L’Arte è un bene comune e non merce, soggetto attivo di trasformazione sociale.
Atelier68ter è questa idea che si fa’ laboratorio, residenza per artisti, luogo per istallazioni o performance e corridoio espositivo per accogliere i più compositi linguaggi artistici.
di Lorella Taus ottobre 2013
Che l’arte in ogni sua espressione sia un bene comune e non merce è ribadire il diritto umano alla curiosità, alla conoscenza , all’interesse e all’affermazione della libertà di essere creativi.
Bene Comune racchiude in se questa affermazione di libertà
Arte è soggetto attivo di trasformazione sociale per la costruzione del comune.
Quindi quando le arti diventano moda, pratica imposta, valore calato dall’alto, lusso per i pochi perdono il loro valore etico - la libertà - diventano alienate da ciò che c’è di dirompente in esse e passive di fronte al loro sfruttamento economico e strategico.
Nel momento contingente è necessario pensare e praticare nuovi modelli di produzione artistica che riportino il suo plus-valore nelle mani dei molti che la producono, strappandola alla privatizzazione e alla subordinazione al potere economico finanziario.
Atelier68ter è il tentativo di trasformare questa idea in un progetto concreto.
Affermare un modello economico alternativo basato su forme di lavoro e di reddito nuove attraverso la gestione associativa e cooperante che faccia uscire l’industria culturale dall’ingorgo di una precarietà assoluta.
Per citare Umberto Eco “Non si mangia con l’anoressia culturale”
Percorrere una strada diversa da quella segnata dalle logiche di mercato.
Sfida epocale ma proprio per questo necessaria anzi indispensabile
Abbiamo provato, con un cambio di prospettiva, ad immaginare come sarebbe stato inglobare nel contenitore di infinite realtà che ora è Spazio Comune -TNT, uno spazio dedicato all’arte e alla creatività.
Affermare così che la vita quotidiana delle persone non è solo sopravvivenza ma anche bellezza e oltre tutto anche produttiva.
Non da ultimo l’arte è linguaggio universale trascende qualsiasi tipo di dissociazione, genera sempre nuove possibilità di contatto tra comunità eterogenee, supera barriere , separazioni e categorizzazioni, vince sospetti e diversità senza far perdere all’individuo la sua originalità e unicità.
L’arte è wide
Il punto da cui abbiamo scelto di partire è quello di creare uno spazio in continuo divenire, punto strategico e centripeto per i tanti linguaggi artistici e forme espressive che oggi coloro che producono arte chiedono con forza.
Luogo in cui si crei connettività tra conoscenze e competenze frutto di specifico incrocio tra culture e persone , generando capitale sociale che arricchisca il territorio.
Mettere a disposizione laboratori, residenze per artisti, luoghi per istallazioni o performance e corridoio espositivo questo è il primo passo che ci accingiamo a fare.
Sono state le dimensioni generose della struttura a farne una soluzione versatile e capace di accogliere i più variati linguaggi artistici dalla pittura alla fotografia al fumetto, alle istallazione e la scultura, le performance e l’ arte digitale.
Programma dell’Atelier68ter _ 18-26 ottobre 2013
Venerdì 18
ore 18.00: Vernissage a cui sarà presente l'artista Branciforte
ore 19.00: Dj-set Subfarmersound & visual art LuckyAssembler
Sabato 19
ore 18.30: Incontro con Federica Mariani (giornalista) su Marche contemporanee, nuove prospettive
ore 22.00: GRANACIDI BAND ROCK & BLUES EXPERIENCE con Claudio Bevilacqua, Marco Marani, Mario Barchiesi, Luca Mancini
Domenica 20
ore 18.30: Incontro con l'Artista Branciforte e presentazione laboratorio di pittura Scopriamo la creatività che c'è in noi
Martedì 22
ore18.30: Mauro Millan, portavoce comunità 'Mapuche' Patagonia, Argentina Recupero del territorio e beni comuni
Mercoledì 23
ore 21.00: Degas e il balletto Lezione spettacolo a cura di Rosella Simonari, in collaborazione con Cristina Squartecchia e David Uncini
Giovedì 24
ore 21.00: Incontro con Rebecca Murgi Presentazione del corso di danza contemporanea
Venerdì 25
ore 22.00: Anteprima di Fuori Canal Grande sulle onde di Benni, Freak Antoni, Luttazzi sulle corde di Jannacci e Gaber con Fiorenza Montanari, Giuliano Pietroni, Mauro Gozzi
Sabato 26
ore 18.30: Incontro con Nicoletta Rosetti (critica d'arte) su Specie di spazi: quando nell'opera al cosa e al come si è aggiunto il dove spunti di riflessione sul tema dello spazio/i nell'arte per una possibile analisi della sua importanza nel fluire delle forme espressive odierne
ore 22.00: LAS KELLIES (gruppo argentino)
jesi_via gallodoro 68/ter • www.scatnt.it
Branciforte - Bio
Siciliano di nascita, inizia molto giovane a dipingere. La vocazione artistica lo porta a frequentare l’Istituto d’Arte di Siracusa. Nel 1983 si trasferisce a Bologna dove intraprende un percorso di formazione artistica ed intellettuale di alto profilo.
Nel 1992 si diploma in Pittura all’Accademia Clementina di Belle Arti con il Prof. E. Contini, e nel 1998 si laurea in Arte presso il D.A.M.S con il Prof. A. Serra.
Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive a Bologna, Roma, Siracusa, Ancona.
Tra le esposizioni più recenti sono da segnalare nel 2011 la personale “Trame di me” realizzata a Senigallia con il patrocinio del Assessorato alla Cultura del Comune, la collettiva “Il nostro mondo di cura“ realizzata alla Mole Vanvitelliana di Ancona in occasione del Centenario dell’Ospedale Umberto I e nel 2010 la personale “Prospettive bidimensionali” realizzata a Fano con il patrocinio della Fondazione Carifano.
Più volte le sue opere hanno ottenuto premi e riconoscimenti a livello nazionale. Presente alla 63^ Rassegna internazionale d’arte – Premio Salvi 2013 che si sta svolgendo a Sassoferrato, alla Biennale Premio Artemisia (Rassegna nazionale di arte figurativa contemporanea) del 2010 e del 2007, alConcorso nazionale di Pittura svoltosi a Tuenno nel 1993.
Attualmente vive e lavora a Jesi.
La sua pittura si basa su una grande abilità tecnica e su una capacità compositiva dall’ originalità espressiva assolutamente attuale.
Le sue opere sono “luoghi percettivi” dove oggetti e figure si muovono in una dimensione prospettica e sensoriale “inaspettata” per chi guarda.
Nicoletta Rosetti – critica d’arte – così scrive:
” Quello che c’è in queste opere è una prepotente volontà grafica che porta tutto in primo piano, che squaderna l’intera immagine verso lo spettatore. I pennelli portano in primo piano linee, forme e colori schiacciandole in una visione del mondo fatta di oggetti fluttuanti in primo piano o, magari, di ambienti curvilinei che circoscrivono uno spazio semicircolare quasi claustrofobico dove lo spettatore si trova immediatamente coinvolto. …La cifra delle sue opere sta nella creazione di puzzle, nelle figure che ci appaiono come ritagliate ed appiccicate su fondi meravigliosi…”
Così si compie il gioco dell’artista. Un’attenta osservazione della realtà e una profonda conoscenza dei meccanismi della percezione visiva accompagnate da una continua ricerca di intuizioni, sperimentazioni di tecniche e materiali formano lo stile inconfondibile di Branciforte.