A Genova, nelle valli Verde e Polcevera, si parte e si torna insieme

9 / 8 / 2012

Siamo arrivati al penultimo giorno di presidi antiesproprio e nonostante le rassicurazioni di alcuni sindaci locali, secondo cui sarebbero stati sospesi, abbiamo preferito mantenere i presidi, in quanto fidarsi è bene non fidarsi è meglio.

Soprattutto sono stati gli abitanti a richiederci di presidiare, a testimoniare come ci sia sempre una maggiore connessione tra il movimento no tav terzo valico e le popolazioni espropriate.

Connessione con tutto il movimento, dove non ci sono buoni e cattivi, dove tutte le pratiche ed i percorsi hanno pari dignità, per questo testimoniamo la massima solidarietà e vicinanza ai compagn* della Casa Occupata di Via dei Giustiniani che martedì sono stati sgomberati dalla loro casa, da un luogo che era abbandonato all’incuria ed era diventato un centro di cultura e aggregazione sociale.

Quell’aggregazione che si è concretizzata ieri sera quando, verso le 20:30, un corteo pacifico e improvvisato, di circa 200 persone, non spaventate dal continuo terrorismo mediatico e menzognero di possibili denuncie, si è presentato fuori dal Comune di Ceranesi, passando per le via di Campomorone, dove da lì a poco si sarebbe tenuto un incontro tra il Cociv e le persone sotto esproprio della zona.

La solidarietà e il calore degli abitanti è stata a dir poco commovente: siamo testimoni del nascere di una grande coscienza collettiva che sta portando sempre più persone a rendersi conto di quanto sia importante scendere in piazza a manifestare le proprie idee e a difendere i propri diritti.

Ci teniamo a sottolineare come il corteo di ieri sera e tutti i presidi finora svolti abbiano sempre visto a braccetto bambini, ragazzi, genitori, persone anziane, centri sociali, tutti uniti da un unico obiettivo, da un’unica causa, ma con tanta voglia di confrontarsi e di conoscersi.

Per la cronaca, alla fine dell’incontro, il tecnico del Cociv ha preferito defilarsi passando dal retro come fa chiunque abbia qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi, mentre noi partiamo e torniamo insieme.

Tratto da: 

NoTavTerzoValico