Sherwood Festival 2015 - "Elegimos la rebeldìa, es decir, la vida". I dibattiti nella foresta

I dibattiti dei lunedì 15, 22, 29 giugno e 6 luglio. Tutta la programmazione degli incontri e delle presentazioni culturali.

8 / 6 / 2015

Dal globale al locale e viceversa. Per questa edizione i dibattiti di approfondimento del lunedì vogliono rispecchiare il parallelismo e l'intersezione tra dimensione geografica ed attualità politica. Dai confini del Mediterraneo fino al cuore dell'Europa, per poi tornare nel Bel Paese e sulla scala regionale, il Festival di Sherwood offrirà dei momenti di confronto sulle tematiche più rilevanti per il nostro presente ad ogni sua latitudine; i discorsi politici e pubblici che descrivono le cartografie dei nostri territori e sui quali è possibile porsi la domanda cardine di ogni movimento sociale: come si può pensare una trasformazione radicale dell'esistente? 

Elegimos la rebeldìa, es decir, la vida. Analizzare, discutere e riflettere per praticare un futuro ed un tempo politico altro. Cioè, una vita libera.

Sherwood Festival: 10 giugno - 19 luglio

Lunedì 15 giugno - Da Kobane all'Europa. Guerre, fondamentalismo, rivoluzione.

Nel caos politico che è seguito agli avvenimenti delle Primavere Arabe, la guerra è stata, e continua ad essere, l'espressione principale di regolamentazione di questi Paesi. L'estremizzazione dei conflitti dovuta da una parta all’interventismo delle forze occidentali e dall’altra all’espansione dei fondamentalisti rende di difficile comprensione le tendenze politiche delle comunità del Nord Africa e del Medio Oriente. Tra tutto lo Stato Islamico si è imposto come alternativa in quei territori dove i tentativi di riconciliazione sociale sono falliti. Eppure, un’idea di società che parla di cittadinanza universale e confederalismo democratico è nata in Rojava: la resistenza di Kobane e la rivoluzione portata avanti dai curdi è sia una risposta militare e alla diffusione dell'islamo-fascismo del Califfato Nero, sia un’opzione politica radicalmente altra dai governi preesistenti e dalle dittature fondamentaliste. Guardare al Rojava non è utile solo per capire quali prospettive possa avere il Medio oriente, ma anche perché parla a tutto il Mediterraneo e l’Europa. Il nostro continente non rimane intoccato da ciò che succede ai confini con la Turchia: le guerre causano migrazioni di profughi, alla ricerca di migliori condizioni di vita oltre le frontiere europee; delle frontiere che rimangono chiuse causando migliaia di morti sul fondo delle acque mediterranee. E’ possibile pensare anche ad una trasformazione dell’Unione Europea a partire dalle frontiere?

Ne discutiamo conSandro Mezzadra (Professore a Scienze Politiche all’Università di Bologna, Collettivo Euronomade); Michele Giorgio (Giornalista, corrispondente per Il Manifesto dal Medio Oriente); Murat Bay (Giornalista e attivista curdo a Suruç e Kobane);Video Interventi: David Vine (Professore universitario ed editorialista statunitense; Modera: Marco Sandi (Rojava Calling, Lab. Occ. Morion)

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Lunedì 22 giugno - La costituzione dell'Europa. Crisi, movimenti e rappresentanza.

Cos’è l’Unione Europea? Negli ultimi anni abbiamo visto la rigida regola dell’austerità, della liberalizzazione del mercato del lavoro e della stabilità dei prezzi imporsi su tutti gli Stati membri. La Commissione Europea, l’Eurogruppo e la BCE sono gli organi sovranazionali della decisione politica che esulano dalla rappresentanza moderna; il peso specifico della Germania, inoltre, definisce un continente asimmetrico e gerarchico. L’irruzione di forze politiche alternative di sinistra come Syriza e Podemos hanno prodotto un cortocircuito nella normale trasmissione delle regole della governance a partire dai movimenti moltitudinari delle piazze greche e spagnole mantenendo uno spirito europeista. Allo stesso tempo la coalizione di Blockupy lo scorso 18 marzo a Francoforte ha evidenziato le contraddizioni dell’equilibrio neoliberale delegittimando dal basso le politiche economiche e sociali europee. E’ possibile pensare ad una trasformazione che ridefinisca in toto l’Europa? Che tipo di rapporto, se opportuno, ci può essere tra movimenti sociali e partiti di governo anti-austerity?

Ne discutiamo con: Giso Amendola (Professore a Scienze Politiche dell’Università di Salerno, Collettivo Euronamade); Martin Glasenapp (Interventionistische Linke, coalizione tedesca di Blockupy Frankfurt); Rita Maestre (Ahora Madrid, conigliera e portavoce del governo municipale di Madrid); Christos Simorelis (deputato parlamentare di Syriza);Video Interventi: Toni Negri (Collettivo Euronomade, Co-autore dei libri “Impero”, “Moltitudine” e “Comune”); modera: Fabio Mengali (Global Project, la Comune d’Europa).

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Lunedì 29 giugno - Confederare i territori, coalizzarsi per il comune. Sperimentazioni e prospettive italiane ed europee.

Ne discutiamo con: Maurizio Landini (FIOM-CGIL), Marco Bascetta (giornalista de Il Manifesto, Christos Giovanopoulos (Solidarity4all, Grecia). Modera: Antonio Pio Lancellotti (Global Project).

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Lunedì 6 luglio - Cemento arricchito. Un'inchiesta sulla devastazione ambientale delle grandi opere.

Stiamo facendo un viaggio nel paesaggio veneto, tra resistenze e devastazioni ambientali. Con il progetto d’inchiesta “Cemento Arricchito” stiamo raccogliendo le esperienze di chi resiste alle grandi opere che minacciano il nostro territorio. È possibile, così, costruire la narrazione di un altro Veneto, che guarda oltre la corruzione e la cementificazione per costruire un futuro diverso. E per farlo abbiamo molti modi, che esploriamo questa sera a partire dai lavori di alcuni giornalisti e scrittori.

Ne discutiamo con: Renzo Mazzaro (Giornalista, autore del nuovo “Veneto anno zero” e de “I padroni del Veneto”); Luca Martinelli (Redattore di Altreconomia e autore di “Le conseguenze del cemento” e di “Salviamo il paesaggio”); Sebastiano Canetta ed Ernesto Milanesi (Giornalisti e autori di “Pesci in barile”); Maurizio Dianese (Gazzettino di Venezia, coautore di“Mose. La retata storica”); Giorgio Barbieri (giornalista de La Tribuna di Treviso e co-autore del libro "Corruzione a norma di legge. La lobby delle grandi opere che affonda l'Italia"); moderano: Chiara Spadaro (Eco-magazine) e Tommaso Cacciari (Comitato No Grandi Navi)

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Tutti gli incontri e le presentazioni del martedì, mercoledì e giovedì presso lo stand Zoom Out QUI.