"io ricordo": una storia di parte.

Pubblichiamo la memoria giudiziaria collettiva sottoscritta da quasi 90 imputati del 7 aprile padovano. Un primo tassello di quello che vorrebbe essere un progetto più ambizioso

12 / 4 / 2014

Abbiamo costruito questo ebook, riproducendo il documento presentato dagli imputati del 7 aprile Padovano, durante il processo a loro carico, celebratosi, nei suoi vari gradi di giudizio, a cavallo degli anni ’80 del secolo scorso, è una memoria giudiziaria anomala, originale, nel panorama dei processi politici per eversione e associazione sovversiva, celebrati in Italia 30/40 anni fa.

Abbiamo messo un primo tassello di quello che vorrebbe essere un progetto più ambizioso da sviluppare attorno alla ‘memoria storica’ ripercorrendo e offrendo quello che, con il lavoro e la generosità di molti, riusciremo a raccogliere sulla vita collettiva dei movimenti a partire dagli anni 70 del secolo scorso.

Non è facile, ce ne siamo presto resi conto: una ricerca per tentativi ed approssimazioni. Quanto meno in questi territori del Veneto dove si è cercato di colpire i movimenti con una lunga stagione di repressione.   Una delle conseguenze è stata lo svuotamento generalizzato di cassetti, scafali, bauli, cantine e soffitte di tutto quello che aveva attinenza con i percorsi di lotta e di organizzazione dei movimenti. Ma qualcosa che non è nel catalogo delle biblioteche universitarie si sta trovando e altro ancora si scoverà, ne siamo sicuri.

Aspettiamo contributi ed indicazioni. Grazie. Per contatti: [email protected]

Scarica l'ebook "Io ricordo"

Una storia di parte

Quello che vi proponiamo è il primo passo di un percorso collettivo che vuole recuperare un insieme vario di materiali, scritti, audio, sonori, fotografici e video che possono andare a formare quella che, spesso a sproposito, viene definita ‘memoria storica’.

Non vi è nessuna pretesa di essere degli storici, di essere esaustivi, di documentare in maniera filologica i vari aspetti del nostro passato, prossimo e remoto, ma, semplicemente, di offrire degli squarci di una quotidianità, di una realtà sociale, vissuta intensamente, in prima persona, da quella leva di soggettività politica che ha attraversato con gioia e dolore gli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso.

Sono frammenti della nostra storia, fatta di migliaia di microstorie, che ricostruiscono la nostra ragione d’essere, il nostro rappresentarci come una parte della generazione che, con generosità e leggerezza, ha tentato l’assalto al cielo senza avere, alle spalle, angeli custodi, maestri, padrini o padroni. Solo un grande senso di appartenenza, di comunità, di sperimentazione, coniugato con una forte determinazione soggettiva e collettiva è la cifra di quella esperienza, di quelle stagioni politiche; con certezza, qui nel Veneto. Altre fantasiose ricostruzioni le lasciamo a livorosi pseudostorici, pennivendoli per tutte le occasioni e apprendisti stregoni.

Questo primo contributo della collana non è altro che la ‘memoria difensiva collettiva’ letta e consegnata alla Corte d’Assise, durante il primo grado di giudizio del processo 7 Aprile – troncone padovano, nell’aula bunker di via 2 Palazzi a Padova, essendosi già svolto in quel di Roma il processo 7 Aprile – troncone romano, conclusosi, nel primo grado di giudizio, con pesanti condanne e diverse assoluzioni. Questo documento collettivo, dunque, è stato sottoscritto da quasi 90 imputati sui 115, che erano chiamati in giudizio. Un’espressione di compattezza, di solidarietà, di orgoglio e di identità che non trovava molti precedenti né analogie. Una ricerca per definire un percorso processuale collettivo, dove gli individui sotto processo potessero trovare e ritagliarsi lo spazio per significare il proprio percorso politico e sociale, collocandolo dentro una cornice, una lettura degli avvenimenti, condivisa.

Un ‘io ricordo’ collettivo e originale che voleva imporre all’attenzione dei movimenti, dell’opinione pubblica, della Corte, le ragioni sociali del proprio agire politico.


È, quindi, una ricostruzione di parte, una storia partigiana, nel senso che si descrive la realtà così come è stata vissuta ed interpretata da coloro, gli imputati, che erano sotto accusa, sotto giudizio, in attesa di vedersi comminare anni di detenzione: la Storia non viene scritta nelle aule dei tribunali.

Questa è una storia collettiva che giace negli atti giudiziari di quel processo e che proprio per quel processo è stata scritta: in altri ambiti quella stessa storia è stata ricostruita, è stata narrata con sfaccettature, con angoli prospettici, con tonalità e declinazioni diverse, ma non vi è dubbio che è la medesima storia, lo stesso canovaccio, che ha visto migliaia e migliaia di giovani, studenti, operai, impiegati, insegnanti ed intellettuali, attraversare di corsa, col fiatone, ma col volto sorridente lunghe stagioni di cambiamento, di rivendicazione, di trasformazione, di rivoluzione nei diritti, nei costumi, nelle culture di questa società.

"io ricordo"