Venezia - La battaglia per l'Umanità

Giovedì 23 marzo dalle ore 17.00 un incontro organizzato e curato dall'Associazione Ya Basta Êdî Bese e dal Collettivo Li.S.C

20 / 3 / 2017

L’espansione dell’autoproclamato Stato Islamico e il conseguente aumento del terrorismo internazionale hanno da molto travalicato i confini politici e geografici del Medio Oriente, in particolare di Siria ed Iraq. 

Assistiamo oggi ad una crisi politico-militare di difficile soluzione, dove attori internazionali e regionali non solo si scontrano nelle sabbie dei deserti siro-iracheni, ma lo fanno anche al di fuori di quel contesto geografico. E’ per questo motivo che martedì 23 marzo alle ore 17.00 presso l'Aula Morelli c/o Palazzo Malcant-Marcorà proveremo a tracciare delle linee guida per meglio interpretare e comprendere quello che succede in quei territori così lontani ma, allo stesso tempo, centrali nell’ambito della politica internazionale, soprattutto attraverso le testimonianze dirette di chi, in quel conflitto, ha scelto di combattere in prima persona per la rivoluzione del  Rojava e per la libertà.

Lo stato di guerra permanente che caratterizza il panorama medio-orientale da oltre sei anni, da quando la spinta popolare verso la democratizzazione e la richiesta di diritti si è scontrata e infranta contro il muro reazionario dei regimi militari e della loro repressione, è diventato consuetudine. La polarizzazione e la guerra tout-court in Siria e Iraq sembra così non vedere una soluzione prossima. All’interno di questa polveriera, il ruolo del terrorismo di matrice islamica la fa da padrone: siamo tutti testimoni di un nuovo disegno, non più elitario e contenuto nello stile Al-Qaeda, ma in un fenomeno di massa che fa leva sull’identità e sull’immaginario storico dell’Islam, l’autoproclamato Stato Islamico.

L'Associazione Ya Basta! Edi Bese! e il Collettivo universitario Li.S.C propongono un dibattito, incentrato sulle testimonianze dirette di chi ha preso parte o si trova in prima linea, a combattere per l'autonomia della Rojava contro il fondamentalismo dello Stato Islamico.

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Rivendichiamo il parlarne all'interno dell'università Ca Foscari, luogo in cui abbiamo sempre sviluppato il sapere critico e dove la libertà di esprimersi deve essere un diritto di tutti gli studenti. 

La discussione vuole essere un punto di partenza per conoscere le dinamiche sul campo di battaglia nel nord della Siria e le ultime notizie dell'imminente offensiva su Raqqa, capitale dell'autoproclamato Stato Islamico, da parte delle Syrian Democratic Forces e di tutti i popoli liberi e liberati dalla schiavitù. Verrà inoltre affrontato il tema del coinvolgimento della Turchia, la quale è stata negli ultimi anni al centro del conflitto soprattutto per il fatto che il suolo turco è stato il principale canale di entrata in Siria di migliaia di foreign fighters diretti ad ingrossare l’esercito del Califfo. La Turchia però ha pagato, e tutt’ora paga, un prezzo molto alto per il suo coinvolgimento nel pantano siriano: dal vero e proprio fallimento della sua politica in Siria allo sfrontato aiuto logistico e materiale agli jihadisti neri; dalla rottura del processo di pace con i curdi alla guerra vera e propria intrapresa in Kurdistan Bakur.

Due anni fa siamo partiti per Kobane e dalla sua incredibile storia di resistenza per raccontare cosa succedeva ai confini dell’Europa, abbiamo sempre preso posizione sulla nuova dittatura del sultano Erdogan e della connivenza della Turchia con l'Isis. Quest’anno invece, consapevoli di essere cresciuti, vogliamo andare oltre e proporre una discussione più ampia, che possa fornire degli spunti di riflessione maggiori e soprattutto delle chiavi di lettura non mediate o semplificate per meglio comprendere il conflitto siriano e molte delle sue sfaccettature che ci colpisco nelle nostre città e sui nostri confini.

Ne parliamo con: 

Karim Franceschi combattente Ypg comandante del battaglione internazionale Antifascist Tabur in diretta dalla Siria

Davide Grasso attivista torinese e combattente Ypg

Claudio Jampaglia regista del film Our War presentato alla mostra del cinema 2016

Introduce Jacopo Bernaus (Collettivo Li.S.C), modera l'incontro Marco Sandi (Associazione Ya Basta Êdî Bese)

A seguire proiezione della pellicola Our War.

*** Immagine di Rodî Said, dopo la liberazione di Manbij

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23/3/2017 17:00 > 23/3/2017 19:30