Siamo molto felici di ospitare nel nostro spazio una delle female-rapper più rivoluzionarie che ci siano in circolazione.Keny Arkana sarà ospite al TPO giovedì 11 aprile e si esibirà in uno show in cui presenterà il suo ultimo lavoro "Tout tourne autour du soleil" e alcuni dei suoi pezzi "da battaglia". Dopo quasi 5 anni di assenza dall'Italia ritorna per due date con uno show potente e puro.
Opening: GENTE STRANA POSSE | FUOCO NEGLI OCCHI
After show:BONNOT djset
Con la presenza del Laboratorio On The Move
Ingresso: 15 euro in cassa - Non ci sono le prevendite. Scrivete a [email protected]
KENY ARKANA – "Tout tourne autour du soleil"
Il rap è semplicemente qualcosa che le è
capitato. Keny Arkana aveva solo dodici anni quando ha iniziato a
scrivere i suoi primi testi. Cresciuta in casa, senza mai essere
veramente andata a scuola, è bastato poco perché la sua voglia di
ribellione confluisse nei suoi primi pezzi. “Erano già parecchio
anti-educazione, anti-polizia, anti-giudici, anti-il cosiddetto
programma di protezione minori, tutto ciò che allora era la mia
vita”, spiega Keny. A darle la forza sono stati i fratelli maggiori
dell’hip-hop francese e, ancora oggi, a Keny piace rappare pezzi di
NTM e Assassin.
Il tempo passa e la situazione inizia a scaldarsi.
Alla fine degi anni ’90, la scena Marsigliese è in fermento. Ci
sono un sacco di serate open-mic, e per la strada e alla radio si
sentono gli FF e i Trosiéme Oeil. Se c’è un freestyle in giro,
Keny non è mai troppo lontana. In quel periodo, Keny rappa con uno
dei collettivi più influenti della scena underground, gli
Etat-Major, una di quelle magnifiche utopie che solo Marsiglia sembra
capace di produrre, con tanto di Mc, Dj e ballerini. “Salivamo sul
palco, di solito dopo una festa di quartiere o cose così, otto Mc e
due Dj – immaginatevi! Eravamo tutti appiccicati sul palco – era
divertente. C’era una bella atmosfera, come se fossimo veramente
una sola grande famiglia”.
Nonostante il rap sia un elemento
fondamentale nella tumultuosa gioventù di Keny, non è l’unico.
Anche i viaggi rivestono un ruolo molto importante. Keny parte con lo
zaino in spalla, la voglia di vedere cosa succede nel mondo, in cerca
di ispirazione e di nuove conoscenze.
Il primo show di Keny Arkana è a Parigi nel
2004, come supporter di Dany Dan e Sinik an Nuoveau Casino. “Da
giovane Marsigliese che ero, avevo un po’ di paura ad esibirmi a
Parigi per la prima volta, ma alla fine andò molto bene, fu
fantastico.”
I suoi primi contatti con l’industria musicale
avvengono nel 2005. Ma ancora prima di iniziare a produrre, Keny
realizza la sua prima opera, “L’ Esquisse”, uno street album
potente e arrabbiato, che contiene le hit “Le Missile est lancèé”
prodotto da Tefa & Masta e “De Opéra à La Plaine”, un
gigantesco pezzo freestyle partorito dall’incontro di una ventina
di artisti nati e cresciuti sulle strade di Marsiglia.
Le case
discografiche si mettono in fila per corteggiare l’ex ragazzina
degli Etat-Major. Alla fine la spunta la Because Music, promettendole
la massima libertà d’azione, che emergerà subito dal primo pezzo
in uscita, “La Rage” un brano infuocato di ribellione, a chitarre
spiegate, il primo pezzo mainstream di un’artista che non ha paura
a dire di voler cambiare il mondo.
L’album “Entre Ciment et
Belle Etoile” esce nel 2006 ed è la conferma della maturità rap
di un’artista forgiata dalle fiamme. Le critiche della strada e
dell’opinione pubblica sono tutte positive. La sorprendente
“Victoria”, la profetica “Je Me Barre” e la rabbiosa “Eh
Conard” sono solo tre delle numerose prove di talento racchiuse in
un album che riesce a sedurre i puristi del rap e gli attivisti
anti-globalizzazione fan di Manu Chao.
L’EP del 2008
“Désobbéissance” ribadisce la sua presenza al pubblico. Keny si
rimette in viaggio, attraverso la Bolivia e il Guatemala, facendo la
vita della guerrigliera, alternando gli elogi alla fuga al kickage in
studio. “Quando vivo, io vivo fino in fondo. Intensamente e
pienamente. Non penso mai a ciò che potrebbe tornare utile per la
mia musica. Sono stata fuori dal giro per quasi tre anni. Sono stata
nel Sud-Ovest della Francia, in Sud America. Messico e Argentina. Non
pensavo al rap, e alla gente con cui stavo non fregava niente. Se
fossi rimasta sempre attaccata al mondo del rap, probabilmente avrei
avuto molto meno da raccontare. Prendere un po’ d’aria ogni tanto
è importante. Adesso penso a quest’ album come se fosse il primo.
E non l’avevo pianificato”.
“Ne L’Esquisse 2” il suo
street album del 2011, Keny ha annunciato il titolo del suo secondo
album in uscita. Come al solito, Keny ha composto l’album seguendo
il suo istinto, senza nessuna premeditazione. “Ancora adesso non
pianifico niente. Cerco solo di toccare le giuste corde. Certe volte
è difficile trovare le parole che meglio esprimano delle sensazioni.
Non mi sento un’intellettuale. A dire la verità non mi trovo a mio
agio con l’intelligenza à la francaise, quella che non passa dal
cuore”. Il cuore a Keny non manca, e lo dimostra in ognuna delle 16
tracce (più un intro e un outro) di questo progetto così denso, tra
urgenza ed emozione, tra tensione e tendenza.
In “J’aiOsé”
, che include il contributo strumentale di Djakar, le sonorità rock
si mescolano allo ska, dando vita a quel tipo di brano che fa saltare
i fans ai concerti. In “Indignados” Keny ritorna alle sue origini
argentine e dedica un verso in Spagnolo a tutti i Latini, Sud
americani o Spagnoli che siano. “Ho pensato che fosse importante, e
dico più o meno le stesse cose che dico in Francese”. I 50.000
Colombiani che hanno partecipato all’Hip-Hop Al Parque Festival a
Bogotà a Ottobre 2012, ancora non si sono ripresi dallo shock.
Ci sono anche due nuovi episodi della saga
“Entre Les Lignes” – dei lunghi brani composti da grandi versi
con una certa profondità spirituale. “Un viaggio interiore”,
spiega Keny. La sonorità di “Tout Tourne Autour du Soleil” è
ricca e variegata. “Madeline è uno dei beatmakers più presenti
nell’album, ha composto le basi per alcuni dei brani, ad esempio
“Gens Pressés”. Djakar ha composto alcuni pezzi muicali e Djimi
Finger ne ha composto uno che si chiama “Esprit Libre”, mentre
per “Entre Les Lignes” mi sono affidata al mio vecchio
chitarrista Tibo Lanza. Spike Miller ha prodotto “Vie d’Artiste”,
un brano che dà la risposta ad alcune domande. Parla della mia
instabilità emotiva, mi è servito per eliminare i punti
interrogativi che mi giravano per la testa”. Ci sono anche
tastiere, chitarre, cori gospel e un quartetto d’archi: un sacco di
innovazioni per un album di 16 tracce.
Keny sarà di nuovo on the
road per promuovere l’album. Questa volta, però, proporrà ai
concerti la sua formazione nuova di zecca. “Truk, che era il mio Dj
dai tempi degli Etat-Major, ha dovuto smettere l’anno scorso per
problemi di salute. Era la mia guardia svizzera. Quindi ho dovuto
rivedere i miei progetti. Era da un sacco di tempo che volevo fare un
concerto accompagnata da dei musicisti, e ora quel momento è
arrivato. Ci saranno chitarra, basso, batteria e tastiera, insieme a
un Dj e un bracker”.
Il sole è un tema ricorrente di quest’
album, che sarebbe perfettamente logico per una stella solitaria
nella galassia dell’hip-hop – tranne per il fatto che Keny non
vede se stessa come una stella. “Ho ancora lo stesso approccio alle
cose che avevo prima. Non mi vedrete molto sui media; la mia
prospettiva non è cambiata. Dovrò sforzarmi un po’ per restituire
qualcosa a tutte le persone che mi hanno sostenuto. Voglio rispondere
ad alcune domande che hanno in testa già da un po’. Nel caso in
cui morissi domani, che accadesse qualcosa. La musica non basta a
raccontare tutta la storia”.
Keny Arkana ha puntato molto su
“Tout Tourne Autour du Soleil”, abbastanza da renderlo un album
intenso, destinato a rompere gli schemi, ad essere un successo e a
toccare una parte di pubblico che non ha niente a che fare con gli
habitué dell'hip-hop.
*testo di Olivier Cachin