A Gaza City il problema dello smaltimento della spazzatura appare nella sua drammatica evidenza camminando semplicemente per le strade cittadine, visitando le discariche temporanee e quelle principali che ormai straripano. Sovrappopolamento e isolamento della Striscia dal mondo esterno ne sono le cause schiaccianti. Temi messi in luce da “Gaza a cielo aperto”, un film realizzato dal documentarista indipendente Maurizio Fantoni Minnella , che racconta la vita quotidiana dei netturbini coi carretti, che dalle quattro del mattino cominciano la raccolta e il trasporto dei rifiuti nelle discariche di Gaza City fino al tardo pomeriggio, mostrando anche la città che vive, la sua gente (bambini, studenti, pescatori etc.) . Un’opera che illustra anche alcuni progetti di una ong italiana, il Coopi, che interessano proprio lo smaltimento dei rifiuti, in particolare la plastica.

“Gaza a cielo aperto” è solo una parte di una vera e propria Quadrilogia palestinese, comprendente 4 film realizzati dallo stesso Minnella; oltre allo spaccato su Gaza, gli altri tre lungometraggi sono “Tonight on Jenin”,  che racconta dopo trent’anni d’oblio e di degrado, la rinascita del cinema di Jenin, in Cisgiordania, sotto la guida di un cineasta di documentari, il tedesco Marcus Vetter; “A est di Gerusalemme”, spaccato sui quartieri arabi di Gerusalemme, Sheik Jarrah o  Silwan, dove si lotta  per difendere il diritto  alla casa, mentre Israele costruisce nuovi insediamenti. E infine “Il lato d’ombra”, un film che è una sorta di viaggio tra i palestinesi d’Israele: da Jaffa, antichissimo porto del Mediterraneo, abitato dagli arabi,  attraverso le città di Ramlan e di Lod, fino a Nazareth, Cana e ai villaggi palestinesi sulla costa.

Il risultato è un mosaico complesso, sfaccettato, realistico e  insieme poetico della condizione umana del popolo palestinese attraverso i luoghi della West Bank, della Striscia di Gaza, di Gerusalemme Est e di Israele, le testimonianze dei protagonisti e a cui il regista ha voluto dare il nome di Universo paziente, “poiché, nonostante tutto, la pazienza è sempre stata la maggiore virtù di questo popolo”.

La Quadrilogia è inoltre arricchita da alcune opere brevi, due mediometraggi e quattro cortometraggi, che affrontano temi, e luoghi legati alla dimensione umana e sociale del popolo palestinese e di quello nomade dei beduini.  I quattro dvd presentano inoltre, come contenuti extra, una galleria  fotografica; oltre ad una lunga intervista, in due parti, all’attore e regista palestinese d’Israele Mohammed Bakri e un’intervista a all’attivista per i diritti umani a Gaza City Vittorio Arrigoni, barbaramente ucciso a Gaza circa un mese fa.

Con più di oltre 30 ore di girato,in circa un mese di permanenza in Palestina  e a Israele, oltre 1700 fotografie di scena, 27 persone intervistate e 17 location, questo nuovo lavoro di Maurizio Fantoni Minnella, documentarista indipendente, si propone  come opera di sintesi, non solo dei suoi precedenti viaggi in Israele-Palestina, ma anche del proprio impegno culturale e politico, ma soprattutto cinematografico, concretizzato nella presenza alla Gaza Freedom March del 2009 e soprattutto nella realizzazione del documentario lungometraggio Caos totale la marcia perduta di Gaza, 2010 e nei due saggi critici inclusi nella nuova versione multimediale del film (Infinito edizioni, 2011).

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