Ancona - Tante, troppe, continue sono state le morti dell’ultimo mese. E’ inaccettabile, doloroso e disumano morire così in mare perché la disperazione li porta ad attraversare il Mediterraneo e l’Adriatico. Spinti dalla paura, disperazione ma anche dal bisogno di trovare una nuova casa e costruire una nuova vita. Ecco la storia dei migranti scomparsi in mare.
Donne, bambini e uomini di cui non sappiamo nulla. Non conosciamo la
loro storia, non conosciamo la loro età e nemmeno il loro nome. Sono
scomparsi, invisibili da vivi ai nostri occhi e invisibili da morti
senza un posto dove ricordarli e piangerli.
E’ dal dolore, dall’impotenza, e dal disgusto per l’inaccettabile
situazione di chiusura delle frontiere esterne dell’Europa che nasce
#NoName project: da artisti anconetani, singoli cittadini, studenti e
dall’Ambasciata dei diritti.
In pochi giorni un muro del porto di Ancona è stato ricoperto con 900
fogli bianchi per ricordare le tragedie delle persone morti sui barconi
che cercano di raggiungere l’Italia. Di loro rimangono solo i numeri, ma
nemmeno quelli sono sicuri.
Sono passati pochi giorni e i tantissimi migranti morti in mare sono giá
stati dimenticati come dei fogli bianchi che spariscono, si sono
staccati, portati via dal mare, dal vento e dal brutto tempo, senza
lasciare traccia della loro vita.
Da Ancona inizia il #NoName project l’opera d’arte che denuncia dell’inadeguata politica italiana e europea sull’immigrazione.
Un nuovo linguaggio per chiedere l’apertura di un canale
umanitario, del diritto d’asilo europeo e costruire un’accoglienza degna
Un’opera diffusa in continua ricostruzione che può e chiede di essere
riprodotta in tutte le città di mare per rendere visibile la tragedia
umana di questo secolo che accade ogni giorno sotto i nostri occhi.
yapwilli + Ambasciata dei Diritti