Ma chi è allora Citizen U? Facile dire che Citizen U siamo noi. Si, è vero! Però è anche vero che Citizen U è molti, è altri. Quindi Citizen U è nessuno.
Come dice Leonard Cohen in The Partisan; «I have changed my name so often».
Citizen U è un narratore perché narrare significa già prendere posizione. Citizen U gioca. Si diverte e non si prende sempre sul serio. Non è mai uguale a se stesso. E’ contraddittorio e prospera sul falso. Infatti Citizen U a volte è stato, è e sarà una leggenda in bilico tra realtà e finzione.
Ma Citizen U è vero o falso?
“Che senso ha che io dica la verità se le mie storie sembrano vere?”
Citizen U è straniero, non ricorda e non vuole ricordare da dove viene. Arriva da chissà dove. Citizen U è cantante, gruppo musicale. Canta il proprio mito, lo crea e galleggia sulle frequenza di questa radio. Assalta l’infosfera!
«Chiameremo nuovi numeri avremo altri nomi e altri modi per perderli di nuovo» - (Massimo Volume – 'Altri nomi')
Citizen U è un imbroglione di professione, un fuggiasco e un ribelle per natura, un borderline capace di infiltrarsi e affondare a ogni livello della società.
Citizen U è stato minoranza maggioritaria. Lo sarà ancora se necessario.
Da bambino diceva “omnia sunt communia”, in gioventù diceva “nell’affresco sono una delle figure di sfondo”. E adesso cosa dirà?
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