E sebbene che siam queer, noi paura non abbiamo

Comunicato di solidarietà a Queer in action contro la “magnifica” idiozia di annullare la rassegna di cinema a tematica queer in programma all'università La Sapienza di Roma

Utente: gastrika
8 / 6 / 2010

rainbow flag

Il rettore Luigi Frati ha paura. Queer in Action, rassegna di cinema a tematica queer in programma a La Sapienza di Roma dall'8 al 24 giugno, potrebbe essere oggetto di attacchi omofobi da parte dei soliti noti di estrema destra. E la paura fa brutti scherzi: invece di denunciare i possibili interventi squadristi dei nuovi portatori di fascisterie, invece di difendere un'iniziativa culturale qualificata ed eticamente sostenibile, Frati ha deciso di annullare Queer in action.

La decisione ci trova sgoment@. Se la scelta del Magnifico verrà appoggiata anche dal Senato Accademico che si pronuncerà oggi martedì 8 giugno alle 18, significherà che di fatto l'ateneo si piega alla minaccia di soggetti xenofobi, dimostrerà che l'istituzione La Sapienza avvalla la linea secondo la quale l'unica difesa da omo/lesbo/trans fobia è quella di nascondersi, confermerà che la dirigenza dell'università romana non riconosce nessun valore al lavoro svolto dagli operatori culturali di Queer in action.

Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Queer in action ed una fermissima contrarietà nei confronti di questa grave decisione.

Non siamo dell'avviso che si debba cedere a delle intimidazioni il cui retaggio non è una novità per nessun@ ma la cui prolificazione è al contrario responsabilità di molt@. Non possiamo accettare l'idea di rientrare in una quieta invisibilità negandoci una presenza sociale e politica attiva: come cittadin@, come soggetti desideranti, come movimento rivendichiamo il diritto di assomigliare a noi stess@ - e lo facciamo tutto l'anno, non solo il giorno del pride. Alla luce di queste motivazioni, la decisione di annullare la rassegna è tanto più grave, sia perchè irrispettosa nei confronti degli operatori di Queer in action che hanno faticosamente organizzato il festival sia perchè riconosciamo l'importanza dell'impegno a veicolare contenuti culturali queer come atto di autodeterminazione, oltre che di decostruzione di un'immaginario contorto su LGBTQI in cui ci ritroviamo spesso ad essere oggetti e non soggetti.

Ci facciamo fottere in molti modi, ma mai dalla paura.

Let's Queer