Scrittori per caso o per vocazione, i figli e le figlie dei flussi migratori che hanno investito la penisola stanno infondendo nuova linfa vitale alla letteratura nostrana, svecchiandone i connotati e attualizzandone i contenuti.
Un gruppo cospicuo di narratori e poeti provenienti da 93 diversi paesi all'interno del quale la presenza femminile è maggioritaria: 270 sono le scrittrici recensite, a fronte di 211 scrittori.
Se sessismo e razzismo si intersecano e, vicendevolmente, si alimentano nel riferimento costante a una logica binaria che crea rigide distinzioni e, sistematicamente, discrimina sulla base dell'alterità rispetto al genere sessuale o all'etnia egemone, la letteratura può aprire spazi di azione e di autodeterminazione per categorie sociali messe a margine.
Il progetto Scritture irregolari nasce con l'intenzione di dare continuità alle attività svolte da Ambasciata dei Diritti e Csa Sisma, associazioni che da anni a Macerata offrono sostegno sociale e supporto legale a migranti e rifugiati.
Storie di vita, di lotta e di emancipazione, le narrazioni delle autrici invitate, soprattutto se analizzate tenendo conto di una prospettiva di genere, sono esempio e ricchezza per le protagoniste e i protagonisti dei flussi migratori, oltre che un invito necessario all'apertura per i cittadini che accolgono sul territorio queste soggettività.