Trento - 22.01.2014 Una serata oltre le frontiere verso la Carta di Lampedusa

Dopo la strage avvenuta il 3 ottobre a largo delle coste di Lampedusa, che ha visto la morte di oltre 300 persone, si è aperto un nuovo dibattito, italiano ed europeo, sul tema delle migrazioni. Tale dibattito è coinciso con un accresciuto protagonismo dei cittadini migranti, che hanno dato vita a diverse manifestazioni.Anche in Trentino si è aperta una discussione, promossa da un gruppo di cittadini impegnati in modo diverso nella ricerca di percorsi di interazione fra culture e di promozione dei diritti di ognuno. Partendo dal territorio in cui abitiamo, dai nostri luoghi di lavoro e socializzazione, abbiamo cercato sempre di incontrare chi arriva e si ferma in Trentino per i motivi più diversi, al di là di definizioni e categorie.I diritti di chi migra nel nostro paese sono legati così strettamente a quelli di chi ci abita da sempre, che impegnarsi per i migranti significa lavorare per comunità più coese, solidali e aperte.Oggi crediamo si debbano unire gli sforzi per pensare a un Trentino più attento, partendo dalla società civile e dai singoli cittadini. Invitiamo pertanto tutti a partecipare con noi al percorso per la costruzione della Carta di Lampedusa, documento nato dal basso, dalle istanze di chi ogni giorno si trova ad affrontare, direttamente o indirettamente, le problematiche legate alla migrazione.La Carta si è posta da subito un obiettivo ambizioso: cambiare radicalmente le politiche migratorie in Italia e in Europa, superando e eliminando una serie di norme e pratiche che rendono i migranti cittadini di serie B e fanno della così detta “fortezza Europa” un territorio da presidiare militarmente e da difendere da improbabili invasioni, con i drammatici risultati a cui abbiamo assistito.L'appuntamento è a Lampedusa dal 31/1 al 2/2/2014 e vedrà la partecipazione di attivisti, avvocati, sindacalisti, operatori e cittadini di tutta Europa. Il nostro lavoro sarà soprattutto quello di dare alla Carta di Lampedusa un'efficacia reale facendola diventare patrimonio comune, diffondendola nei territori, collegandola a un nuovo concetto di cittadinanza europea, fatta di diritti, democrazia e garanzie per tutte/i.