@CasaBettola

Reggio Emilia - Vogliamo il pane ma anche le rose!

Una giornata dedicata al pane; dal seme al mulino, dalla farina al forno

11 / 1 / 2014

Sabato 25 gennaio presso Casa Bettola. via martiri della Bettola Reggio Emilia


Vogliamo il pane ma anche le rose!

9.30  Corso di panificazione con lievito madre

12.00 Presentazione del Forno Comune

13.00 Pranzo con primo, secondo e dolce

14.00 Incontro di scambio e approfondimento su cereali e grani antichi con contadini del territorio

15.00 Cottura del pane nel forno a legna

Informazioni e prenotazioni: 333 7177914   www.casabettola.org

Un forno a legna per fare il pane insieme

Una volta, prima che in ogni casa ci fosse una cucina, fare il pane nel forno comune era un momento di socialità che favoriva lo scambio tra le persone nel frattempo che aspettavano la giusta cottura. Il forno a legna di Casa Bettola è un luogo d’incontro e condivisione, dove fare con le proprie mani ciò che altrimenti compriamo o dove fare insieme ciò che altrimenti facciamo da soli. Un luogo di scambio di farine e lieviti, ma anche di saperi e conoscenze, dove cuocere il pane ma nello stesso tempo tessere relazioni.

Il forno comune è un occasione per fare il proprio pane con prodotti coltivati in condizioni che tutelano la terra e chi la lavora, che sostengono un’agricoltura contadina invece di un’agricoltura industriale, un luogo dove costruire legami di mutualità tra il mondo rurale e il mondo urbano.

In una semplice fetta di pane si possono tracciare complessi processi di produzione, distribuzione e consumo, dal cereale al mulino, dalla farina al forno. Il pane è solo l’elemento simbolico di un processo che va seguito dalla sua fonte, dall’aria, l’acqua e la terra dove i cereali sono coltivati al forno in cui il pane viene cotto.

Tra le briciole del pane della grande industria si può trovare un processo di produzione che si basa sul massimo rendimento economico secondo il massimo sfruttamento delle risorse naturali ed umani. Un processo caratterizzato dalla privatizzazione della ricchezza naturale attraverso i brevetti sui sementi e l’accaparramento dei terreni, ma anche della socializzazione dei costi sociali ed ambientali.

Invece pensiamo che la produzione innanzitutto è un sistema di relazioni con la società e l’ambiente; da una parte la qualità nel pane sta nella qualità del rapporto tra chi semina il grano e chi lo macina in farina, tra chi impasta il pane e chi in fine con esso si sostenta, dall’altra parte la qualità del pane sta nella qualità del rapporto costruito con l’ambiente lungo tutto questo percorso.

Il forno comune è un invito alla partecipazione e la gestione diretta. Vuole essere un esperienza organica che si trasforma con il contributo delle persone che vogliono prenderne parte.

Dal recupero della legna all’accensione del forno, dalla ricerca di materie prime alla costruzione di spazi e strumenti necessari per la panificazione, l’auspicio è che possa essere un processo di condivisione.

Ognuno porta il proprio impasto preparato in casa per cuocerlo insieme nel forno. Per chi lo desidera è possibile incontrarsi prima per impastare e scambiare farine, lieviti e competenze nel frattempo che si prepara il pane assieme.

Pensiamo che il forno comune può essere una modalità sia di rifiuto sia di altro-fare rispetto al mercato, una piccola esperienza che messa insieme a tante altre possono prefigurare possibili cambiamenti, perché: “la fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane!”

Un forno costruito insieme

Il Forno Comune è stato costruito tramite il lavoro collettivo in un percorso di autocostruzione. I partecipanti al corso hanno imparato come costruire un forno a legna in terra cruda usando materiali e metodi naturali. Pensiamo che ci sia un forte legame tra il modo in cui è stato costruito e l’uso a cui è destinato: lo scambio, la socialità, l’ecosostenibilità.

La costruzione del forno all’interno della casa cantoniera è anche un modo per continuare il recupero degli ambienti di uno spazio lasciato abbandonato per anni: il fuoco lascia calore, profumi e luce.

Per cercare di utilizzare tutte le sue potenzialità il forno è stato costruito con due piani di cottura; uno sotto che utilizza il fuoco vivo ed uno sopra che riutilizza il calore del fumo. Inoltre è stato costruito un sistema che riesce a sfruttare il calore del forno per riscaldare l’ambiente adiacente tramite i passaggi del fumo. Pensiamo che sia un piccolo passo verso la riduzione del impatto ambientale e l’indipendenza dei combustibili fossili.

Eventi

25/1/2014 09:30 > 25/1/2014 18:00