"Nemmeno un cane si uccide in questo modo"

Un altro colpo da sparo da parte delle forze dell’ordine uccide un ragazzo.

30 / 7 / 2015

E’ successo mercoledì 29 luglio a Carmignano Sant’Urbano, nella bassa padovana al confine con Rovigo. Mauro Guerra, un abitante del paese di trentatré anni, è stato freddato da uno sparo partito dalla pistola del carabiniere di servizio Marco Pegoraro durante un inseguimento e una colluttazione con il collega. 

I carabinieri della Radiomobile di Este si erano presentati presso la casa di Mauro Guerra per obbligarlo al Trattamento Sanitario Obbligatorio a seguito della segnalazione dei familiari di un suo disequilibrio umorale. Il TSO è una procedura molto controversa: disposta dal sindaco in quanto massima autorità della salute pubblica di un comune, non prevede l’accertamento psichiatrico di presenza o meno di una sofferenza psichica grave, ma basta il consulto di almeno due medici di base. Subito negli articoli di giornale e nelle dichiarazioni delle forze dell’ordine si cerca di giustificare questo intervento nei confronti di Guerra patologizzando i suoi comportamenti, segnati nel passato da scatti d’ira; ma nessun referto medico-specialistico ha mai accertato dal punto di vista clinico la natura dei suoi comportamenti.

Se la segnalazione è avvenuta in prima istanza da parte della famiglia, mai i suoi parenti avrebbero creduto che la vicenda si sarebbe conclusa in questo modo. Guerra era evidentemente scosso al momento della notifica dei carabinieri e ha richiesto di parlare con un agente di sua conoscenza, cosa che avrebbe potuto creare un clima di distensione. Ha provato a fuggire dai campi – in mutande e assolutamente disarmato - ma è stato raggiunto da un carabinieri che gli ha stretto una manette al polso, provocando la colluttazione con il ragazzo che ha reagito cercando di liberarsi dalla stretta. Pegoraro, vedendo che il collega veniva colpito, avrebbe sparato al ragazzo dopo aver fatto esplodere due colpi in aria. Poco dopo, nonostante il tentativo di rianimazione da parte del personale sanitario arrivato sul posto perché già contattato per la procedura di TSO, Mauro Guerra perde la vita.

Sembra che, nel leggere l’intero accaduto, ci si trovi di fronte ad un ulteriore abuso di potere e sconsideratezza delle regole d’ingaggio per conto delle forze dell’ordine. Al di là del merito del TSO, una pratica su cui ricadono seri dubbi di costituzionalità e di rispetto dei diritti della persona, l’assenza di personale medico al momento del contatto con Guerra non è giustificabile. Il fatto che la gestione sia stata affidata quasi esclusivamente ai carabinieri ha creato un clima di tensione fin dall’inizio, come se Guerra fosse già un criminale. L’inseguimento, l’uso delle manette e della forza fisica verso un soggetto che stava dando segni di disagio piscologico non sono assolutamente tollerabili, in quanto non hanno alcuna motivazione preventiva. Mauro è stato trattato come un criminale in fuga, un pericolo per l’ordine pubblico, quando evidentemente si trattava di una persona in uno stato confusionario, causato anche dall’atteggiamento dei carabinieri. L’uso dell’arma da fuoco, che ha ucciso il ragazzo di Carmignano, è l’apice di questo ennesimo caso di “malapolizia”: come è possibile arrivare ad usare una pistola contro una persona che sta dimostrando sofferenza psichica? Invece di intervenire in altro modo, invece di frapporsi fisicamente tra il collega e Mauro, la reazione spontanea è stata sparare. Ancora una volta, le nostre forze dell’ordine non riconoscono alcuna proporzionalità e sensatezza di regole d’ingaggio che sappiano valutare il contesto e la situazione specifica che hanno di fronte. “Nemmeno un cane si uccide in questo modo”, dice la sorella Elena.

Nonostante ci sia una versione più o meno ufficiale dei fatti di mercoledì, la famiglia e gli amici iniziano a sospettare che la dinamica sia andata in altra maniera. Perché c’erano i carabinieri della stessa divisione dei due coinvolti a esaminare la scena? Perché non si sono potuti avvicinare i familiari? La prima parola per scoprire la verità sarà affidata all’esame dell’autopsia. Ciononostante, un altro ragazzo è morto per un colpo di arma da fuoco ingiustificato.