A due giorni dal risultato elettorale, un'operazione di Magistratura e Guardia di Finanza colpisce il cuore del sistema politico-affaristico che ha comandato in Veneto negli ultimi quindici anni, quello fondato sulle grandi opere infrastrutturali (prima fra tutte la costruzione del Mo.S.E. a Venezia) e il project financing ospedaliero, e garantito dalla presidenza di Galan (Forza Italia, poi PDL) in Regione e oggi da Zaia (Lega Nord). Un sistema di potere che ha rappresentato in questi anni il nemico di tutti i movimenti, comitati e associazioni che in Veneto si sono battuti a difesa del territorio e dei beni comuni. Un sistema di potere che Globalproject ha raccontato e denunciato a partire anche dal libro del giornalista Renzo Mazzaro "I padroni del Veneto", di cui vi riproponiamo qui la presentazione al Venice Sherwood Festival nel luglio 2012 a Mestre.
Il report del dibattito a questo link
Le registrazioni video dell'incontro:
Dall'Agenzia ANSA di giovedì 28 febbraio 2013:
Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha arrestato Piergiorgio Baita, ad della società Mantovani, impresa di costruzioni tra le più importanti del Nordest. L'arresto è avvenuto nell' ambito di un'inchiesta della magistratura veneziana su tangenti. La Mantovani è un'impresa di costruzioni tra le più note del nord Italia presente nelle principali opere come il passante di Mestre e il Mose di Venezia. Sono complessivamente 5 le persone arrestate dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia nell'ambito dell'inchiesta. I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono oltre a Piergiorgio Baita, presidente del Cda della Mantovani S.p.A. e Vice Presidente di Adria Infrastrutture S.p.A., Claudia Minutillo, amministratore Delegato di Adria Infrastrutture S.p.A. ed ex segretaria di Galan; Nicolò Buson responsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della sammarinese Bmc Broker S.r.l., che si è accertato essere una società «cartiera».
Sono tutti accusati di associazione per delinquerefinalizzata all'evasione delle imposte mediante emissione e utilizzo di fatture false per un importo complessivo di 10 milioni di euro nei lavori del Mose, il sistema di sicurezza contro l'alta marea gestito dal Consorzio Venezia Nuova. I finanzieri hanno, tra l'altro, fatto un sequestro preventivo per quasi 8 milioni di euro.Secondo quanto si è appreso, sono una ventina le persone indagate dai finanzieri che stanno eseguendo 45 perquisizioni tra le province di Padova, Venezia, Bologna e Lecco. L'indagine è una propaggine dell'operazione 'Aria nuova' che ha portato nel 2011 all'arresto di varie persone tra cui, per corruzione, l'ex ad dell'autostrada Venezia-Padova, Lino Brentan, per aver assegnato lavori a trattativa diretta aggirando le normali procedure d'appalto. (Ansa)