Mostra fotografica di Pino Ninfa

Vicenza- Round About Township, mostra fotografica al Bocciodromo

Dal Lunedì al Sabato dalle 17.00 alle 23.30, al Bocciodromo

21 / 5 / 2012

La fotografia e la pittura hanno un diverso rapporto con l’ambiente che ci circonda: la prima può riprodurlo esattamente, la seconda lo imita o addirittura sceglie altri territori, quelli dell’immaginario, della trasformazione del reale in simbolico, della pura astrazione dalle forme, della semantica del colore. Ma cosa succede quando il fotografo sceglie di seguire, almeno in parte, il pensiero pittorico? La risposta ci arriva da queste immagini di Pino Ninfa, nelle quali emergono in filigrana diverse suggestioni provenienti dal mondo della pittura, che indirizzano la sua ricerca verso una concezione dell’immagine assolutamente singolare e poetica. Proprio l’ultimo aspetto, lo porta a trasformare lo scatto in azione artistica, in poesia visiva, persino quando la fotografia è pensata come un prezioso documento di costume. In sostanza, dagli scatti riceviamo un racconto generale coniugato alla storia personale dell’autore, alla sua sensibilità, che diventano la guida interiore di un intreccio narrativo in cui le storie degli altri passano attraverso il filtro di una visone esterna, di una soggettività di pensiero che, appunto, è particolarmente legata al mondo della pittura. Non stupisce così di incontrare la memoria di Caravaggio nell’uso della luce, che rende nobili e maestose povere case e miseri sobborghi, o il gusto per le scene di vita quotidiana così vicino al realismo ottocentesco. E colpisce anche l’astrazione di alcuni scatti chiaramente legati all’idea cromatica della pittura di Rothko, nel quale il reale svanisce pur essendo minuziosamente evidenziato. Fotografia e pittura, racconto e poesia, oggettivo e soggettivo trovano dunque un loro incontro nel lavoro di Pino Ninfa, ricordandoci che la fotografia è un’autentica arte visiva.

Maurizio Franco

Ogni viaggio è un tentativo di approdo, un salire e scendere da qualche parte, un volgere lo sguardo e a volte trovare una storia che ti viene incontro per essere catturata o si allontana perché non hai energie giuste per affrontarla.
Incontri tra i quali preferisco quelli silenziosi dove uno sguardo incontra un altro senza bisogno di parole, dove si sente il passare del tempo furtivo lungo il tramonto delle township, dove al calar della sera le ombre sono le compagne preferite delle luci delle case.
E allora il suono del vento di insidia attraverso le baracche, interrotto qui e là da musiche assordanti e da televisori squillanti. Le persone si aggirano fra le case avvolte da un nero che le rende silouette contro un cielo dal blu infinito, dove il giorno lascia il posto alla notte.
Storie all’insegna di note misteriose che viaggiano con i ritmi del cuore.
Insieme alle township la città segue il suo ritmo, pare essere avvolta da una mantra (Capetown) o da una frenesia simile al free jazz (Johannesburg).
Io attraverso passando da un estremo all’altro e raccolgo le storie che incontro.

Pino Ninfa