Bologna - Primo Marzo 2010: Passaporto italiano per tutti!

Interviste e volantinaggi in vista del primo marzo

22 / 2 / 2010

Al Mercato delle Erbe in Via Ugo Bassi molti negozi sono gestiti da diversi anni da commercianti migranti. E' grazie a loro che questo mercato storico nel centro di Bologna è ancora aperto e frequentato da tantissimi bolognesi, italiani e migranti, resistendo al processo di gentrificazione del centro che ha convertito tutti i negozi di alimentari in boutique esclusive con prezzi inaccessibili.

Partiamo da qui sabato mattina per promuovere la giornata del primo marzo a Bologna e per informare su questa scadenza europea, ma in realtà il volantinaggio diventa piuttosto una nuova occasione di incontro e un momento di ascolto di punti di vista spesso silenziosi, da cui emergono paure, bisogni e desideri.

Con noi abbiamo una telecamera e ci spacciamo per TelePrimoMarzo2010, la televisione che dà voce ai cittadini stranieri, ascoltando problemi e raccogliendo consigli, ma è quando tocchiamo il tema della cittadinanza italiana che troviamo la vera chiave di dialogo e, ci sembra, uno dei nodi della condizione precaria dei cittadini stranieri in questo paese.

Non ci stupisce. In tempo di crisi gli effetti della legge Bossi Fini sono tragici, rinnovare il permesso di soggiorno diventa impossibile se si è stati licenziati, se il contratto di lavoro non è stato rinnovato, se non si è più chiamati sul posto di lavoro con la giustificazione che il contratto è per lavoro “intermittente”, se il lavoro è in nero. Abbiamo incontrato migranti che abitano a Bologna anche da più di 10 anni ed oggi vivono il terrore di un diniego del rinnovo e di una espulsione di tutta la loro famiglia.

Quando il permesso di soggiorno è legato al contratto di lavoro, è evidente che il passaporto italiano appare allora come l'unico “titolo” di tutela, più che meritato. Dalle conversazioni coi migranti capiamo che la cittadinanza è percepita come status che dovrebbe essere un diritto e non una concessione, anche in virtù di un prezzo pagato caramente: quello dello sfruttamento sul lavoro, del welfare negato, dei salari sottratti, dei permessi di soggiorno costati centinaia di euro con pochi mesi di validità, dei provvedimenti amministrativi sempre più vessatori.

Su ricatti, sacrifici, rinuncie e minacce sembra dunque essersi costruito il processo di integrazione delle persone che incontriamo al Mercato, mentre il Governo attinge proprio alla retorica dell'integrazione per introdurre nuove misure di esclusione e discriminazione, come ad esempio il permesso di soggiorno a punti o il tetto del 30% nelle scuole.

Lunedì 1 marzo 2010

Dalle ore 15 in Piazza Nettuno, Bologna

Contro la legge Bossi Fini, contro il Pacchetto Sicurezza, contro il razzismo

Piena cittadinanza per tutti!

Associazione Ya Basta! Bologna

Playlist

seconda intervista a Bologna verso la manifestazione del 1marzo

interviste a Bologna verso la manifestazione del 1marzo

terza intervista a Bologna verso la manifestazione del 1marzo

quarta intervista a Bologna verso la manifestazione del 1marzo