempre gradite per la compagnia; il 27 Maggio a Taranto con i Genitori tarantini - Associazione ETS al Teatro Tatà nel cuore del quartiere Tamburi.

In autunno è in programma il tour nel nord est in collaborazione con Globalproject e Radio Sherwood. L’anteprima di Roma avrà anche il sostegno di Gemini il network delle radio indipendenti, con un talk che andrà in onda giovedì 27 aprile alle 19,30.

Lo spettacolo è una nuova versione della Favola Industriale che tra il 2005 e il 2015 ha girato l’Italia, ponendo l’attenzione sulla devastazione industriale dei territori, purtroppo tema sempre attuale.   Per la preparazione della versione originale il cuntista Alessio Di Modica realizzò un lavoro di ricerca mai fatto prima sul territorio, incontrando ex contadini che erano diventati operai, ex pescatori e tutti quelli che furono protagonisti dell’arrivo dell’industrializzazione in Sicilia, per comprendere a fondo le aspettative della popolazione, com’è avvenuto l’abbandono del mondo di prima e come è stato accolto quello di dopo, lo stato d’animo con cui oggi molti guardano a tutto ciò. Portando lo spettacolo nei poli petrolchimici in Italia si scoprì che le storie erano simili ovunque; questo conferma che gli industriali hanno un modus operandi universale in Italia e in tutto il mondo che tende a sradicare le persone dalla storia del proprio contesto.  

Per dare vita a questa nuova versione Alessio DI Modica ha incontrato varie realtà e gruppi che in Italia si occupano della giustizia ambientale, dai Fridays For Future sparsi nelle città, alle associazioni, comitati e persone che lottano in difesa per l’ambiente, per cercare una lingua comune, condizione necessaria della narrazione, che crea immaginario collettivo. Subito l’associazione RECOMMON ha voluto condividere il percorso con la compagnia siciliana, sostenendo la coproduzione dello spettacolo. La necessità di questa nuova versione viene stimolata dal fatto che oggi i territori oltre ad essere devastati, con ricadute su tutto il pianeta, in nome di un progresso aggressivo che mira solo al profitto, sono anche in balia del green washing: le multinazionali del petrolio e dell’energia finanziano e sponsorizzano iniziative nelle città comprando il consenso popolare, creando una dipendenza nei loro confronti, non solo energetica, ma anche sociale. Lo spettacolo racconta storie vere che come in un gioco narrativo utilizza diversi stili: dalla favola in cui animali e oggetti prendono voce, alla fiaba popolata da streghe e maghe, dall’epica all’orazione civile, dal comico alle leggende metropolitane, in un’unica voce che viene da lontano ma che attraversa i tempi di oggi con un linguaggio vivo: il cunto. Il cunto è la lingua di questa favola amara di lavoro, sfruttamento, di richiamo alle origini, come un blues dannato in cui a vendere l’anima al diavolo è un luogo: il mondo intero.

È un urlo disperato che si attacca alla sua alchimia affabulatoria come unica possibilità di salvezza, la dolcezza struggente abbraccia la memoria, il passato non è un peso da portarsi dietro ma desiderio di futuro. E proprio questo spettacolo rappresenta la seconda tappa della trilogia del FUTURO della compagnia AREA TEATRO, cominciata con lo spettacolo 20ANNI sui fatti del G8 di Genova nel 2019 e che finirà a settembre con un nuovo spettacolo che chiuderà questo ciclo.