Contaminazioni Rom

Teatrino Clandestino è OpenOption

Il nuovo progetto di Teatrino Clandestino nato nella pià grande municipalità Rom del mondo, Šuto Orizari,in Macedonia. Sarà in scena al Teatro Comunale di Carpi il 16 e 17 ottobre 2009 per VIE Scena Contemporanea Festival  

15 / 10 / 2009

Un lavoro che parte da un incontro, da una condivisione di vita e di esperienze. Uno spettacolo che fonde musiche e suoni che narrano storie ed emozioni. Racconti in cui i protagonisti sono “come dei saggi caduti in confusione per le troppe possibilità espressive a loro concesse”. Così si presenta OpenOption, il nuovo progetto di Teatrino Clandestino, nato a Šuto Orizari in Macedonia, a Skopje. Da un residenza artistica nella Municipalità Rom più grande esistente al mondo. Si tratta di un vera propria “città nella città” in cui l’etnia Rom si autogoverna costituendo un fenomeno molto studiato e osservato a livello internazionale. Teatrino Clandestino ha incontrato questa realtà nel febbraio 2007 decidendo di avviare un’esperienza di residenza in questo “mondo” da scoprire e con cui dialogare.

“E' nato così un lungo percorso di incontri e di residenze - ci racconta Fiorenza Menni ideaatrice e coordinatrice del progetto -  ci siamo immersi nella vita quotidiana di Šuto Orizari, mangiando, vivendo e muovendosi come fanno gli abitanti della comunità. Poi abbiamo avuto il regalo di incontrare il Theatre Roma e poter lavorare con loro in forma laboratoriale su opere legate all’immaginario Rom, sui pregiudizi e sugli stereotipi più diffusi”. Ma il lavoro è andato oltre, dopo due anni passati avanti e indietro da Skopje, ha preso il via il progetto di cui avevamo potuto vedere uno studio “Comune Spazio Problematico” nell’ambito della Rassegna Vagando di artE in aRte lo scorso febbraio che partiva come ci racconta Fiorenza Menni “dalle domande stupide che noi ponevamo durante gli incontri con la comunità Rom” e che poi è mutato in OpenOption.

Un progetto che  parla di integrazione, di comunità ma anche di complessità. “La cosa che più ci ha colpito è stata la profondità di pensiero, la qualità della riflessione e poi il fatto che eravamo in sintonia completa. Nonostante la narrazione dello spettacolo non sia una liscia, tutto si complica, si spacca, si autogenera, perchè non esiste una storia lineare”. In scena quattro filosofi che sono i quattro co-autori macedoni e un solo personaggio che reclama conoscenza. “Una storia che unisce le riflessioni più profonde che ci sono arrivate da questo incontro unito ai nostri linguaggi – continua l'autrice - Una completa fusione che ragiona intorno ai grandi temi dell’uomo: il desiderio di libertà e di uguaglianza, l’aspirazione ad una vita migliore e felice, la possibilità di seguire un proprio progetto di vita fino alla libertà di muoversi senza confini e al senso del rispetto verso una legge stabilita da uno Stato”. OpenOption è in scena in prima assoluta il 16 e 17 ottobre 2009 al Teatro Comunale di Carpi nell’ambito di VIE Scena Contemporanea Festival. Il diario che gli attori hanno curato durante le residenze a Skopje verrà pubblicato con il titolo “Confini Diamanti” sostenuta e promossa dal Progetto Movin’Up 2008 del Circuito GAI.

Intervista a Fiorenza Menni - Teatrino Clandestino