Padova - Occupata nuovamente l'università verso il 17 novembre

Palazzo Liviano occupato dopo una partecipata assemblea, in solidarietà al popolo palestinese e verso il prossimo sciopero generale

15 / 11 / 2023

Oggi, 15 novembre, una partecipata assemblea universitaria a Palazzo Liviano, ha deciso di occupare il palazzo per i prossimi due giorni. L’assemblea è stata organizzata da diverse realtà studentesche in vista del corteo di venerdì 17 novembre, giornata internazionale del diritto allo studio in cui è stato anche indetto lo sciopero generale. Le mobilitazioni del 17 novembre avranno come tema ricorrente, oltre alla critica alla legge di bilancio appena approvata dal governo, la solidarietà al popolo palestinese è il “no” alla guerra globale.

«Questa occupazione si inserisce dentro un contesto cittadino e nazionale nel quale le università e le scuole occupate continuano ad aumentare» si legge nel comunicato stampa, «a Padova, questa è la sesta occupazione dall’inizio dell’anno, e ad ogni occupazione la partecipazione è aumentata ed i temi si sono ampliati».

Le motivazioni sono chiare: di fronte ad un governo che si astiene dal votare il cessate il fuoco a Gaza, di fronte all’indifferenza istituzionale rispetto al genocidio in atto in Palestina, di fronte all’insufficiente risposta da parte dell’Università di Padova su questi temi, di fronte ai rapporti tra il nostro ateneo, industrie belliche come Leonardo ed atenei Israeliani, è necessario occupare. È necessario bloccare l’ingranaggio che anche dall’interno dell’Università alimenta la guerra, perché noi di questo ingranaggio non vogliamo essere parte.

«Vogliamo un’università diversa, libera dalla guerra, libera dagli accordi con paesi che stanno compiendo un genocidio come Israele, libera dagli accordi con le multinazionali dell’industria bellica come Leonardo, libera dagli accordi con banche che finanziano la guerra, come Intesa San Paolo. E questa università vogliamo costruirla dal basso. Per questo abbiamo occupato oggi ed occuperemo fino a a venerdì, quando ci inseriremo nello spezzone studentesco e delle realtà sociali contro la guerra».

Le richieste: l’immediato stop degli accordi dell’Università con Leonardo, l’immediato stop ai rapporti con gli atenei israeliani ed una presa di posizione marcata e netta sul genocidio in atto in Palestina.