Pisa: rivoltiamo l'otto marzo, rovesciamo la realta'!

5 / 3 / 2011

Dopo il 13 febbraio acquista un'importanza inedita conferire un senso nuovo ai discorsi sul ruolo della donna nella societa' odierna;che troppo spesso rischiano di degenerare nel moralismo o nell'esasperazione di una classificazione di identita' precostituite.

Anche in virtu' di cio' e' importante che l'otto marzo si svuoti di quei connotati tipici della festa “della donna”, che molte volte finiscono per esaurirsi nell'illusione che per una notte si possano cancellare in modo fittizio le varie discriminazioni di genere.

Per questa ragione e' fondamentale RIVOLTARE questa data. Rivoltare l'otto marzo significa innanzitutto andare oltre il dualismo uomo-donna e rivendicare la disfatta del genere, ossia il superamento di ruoli preconfezionati che la societa' impone ai soggetti limitando la loro capacita' di autodeterminazione. Rivoltare l'otto marzo vuol dire rivendicare la libertà di scelta per tutte quelle persone che, in un periodo di crisi come questo, subiscono invece passivamente la precarizzazione delle proprie esistenze e che sono indotte a mercificare il proprio corpo, in un  eccanismo che  non ha niente a che fare con la libertà sessuale.

Ma rivoltare l'otto marzo significa soprattutto liberare i propri desideri e la propria sessualita' che il sistema tenta di dominare e controllare, al fine di circoscriverli in un conformismo socialmente conveniente ed economicamente produttivo. 

Tutto questo non puo' che passare attraverso l'eliminazione degli stereotipi e dei ruoli che ci vengono imposti a letto come a lavoro, nella famiglia come nelle universita'.

Abbattiamo il modello della doppia morale che sempre più ci vuole “per bene” o “per male” ... Mascheriamoci per cancellare le maschere, per dar voce alle nostre identità e contrastare una politica di repressione delle possibilità di autodeterminazione dei soggetti. 

Nella notte di carnevale facciamo vivere i nostri desideri su come vorremmo la realtà. Per andare oltre cio' che ci viene imposto quotidianamente, per andare oltre i generi.



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Pisa: l'otto marzo 2011