Sabato 20 Novembre 2010: Stato d'emergenza

20 / 11 / 2010

Citizen U oggi non è in radio, non certo perché non ne avesse voglia. In realtà saltare il proprio appuntamento settimanale con la diretta, privarsi dell'ebrezza di percorrere le frequenze come un equilibrista sospeso tra due grattacieli, lo getta nel più vivo sconforto. A meno che non ci sia qualcosa di ancora più importante e inderogabile, da fare.

Citizen U non è oggi in radio in diretta perché si è trasferito in blocco a l'Aquila, per partecipare al corteo, per vedere ancora una volta con i propri occhi, per odorare, toccare, camminare. CitizenU è oggi a l'Aquila perché si rende conto che l'Aquila è vicina, incredibilmente vicina, non solo in termini chilometrici, questa è un'ovvietà. L'Aquila è vicina perché diventa sempre più visibilmente un simbolo, un simbolo di quello che è diventato questo paese, un simbolo non isolato, ahimè. Che insieme alla Campania, alle regioni del nord alluvionato, parlano di emergenza. Un paese in emergenza, emergenza quotidiana, stratificata, consolidata e pietrificata, ma pur sempre emergenza. O almeno per questo viene spacciata, ed in suo nome  vengono commesse le peggiori nefandezze, i peggiori soprusi.

Citizen U non vi parla del corteo dell'Aquila, Citizen U parla oggi di economia dell'emergenza.

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