Padova - Up Store srl, mela marcia, paga subito gli stipendi!!

Chiuso e sanzionato dagli ex dipendenti l' Apple Store di via Altinate

5 / 7 / 2013

Questa mattina è stato chiuso e sanzionato il negozio UP CITY della UP STORE srl, il cui titolare è Favaro Aurelio, rivenditore ufficiale dei prodotti Apple, per denunciare la situazione dei dipendenti che da mesi non vedono gli stipendi e tanto meno il versamento dei contributi. I ragazzi, tutti sotto i 30 anni, diplomati e laureati, sono stati costretti a dimettersi dopo che per lungo periodo hanno lavorato in nero e poi, per regolarizzarsi, hanno accettato i cosiddetti “contratti atipici” che favoriscono solo i datori di lavoro. La situazione di questi giovani è la stessa di molti altri, ovvero quella di contratti precari senza prospettive per il futuro, a fronte della quale il governo risponde con il decreto del fare che prevede incentivi per le assunzioni dei giovani favorendo solo chi non è diplomato e affossando qualsiasi ipotesi di tutela generalizzata come il reddito di cittadinanza.

I ragazzi insieme ai rappresentanti dell' ADL COBAS hanno chiuso il negozio con il nastro bianco rosso e attaccando cartelli con scritto: “CHIUSO PER FURTO DI STIPENDIO” ,“UP STORE ROTTEN APPLE( raffigurante una mela marcia)” e “REDDITO DIRITTI DIGNITA'”. Hanno poi distribuito il seguente volantino:

Da oggi il negozio “Upcity” Apple Premium Reseller (rivenditore ufficiale dei prodotti Apple) di via Altinate è chiuso.
Quella di questi ragazzi è una storia comune a tante altre ed è, al tempo stesso emblematica. Giovani laureati, laureandi e diplomati, alcuni di loro assunti con un contratto di apprendistato truffaldino, dopo aver lavorato per mesi in nero. La crisi è anche questo. Siamo nel mondo dell’hi-tech, una giungla di competizione spinta, pagata quasi sempre da lavoratori che hanno un livello di formazione mediamente alto. È la storia di ragazzi, per niente choosy, costretti, dentro la crisi, ad accettare qualunque tipo di lavoro e di contratto, nonostante siano laureati o diplomati. È anche la storia di un marchio di target alto, come Apple, che commercializzando i prodotti attraverso il franchising, non ha bisogno di sapere chi gestisce il franchising, quali condizioni applica ai lavoratori etc. etc.

Questi ragazzi, da pochi giorni hanno deciso di dire basta: sono, ormai gli ex – dipendenti del negozio. Da un anno ricevevano lo stipendio con ritardi anche di 2 mesi, fino ad arrivare a non percepirlo più per quattro mesi e senza che siano stati versati i contributi INPS. Questa è quello che può accadere a tanti giovani che, appena fuori dall’università, con una laurea in tasca, cercano un lavoro che gli consenta di sopravvivere. Dopo un periodo di 9 mesi durante il quale il negozio non veniva ufficialmente rifornito della merce, i creditori hanno fatto pignorare il 90% della merce rimasta e con questa anche la speranza dei lavoratori di avere la propria retribuzione. Per giorni questi ragazzi hanno aperto e chiuso il negozio in una situazione surreale: titolare del negozio che li costringe a tenere aperto, senza merce all'interno e senza che nessuno li mettesse al corrente delle prospettive future.

Dopo le dimissioni i lavoratori rischiano anche di subire la beffa di non avere neppure diritto all’indennità di disoccupazione. Un minimo di reddito che gli avrebbe permesso di tamponare la situazione, anche considerato che si tratta di giovani che, come tanti, hanno cercato di uscire dal proprio nucleo familiare e si trovano alla prese con le bollette, gli affitti arretrati da pagare etc.

Quella che abbiamo raccontato, come diceva De Andrè, è una storia sbagliata, ma è una storia come tante. Ci chiediamo se interessi a qualcuno: interessa alla Apple che concede la licenza a soggetti che non pagano i lavoratori, gli applicano contratti fasulli e non pagano i contributi? Interessa al Governo che pensa di aver trovato il rimedio alle difficoltà dei giovani proponendo lo stanziamento di incentivi per l'assunzione di giovani (solo se non diplomati, o con almeno un familiare a carico, oppure disoccupati di lungo corso) e non si pone il problema di offrire una tutela generalizzata, come il reddito di cittadinanza?

L'ex “staff” Up Store - ADL cobas

Video dell' iniziativa e interviste agli ex dipendenti

Padova - Chiusa la sede Apple