“Primavera ambientale”: l’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla terra

Recensione del libro di Ferdinando Cotugno, ospite a Sherbooks Festival 2023

24 / 1 / 2023

Ferdinando Cotugno, una delle penne più riconosciute all’interno delle tematiche ambientali, è un giornalista freelance e il redattore della newsletter Areale. A ottobre del 2022 pubblica il suo libro “Primavera Ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla terra” edito dal Margine, che verrà presentato sabato 28 gennaio al CSO Pedro di Padova, all’interno di Sherbooks Festival 2023.

La dolcezza, la profondità e l’umanità delle parole scelte accuratamente da Ferdinando, lo rendono uno dei testi migliori che potrete leggere quest’anno.  Il libro ripercorre la nascita e l’evoluzione dei movimenti sociali e climatici come Fridays For Future, con una chiara ed evidente critica al capitalismo, fino ad arrivare a riconsiderare la creatività umana e a come essa possa essere una chiave fondamentale nel nostro percorso di salvezza.

Cotugno analizza il capitalismo come un’educazione snaturata verso l’utilizzo delle risorse; in quest’ottica la crisi climatica è il sintomo più evidente di una frattura mai ricomposta tra gli esseri umani e gli ecosistemi. È necessario, perciò, cominciare a guardare e ripensare alle domande: «è giusto quello che siamo diventatati? Ci fa sentire bene? Esiste un’alternativa? È così illegittimo cercarla?».

Una chiara di lettura a questo flusso di domande la possiamo ritrovare nel fenomeno del Big Quit (la grande ondata di “dimissioni volontarie” dal posto di lavoro, che va letta in relazione all’aumento vertiginoso dei livelli di sfruttamento della manodopera), che ci dà prova come tutte le lotte siano tra esse intrinsecatamene connesse e collegate.

Ferdinando ripercorre la storia dei movimenti sociali tracciando una nuova linea, una strada parallela fatta di decostruzioni e riflessioni personali. Perché come scrive lui, il primo gesto di attivismo climatico, ancora prima di scendere in piazza, il più doloroso e radicale, è quello di cambiare noi stessi. Lui lo chiama il punto di rottura, quel momento in cui una persona sceglie di togliersi gli occhiali, di ricostruire quel rapporto tra umano e non umano, riscoprendo il nostro essere natura.

Secondo l’autore le istituzioni avrebbero il compito e il dovere di sostenere l’individuo, offrendo un terreno fertile e favorevole alla sua messa in discussione. Ma siamo molto lontani da questo scenario.

Questo libro è forse l’arma necessaria, per comprendere e imparare a muoversi dentro il mondo dell’attivismo climatico. È una mappa tattile, così chiamata da Ferdinando, che ci invita a diventare attiviste/i per una giustizia climatica e sociale, una mappa fatta di parole che abbracciano, ma soprattuto che ci fanno sentire meno sole e soli, perché quella frattura non l’hai vista solo tu.

Se cercate un sinonimo della parola terra, tra le tante altre, vi uscirà “umanità”. E forse, proprio come abbiamo perso il rapporto con il nostro pianeta, abbiamo perso la nostra umanità.

La “primavera ambientale” è cominciata e questo libro ne è la prova.

Ferdinando sceglie di iniziare con una domanda, la stessa con cui voglio concludere perché credo racchiuda tutto quello su cui dovremmo riflettere e domandarci: “Si, ma tu, cosa vuoi?”.