In qualità di docenti universitari, impegnati nell’analisi critica della normativa che ha investito l’Università e nelle prolungate fasi della mobilitazione orientata a contrastare la cultura e la logica sottese alla recente riforma, esprimiamo profonda preoccupazione per l’avvio dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolti alcuni studenti della nostra Università sottoposti a pesanti misure restrittive. Fatto salvo l’accertamento di eventuali responsabilità personali, sulla base dell’esperienza dei mesi passati, rifiutiamo la lettura dell’impegno militante degli studenti interessati dai provvedimenti come espressione di un estremismo che strumentalmente si sarebbe annidato in movimenti di massa, pur riconosciuti come legittimi, al fine di attivare forme di provocazione e innalzamento del livello dello scontro. Intendiamo invece testimoniare il carattere dell’impegno sostenuto dagli studenti in questione come orientato al confronto, alla partecipazione e alla promozione di un intenso dibattito interno alle mobilitazioni. Riteniamo particolarmente dannosa la deformazione operata da un impianto inquisitorio che, riproducendo vecchi schemi, disconosce la specificità della realtà e il livello del conflitto in atto. Auspichiamo l’immediata revoca delle ingiustificate misure restrittive.
Luca Basso
Pierpaolo Cesaroni
Sandro Chignola
Umberto Curi
Alisa Del Re
Annalisa Frisina
Francesca Helm
Giuseppe Mosconi
Santo Peli
Claudio Riva
Vincenzo Romania
Devi Sacchetto
Antonino Scalone
Francesca Vianello
Valter Zanin