Padova - Adl Cobas e student3 universitari3 contro la nuova gestione delle portinerie nelle residenze ESU

20 / 7 / 2023

Il 19 luglio si è tenuta, davanti a Palazzo Bo, una conferenza stampa sul tema delle portinerie nelle residenze universitarie dopo la decisione di ESU di coinvolgere “personale studentesco” nella loro gestione.

Nel comunicato firmato dal Collettivo Universitario Spina e del Sindacato degli Studenti - LINK Padova si legge che “l’ESU, in virtù di nuovi accordi con i vigili del fuoco, ha deciso di ridurre la presenza di portinai3 nelle residenze da 24 ore al giorno a solamente 8. Le restanti 16 ore giornaliere, tra cui anche i turni notturni, dovranno essere coperte da 5 student3 volontari3, in cambio di una riduzione del canone d’affitto di una mensilità: un impegno di 10 mesi, che prevede non poche responsabilità, sarà riconosciuto con un compenso che va dai 190 ai 260 euro”. 

Questa decisione va a colpire sia lavorator3 che student3. Adl Cobas spiega che l3 portinai3 sotto appalto dell’ESU sono lavorator3 già in situazione precaria in quanto a loro viene applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro per la vigilanza privata, dichiarato incostituzionale per violazione dell’articolo 36, che prevede una paga di soli 3,96 euro l’ora. 

Una portinaia aggiunge che “la decisione di ESU di ridurre gli orari di lavoro ha portato ad una diminuzione dei ¾  dei posti di lavoro”, esacerbando la loro situazione di precarietà a discapito della sicurezza dell3 student3.

Inoltre, come ripetuto in piazza, a questa modifica si affianca l’ampliamento dei servizi di sorveglianza interni alle residenze e alle aree universitarie, già massicci e presenti, ed incredibilmente costosi. Si sceglie quindi di finanziare la sorveglianza digitale sacrificando posti di lavoro e privacy, appaltando il lavoro a student3 per un compenso irrisorio.

Ci troviamo in una città in cui i prezzi degli affitti hanno subito l’aumento più alto in Italia, l’università continua ad aumentare le immatricolazioni e la maggior parte delle residenze è in mano di privati, offrendo stanze a prezzi inaccessibili. 

Una residenza universitaria dovrebbe essere un luogo accessibile a tutt3 l3 student3, ma le nuove decisioni di ESU dimostrano che il suo agire viene gestito secondo uno schema speculativo e di privatizzazione.

"Come student3 universitari3 ci opponiamo a questa scelta dell’Esu, ci opponiamo ai licenziamenti ed alla riduzione dell’orario per le persone responsabili della portineria e ci opponiamo al lavoro sottopagato che ci viene scaricato. Una battaglia che mette insieme mondo del lavoro e mondo studentesco, per il diritto all’abitare, per il diritto ad una vita degna".