Protesta degli studenti e dei precari del C.S.O. Pedro contro gli ennesimi tagli al welfare universitario.

Padova - Sit-in di protesta contro la chiusura delle mense e contro i continui tagli al Diritto allo Studio

3 / 10 / 2012

Questa mattina studenti, giovani precari e attivisti del C.S.O. Pedro hanno dato vita ad un sit-in di protesta contro l'ennesimo attacco al welfare universitario.

Infatti proprio in concomitanza con l'inizio del nuovo anno accademico, l'Università ha deciso di chiudere temporaneamente la mensa Piovego. Gli studenti si sono quindi ritrovati costretti ad andare nelle zone limitrofe per consumare il proprio pasto, spendendo più del dovuto.
Fin dalle 9 di mattina decine di persone si sono date appuntamento per distribuire un volantino in cui venivano denunciate: da una parte,  le carenze dei servizi agli studenti con un continuo aumento delle tasse, dall'altra, gli spropositati stipendi dei dirigenti Esu.
Al termine del volantinaggio, durante il pranzo sociale allestito, ha preso vita una partecipata assemblea; da cui è emersa la volontà di dare vita all'Assemblea permanente per il Diritto allo Studio. L'Assemblea ha quindi rinnovato l'appuntamento di volantinaggio e discussione per la giornata di Giovedì 4 Ottobre alle ore 10, con l'obbiettivo di lanciare poi una critical mass per Mercoledì 10 Ottobre. Tema centrale delle prossime mobilitazioni sarà senza dubbio l'imminente chiusura della mensa San Francesco, in questo momento unica ristorEsu del centro.

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Testo del comunicato

No alla chiusura delle mense!!

Se chi ben comincia è a metà dell'opera, come insegnano i proverbi popolari, l'Esu e l'Università di Padova non sono nemmeno alle fondamenta.

Il primo giorno di lezioni, con la chiusura momentanea della Piovego, e quella ormai datata della mensa Marzolo, ha palesato l'impossibilità di pranzare adeguatamente all'interno delle strutture che l'Esu dovrebbe garantire, aggravando la già precaria situazione degli studenti in questa città.

Infatti se, da una parte, le tasse sono aumentatee le borse di studio sono state ulteriormente tagliate; dall'altra, i servizi erogati dall'università sono praticamente inesistenti o comunque inadeguati.

Oltre il danno la beffa se pensiamo che quando ci siamo iscritti nella tanto famigerata Guida all'Università, alla voce Diritto allo Studio venivano illustrate le mense con le rispettive “eccellenze”. Una beffa che assume toni da sfottò quando scopriamo che i tre maggiori dirigenti dell'Esu insieme percepiscono quasi 300.000 euro. Con questa “bella” cifra in mente, teniamo anche presente che oramai i posti disponibili nelle case dello studente sono decisamente insufficienti e le rette troppo care, costringendoci a sottostare alle speculazioni del mercato immobiliare. Il tutto mentre Università ed Esu ancora continuano a contendersi la proprietà dello stabile della casa dello studente Fusinato, ormai chiusa da anni, che potrebbe offrire ulteriori 500 posti letto. Infatti la problematica reale che ci troviamo ad affrontare in questo momento, parte sì dall'emergenza mense, ma in realtà lascia trasparire un'insufficienza di tutti i servizi che - per il Diritto allo Studio – dovrebbero essere garantiti a tutti gli studenti, dai posti letto ai pasti.

Ma ritornando a parlare delle mense, prima della chiusura della Piovego l'Esu garantiva 1.500.000 pasti annui a fronte di un bisogno effettivo di 22 milioni se dovessero usufruirne tutti. Ci troviamo quindi con le due maggiori mense del centro chiuse e l'unica aperta, la San Francesco, su cui girano voci di imminente chiusura.

Siamo quindi obbligati, il più delle volte, per rispettare la catena di montaggio delle lezioni, ad andare al bar per consumare un pranzo “mordi e fuggi”, svuotando sempre di più le nostre già piccole tasche.

Anche se, stando alle promesse dell'Esu, la mensa Piovego riaprirà a breve, non dobbiamo farci trarre in inganno pensando che sia solo un emergenza temporanea. Infatti le sempre più insistenti voci riguardanti la chiusura della mensa San Francesco sono a dir poco sconcertanti, considerando la già povera offerta attuale. Per questo evitare che tale struttura chiuda deve diventare il nodo principale della nostra lotta, mobilitandosi in tale direzione.  Per questo oggi, dall'happening di Porta Portello nasce l'Assemblea permanente per il Diritto allo Studio, e per questo lanciamo una critical mass per mercoledì 10 Ottobre alle ore 10, che vada a toccare tutti quelli che sono i luoghi simbolo dello smantellamento del welfare studentesco.

Discutiamo! Agiamo! Pranziamo!

Be hungry!