Wonderful Asc!

Dalla terra cruda agli arredi di design di riciclo: due percorsi di occupazione nel centro storico veneziano.

19 / 3 / 2010

Paolina e Maria sono due giovani trentenni. Vivono a Venezia in due quartieri popolari (San Piero di Castello e Santa Marta) in occupazione con l'Agenzia Sociale per la Casa. Tra le promotrici del progetto re-biennale, stanno mettendo a punto un vero e concreto percorso di sostenibilità economica, ambientale e creativa. Con risultati e implicazioni diversi.

Pa. Sono venuta a Venezia a studiare architettura e, una volta laureata, sono voluta rimanere a vivere qui. Migliaia sono gli architetti che ogni anno si riversano nel mondo del lavoro ed è molto difficile ritagliare uno spazio in cui realizzarsi seguendo le proprie capacità ed attitudini. Quando, con Giulio, abbiamo intrapreso l'avventura di un piccolo studio di grafica e design, ci siamo scontrati subito con la realtà dell'incertezza economica e pagare puntualmente un affitto è diventato praticamente impossibile. Siamo venuti a contatto con l'ASC nel 2002 e l'occupazione della casa nell'anno seguente è stata per noi non solo l'opportunità di intraprendere un percorso politico provando a reagire in modo concreto ai problemi di questa città, ma anche l'occasione di tornare all'architettura, quella vera mettendoci in gioco in prima persona, sperimentando e proponendo, giocando con la terra cruda.
Ma. Da meno di uno anno abito in questo appartamento (nel quartiere di Santa Marta) che era stato già occupato in precedenza, dopo anni di abbandono. Le condizioni in cui si presentava erano davvero precarie: nessuna persona dotata di buon senso avrebbe scelto di vivere qui. Per me è stata ed è una opportunità: quella di poter continuare a vivere in questa città e mettere in pratica, dentro il salotto/bagno di questo appartamento progetti e iniziative che si stanno dando e che sto seguendo da alcuni anni, a partire dai cantieri sociali di auto-recupero. 
Dopo qualche settimana di occupazione, ho deciso di aprire il primo box doccia con annesso water della storia delle case!

Pa. Sono architetto di terra, quindi, e di mare: ho preso già molti anni fa il brevetto per insegnare vela; ora quindi alleno le squadre agonistiche giovanili di due circoli veneziani: un contratto a progetto che mi garantisce, fino a che viene rinnovato, un'entrata, sì, regolare ogni mese, ma abbastanza modesta.
Ma. Vivo a Venezia da molti anni: è qui che ho studiato, mi sono laureata e dottorata in storia medievale. Qualche anno di ricerca all'interno dell'università e ora l'insegnamento. Tra tagli e riforme si tratta di un lavoro bello ma quantomai precario. Un lavoro interessante che però consente difficilmente di fare progetti a lungo termine (la cattedra e lo stipendio si stoppano ogni anno intorno al 10 giugno fino a prossimo incarico) in una città in cui il costo della vita è estremamente alto. Gli affitti da single e residente praticamente inaccessibili e l'accesso al mutuo e all'acquisto di un immobile impensabile.

Pa. Il giorno dell'occupazione, pioggia battente, panzerotti fatti in casa ed attrezzi da lavoro abbiamo messo in sicurezza il solaio del 1° piano pericolante a causa di una trave crollata.  E' stato il primo di una serie di interventi importanti in una casa che versava in uno stato di degrado inimmaginabile.
Nel progetto di auto-recupero abbiamo scelto di sperimentare soluzioni tecniche a basso impatto ambientale, sostenibili anche dal punto di vista economico. Ecco dunque l'uso della terra cruda per sanare in modo naturale le pareti, l' impianto di riscaldamento concepito anche per l' utilizzo a basso consumo, gli adattamenti degli impianti idrico ed elettrico ad una possibile alimentazione solare e fotovoltaica Gli arredi sono stati costruiti interamente con materiali di riciclo, l' isolamento del pavimento del pian terreno realizzato con pannelli di fibra naturale di canapa, campionatura donata direttamente dalla ditta produttrice. Ci siamo scoperti muratori, saldatori, idraulici, elettricisti, falegnami, imparando ad utilizzare attrezzi ed attrezzature. Abbiamo approfondito le nostre conoscenze teoriche e messo molto alla prova le capacità manuali.
Ma. L'incontro con Macs di Ricambi Originali  all'interno della rete e del progetto di re-biennale è stato illuminante. Santa Marta è un quartiere popolare e universitario ed è una delle poche zone del centro storico ad avere in dotazione cassonetti per la raccolta differenziata con uno spazio antistante che negli anni si è costituito come una sorta di discarica spontanea e autogestita. Dai numerosi sopralluoghi alla Biennale, al trasporto e all'analisi del materiale recuperato in quel progetto, attraversando i cassonetti del quartiere: così l'idea e il progetto di arredare la casa con pezzi riciclati ripensati e riutilizzati grazie al genio creativo di Macs. Arredamenti di design  tramite il riciclo di materiale recuperato in quartiere o attraverso re-biennale: riutilizzare oggetti e materiali significa di fatto diminuire l'impatto ambientale degli oggetti stessi e inserirli in un circolo virtuoso di recupero, manualità e creatività abbattendo in questo modo costi e soprattutto sprechi.

Pa. e Ma. Occupare significa anche occuparsi, prendersi cura di un pezzetto di città, di una casa, di un quartiere, dei suoi abitanti. Così sono nati dei progetti, alcuni sperimentati in piccola scala e legati al quartiere, alle persone: il cantiere a porte aperte, la spesa collettiva, la cura degli orti e degli spazi comuni; altri realizzati sotto forma di laboratori con le scuole e le università veneziane. Dall'esperienza del recupero e riciclo dei materiali è nata collettivamente l'idea del progetto re-biennale: il riutilizzo degli scarti dell'evento Biennale per generare cantieri/laboratori aperti di auto-recupero e auto-costruzione in città.  Un progetto in larga scala sicuramente complesso e forse ambizioso, teso a trasformare lo spreco in risorsa, con e per la città.

Pa. La casa è vivibile e confortevole, ma il nostro lavoro non è ancora concluso e rimangono molti importanti interventi da fare : alcuni, che anche per motivi economici non siamo riusciti a realizzare prima (restauro delle finestre, pannellino fotovoltaico), altri di completamento e finitura, altri ancora legati all'uso della terra cruda, materiale che sottoposto alle forti umidità ed al sale veneziani in alcuni punti critici dopo 6 anni  risulta un po' degradato.
Il cantiere, dunque, riapre le sue porte ufficialmente il 21 marzo. Sarà possibile seguire il corso  dei lavori sul nostro blog.
Ma. Dopo il box doccia con annesso water è iniziato il re-styling del living-room:  divano costruito con i tubi dei plotter delle stampanti (Santa Marta è anche facoltà di architettura), sgabello ricavato da uno dei tanti monitor in disuso trovato e recuperato, cuscini imbottiti di carta riciclata... Dopo qualche mese di lavori: l'inaugurazione ufficiale per questa nuova tappa dei cantieri di auto-recupero, domenica 21 marzo.

L'intervista a Macs, Ricambi Originali

Spot Ma e Pa

Terra cruda restyling