Per un "cessate il fuoco" globale: manifestazione contro la Fiera delle Armi a Verona

Appuntamento sabato febbraio ore 14.30 Piazzale Fiera. Partenze pubbliche da Padova, Schio, Trento, Treviso, Venezia, Vicenza.

14 / 2 / 2024

Il prossimo weekend ci sarà a Verona la “European Outdoor Show. Caccia, tiro sportivo, pesca, nautica, outdoor”. Si tratta in realtà di una Fiera internazionale delle armi, all’interno della quale sono presenti stand dei principali marchi al mondo dell’industria bellica e balistica. In poche parole uno “show della morte”, che rende accessibile al pubblico gli orrori della guerra globale e spettacolarizza i profitti di chi sulla guerra si arricchisce.

La Rete Verona per la Palestina ha lanciato per sabato 17 febbraio una mobilitazione con parole d’ordine chiare: “dalla Palestina all’Ucraina, per un cessate il fuoco globale”. Dopo la Fiera dell’Oro di Vicenza, un’altra manifestazione nella nostra regione chiama a raccolta chi si oppone alla guerra, al genocidio in Palestina, al governo Meloni che sta plasmando la sua politica economica proprio sulle spese militari.
Come centri sociali del Nord-est aderiamo alla manifestazione e lanciamo partenze pubbliche dalle varie città: Trento, ore 12.15, Stazione FS; Padova, ore 11,30 Stazione FS; Vicenza, ore 12 Stazione FS; Venezia, ore 10,50 Stazione Santa Lucia; Treviso, ore 9,30 Stazione Fs; Schio, info a 338 6478425.

Di seguito l’appello di Rete Verona per la Palestina.

TUTT* A VERONA SABATO 17/02/2024 ore 14.30 Piazzale Fiera

Verona No alla fiera delle armi.

Cessate il fuoco in Palestina!

Cessate il fuoco in Ucraina!

Deponete le armi!

Dal 17 al 19 febbraio ci sarà la Fiera Internazionale delle armi a Verona. L'hanno chiamata “European Outdoor Show. Caccia, tiro sportivo, pesca, nautica, outdoor”. Una mimetizzazione, in questo caso usando "l'innocua pratica della caccia e della pesca" (comunque non così innocua per gli animali uccisi per sport), che è una tattica militare. Di fatto, esporranno i loro prodotti le maggiori industrie di armi del mondo, poiché chi vende armi da caccia, da tiro e sportive, da difesa personale, equipaggia anche gli eserciti, che portano orrore e distruzione attraverso la “guerra globale permanente”.

Un vero “Show” dove la morte è l'ospite d'onore. Semplicemente inaccettabile! Più guerre i governi decidono, più miliardi sporchi di sangue entrano nelle casse di queste società. Che produrranno altre armi, che altri governi decideranno di usare. In fiera saranno rappresentate anche società israeliane le cui armi in Palestina stanno colpendo vittime innocenti, ospedali, scuole, chiese, case, cimiteri. Si sta svolgendo un genocidio sotto i nostri occhi con la complicità dei governi occidentali, tra cui il Governo Italiano che ha venduto armi ad Israele fino al settembre del 2023, che continua a opporsi al cessate il fuoco, a impedire il rispetto dei diritti del popolo palestinese, rendendosi complice delle atrocità che si stanno verificando e ora impegnato, con il comando tattico, nella guerra in Mar Rosso. Tutto questo in nome della “difesa degli interessi nazionali” sprecando miliardi in armamenti, mentre si tagliano le risorse per il sociale. Basti pensare al collasso del nostro sistema sanitario!

Ma a fianco della tragedia in atto in Palestina, altre decine di guerre sono in corso nel mondo, le cui conseguenze nefaste ricadono come sempre sulla popolazione civile, lasciando l'ambiente contaminato per decenni.

Visto il calo in Italia delle licenze di caccia e il contemporaneo aumento delle licenze, più facili da ottenere per il tiro, esattamente a chi si rivolgono i venditori di armi che occuperanno la Fiera di Verona? Sono i privati cittadini il target per piazzare, ad esempio, il kit Roni Cz Advanced, prodotto da CAA TACTICAL Israele, che stabilizza il tiro delle pistole perché siano ancora più micidiali trasformandole in arma da guerra? CAA TACTICAL Israele è rappresentata al Padiglione 11.

Oppure rientra nella educazione allo "sport" ciò che la fabbrica americana, rappresentata al Padiglione 12, di sistemi di puntamento anche per armi da guerra Vortex, recita nel loro sito e nei depliant che verranno distribuiti a migliaia di ragazzi portati in visita a questo luna park dell'orrore? Basta andare sul loro sito e leggere per capire: “Difendiamo le nostre terre pubbliche, proteggendo il diritto che ci ha dato Dio a portare armi. Se suona come te, benvenuto in Vortex Nation".

E ancora, la Beretta, che espone al Padiglione 11, presenta pistole e fucili semiautomatici da 60 colpi al minuto ma è anche famosa per aver sviluppato e prodotto il fucile d'assalto ARX 160 che di colpi ne spara 700, al minuto, e uccide a 600 metri di distanza. L* produttor* di armi, quell* che scommettono sull'aumento dei conflitti armati sia nelle città che nel pianeta; le lobby delle armi che “lavorano” per una semplificazione ulteriore nell'acquisto di pistole e fucili, vogliono proporci un "modo di essere": tutt* armat*, tutt* a difendere, sparando su qualcun altr*, i privilegi, il denaro, la proprietà privata. Propongono un mondo dove la parola "pace" sia sempre accompagnata da "armata", e proprio per questo descrive un sistema in crisi permanente, dove quel che resta degli organismi internazionali per i diritti viene delegittimato.

Dove il diritto lo fa la forza, lo fanno le armi più micidiali di quelle del "nemico", dove il numero dei "bersagli abbattuti", siano ess* l* bambin* di Gaza o quell* del Sud Sudan, l* civil* ucrain* o yemenit*, vengono disumanizzat*, e diventano "performance" della guerra e della sempre maggiore efficacia delle armi. Le stragi che insanguinano il nostro mondo, sono il frutto proprio di questa logica. La guerra contemporanea è una guerra contro l* civil*, e allude a quel concetto di "guerra civile globale" che travalica ormai qualsiasi ipotesi di "nuovo ordine mondiale" eretto sulla base della guerra tra Stati.

La guerra si è resa indipendente dalle dinamiche dello "Ius Belli", e aggredit* e aggressor* si confondono e alternano quando essa prende la scena. La guerra è innanzitutto un grande business, la prima voce del PIL mondiale, e per questo tende a divenire una dimensione permanente. La geopolitica, è regolata dallo stato di guerra permanente, non da quello della "pace". La diffusione delle armi, quelle di distruzione di massa e quelle destinate all'uso di soldat* o privat* cittadin*, crea le condizioni per un conflitto sempre più devastante, tra i popoli e nelle nostre città. È per questo che agire contro la Fiera delle armi di Verona, significa disertare la guerra.

Tutte le guerre, non solo qualcuna in particolare. Ogni guerra in corso nel mondo, fa parte di quella "guerra mondiale a pezzi" di cui parla Papa Francesco. Anche il concetto stesso di "diritto alla resistenza" che tanti popoli aggrediti tentano di esercitare, viene fagocitato dalla guerra, e reso spesso solo funzionale alle logiche dei poteri costituiti. La guerra, la violenza terroristica che rappresenta, annulla ogni "potere costituente" di un mondo nuovo, e mette al suo servizio ogni ragione. E la guerra viene diffusa, offrendole spazi inediti, per vendere armi. Per fare soldi. Con più armi in circolazione anche da noi, nessun* è più sicur*.

Le stragi, uccisioni e femminicidi, sono ormai quotidiane e il più delle volte chi è responsabile detiene “legalmente” l'arma. La proposta che noi facciamo è quella di bloccare con i nostri corpi, l'unica arma di cui vogliamo servirci, la Fiera delle armi, per dire No alla guerra, ovunque essa stia mietendo le sue vittime. Le nostre mani alzate, saranno dipinte di rosso, come il sangue dei nostri fratelli e sorelle che patiscono in ogni parte del mondo, la sofferenza della guerra, per costruire insieme un’azione collettiva capace di evidenziare la violenza di chi la permette. Avanzeremo con le mani alzate verso la Fiera della morte, perché non vogliamo arrenderci: questo che ci hanno imposto non è l'unico mondo possibile. Saremo corpo collettivo e insieme, se ci saranno, sfideremo i divieti. Perché quando chi parla di legalità e democrazia, è costretto a mostrare la sua violenza, cade dal palco. Saremo disarmati, pacifici, determinati.

Vogliamo essere disertor* della guerra durante la guerra. Vogliamo aprire un'altra strada per imporre dal basso, con mille gesti come questo, il cessate il fuoco globale. Vogliamo la pace nella giustizia, che è l'unica possibile, perché oggi ciò che ci è imposto è solo guerra. Con umiltà e volontà, ci mettiamo in cammino verso il 17 febbraio. E invitiamo tutt* a partecipare. Insieme, nelle differenze, unit* da una sola pratica e da un solo obiettivo: basta armi, basta guerra.

Fermiamo l'atrocità del genocidio in Palestina.

Disarmiamo Israele. Disarmiamo tutte le guerre.

Boicottiamo la vetrina della morte.

Meno spese militari, più risorse per i servizi essenziali.

TUTT* A VERONA SABATO 17/02/2024 ore 14.30 Piazzale Fiera - Verona