«La mostra ha paura», repressioni e violenze dalla cittadella del Cinema

Presentato ieri il video realizzato dal collettivo «Margine Operativo» sull'inaugurazione della kermesse e le cariche della polizia.

11 / 9 / 2009

Ultimi tre giorni di Global Beach. Martedì c'è stato l'affollato dibattito con Toni Negri e Michael Hardt coordinati da Sandro Mezzadra. I due autori di Impero e Moltitudine hanno affrontato i temi del nuovo lavoro, appena dato alle stampe, Commonwealth. 

Un terzo capitolo che ha a che fare con la produzione del comune legata all'attività umana: idee, affetti, immagini, comunicazione e conoscenza. Un'attività umana che è sempre più centrale nella produzione capitalistica. Pur sullo sfondo della crisi economica ci si trova di fronte alla necessità di organizzare questo comune in modo da poterlo liberare. Solo così, di conseguenza, esso esprimerà il suo pieno potenziale.Prima del dibattito è stato presentato il video La mostra ha paura realizzato dal collettivo Margine Operativo. È il video che racconta la giornata dell'inaugurazione della Mostra del cinema e la repressione delle proteste dei lavoratori dello spettacolo. Le cariche condannate dalle assessore alla cultura, Luana Zanella e al patrimonio Mara Rumiz.

Dopo la discussione con Negri e Hardt si è invece proiettato un altro lavoro molto interessante, Anagramma via Artom di Gianni Stoppelli e Alessandro Flora. È la storia di un grande quartiere della periferia di Torino tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni Ottanta. Di ragazzi, figli di immigrati operai. Ragazzi tra i tredici e i diciassette anni, che giocavano sulla strada. È una storia di immigrazione, di emarginazione e di violenza. Un uomo è morto, una donna rimasta vedova e un bambino di dodici anni, orfano. Altri ragazzi, di cui non si è saputo nulla, non sono arrivati a vent'anni o, sopravvissuti a quella fase, vagano nelle patrie galere, devastati dalla droga, dalla malattia, dall'isolamento sociale. Il 28 dicembre 2003 è stato abbattuto uno degli otto palazzi del complesso delle case di via Artom. Un altro agli inizi di questo 2005. «Ho voluto dare il mio contributo. Ho voluto narrare attraverso il teatro. Perché abbattuti i palazzi rimanga e sia resa memoria ai caduti, tutti».

Così raccontano il video gli autori.Ieri sera è stata la volta di Roberto Ferrucci e del suo Cosa cambia, la videolettura dall'omonimo romanzo. Quindi si è potuto assistere allo spettacolo teatrale Salud di e con Beppe Casales. In Spagna, nel 1936, non c'è stata solo una guerra civile. C'è stata anche una vera e propria rivoluzione. L'ingegnere Beppe Fanelli che dall'Italia porta in Spagna il vento dell'anarchia alla fine del secolo scorso. Buenaventura Durruti, il più famoso rivoluzionario spagnolo, che combatte braccio a braccio con un possibile nipote del romagnolo Fanelli. E tutto quello che sta in mezzo. Nomi, come Franco, Hitler e Stalin. Ma anche luoghi, come la Cesena fascista, la Barcellona rovesciata dagli anarchici, e infine Madrid in fiamme. Un viaggio non da poco. Perché la Spagna è grande.

Questa sera sarà presentato il lavoro video di Serena Nono, Via della Croce, fuori concorso anche alla Mostra del cinema, con gli ospiti della casa di Sant'Alvise, a Venezia. Mentre venerdì sera gran finale (anzi pre-finale visto che la festa di chiusura si svolgerà sabato) con un dibattito importante. «Il sogno di una spiaggia. Una spiaggia da sogno», ovvero Global Beach discute di ambiente, laguna, clima, e sostenibilità con Debora Bellafiore, ricercatrice ambientale precaria; Assemblea permanente No Mose e amministratori locali.

Un dibattito perché se Global Beach chiude i battenti in città il dibattito sugli spazi recuperati, autorecuperati e da recuperare è soltanto all'inizio.

Fonte: Il Manifesto 10.09.2009

Video spettacolo teatrale "Appunti per la rivoluzione"

La Mostra non ha paura