Il dibattito che si è svolto
il 30 giugno su “donne e politica” ha visto la partecipazione di moltissime
realtà che quotidianamente lavorano sui territori per opporsi alle manovre
economiche che perpetrano la discriminazione delle donne (pacchetto Sacconi-Carfagna),
per prender parola sulle questioni che riguardano la salute e la sessualità (consultori)
e per riaffermare la libertà di scelta. La discussione è stata occasione non
solo per riportare le esperienze concrete, ma anche un momento di riflessione teorica
sullo spazio pubblico e le possibilità che si sono aperte a partire dalla
grande manifestazione del 13 febbraio. Con A. Simone (Università Suor Orsola
Benincasa), A. Del Re (Università di Padova), F. Giardini (Università di Roma
Tre) e F. Bimbi (Università di Padova) ci siamo interrogate sulla natura dei
nuovi femminismi – parola plurale che indica la natura molteplice delle lotte
in corso sul terreno del genere –, sulle contraddizioni che corrono tra
movimenti di donne, rappresentanza politica e quote rosa, sul rapporto tra
femminismo e migrazione. Infine parte del dibattito si è concentrato sulle
connessioni che legano i movimenti di studenti e precari, quelli che
intervengono sui beni e comuni e le rivendicazioni specifiche agite dalle
donne.
L’incontro ha costituito,
inoltre, un’occasione di confronto fra donne appartenenti a realtà e
generazioni differenti, da cui sono emersi approcci alla politica e analisi
anche molto distanti tra loro, ma che hanno dato vita ad un dibattito vero e
molto stimolante, una cassetta degli attrezzi da utilizzare per la stagione a
venire.