Guerra in Palestina. Gli aggiornamenti LIVE

Dalla Striscia di Gaza è stata lanciata un’offensiva senza precedenti. Centinaia di combattenti palestinesi hanno superato il muro e preso il controllo di alcuni insediamenti e basi militari. Israele ha dichiarato lo stato di guerra, con il lancio dell’operazione “Spade di ferro”. Centinaia le vittime.

7 / 10 / 2023

Domenica 15 ottobre GIORNO 9

Il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 2.000 morti e 8.700 feriti. 

Israele sta preparando un attacco imponente, le truppe saranno "coperte dall'alto da aerei da guerra, elicotteri da combattimento, droni aerei e artiglieria sparata da terra e dal mare". In totale sono stati richiamati oltre 300mila riservisti da tutto il mondo, il numero più alto dal 1948. 

Hamas ha impedito ai residenti nel nord di Gaza di evacuare la zona, mentre l'esercito israeliano continua a bombardare la postazioni di Hezbollah in Libano dopo l'abbattimento di due velivoli non identificati su Haifa. L'Iran ha promesso una risposta se Israele continuerà l'attacco. Un raid israeliano proveniente dalla direzione del mare ha colpito l'aeroporto di Aleppo.

L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato che la situazione umanitaria a Gaza è critica, con la maggior parte degli ospedali che non funzionano a causa della mancanza di energia elettrica e di carburante.

Sabato 14 ottobre GIORNO 8

Nelle ultime 24 ore e nella notte, secondo le fonti, il totale dei morti palestinesi a Gaza è salito a 1.949, con 6.500 feriti. Inoltre,19 persone sono state uccise in Cisgiordania, nell'ambito di un'operazione dell'IOF che ha portato all'arresto di 220 palestinesi, di cui 130, secondo Israele, legati ad Hamas.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di schiacciare Hamas, paragonandolo all'ISIS e promulgando una dichiarazione di escalation. Nel frattempo, le Brigate Al-Qassam, hanno lanciato un nuovo attacco con 150 missili contro la città di Ashkelon in risposta allo sfollamento e al targeting dei civili.

Israele ha ordinato l'evacuazione di 1,1 milioni di palestinesi residenti nel nord della Striscia di Gaza, chiedendo loro di trasferirsi nel sud dell'enclave entro 24 ore, per lanciare un attacco massivo via terra.

L'ONU ha chiesto una revoca dell'ultimatum per motivi umanitari. Tuttavia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che è impossibile evacuare i pazienti ospedalieri più gravi dal nord dell'enclave palestinese, definendo la situazione una "sentenza di morte".

Durante la notte, l'esercito israeliano ha colpito 750 "obiettivi militari" di Hamas. Tra le vittime, ci sono anche figure di rilievo come Awad Sultan, dirigente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e Abdel Rahman Shehab, ex prigioniero politico e direttore dell'Atlas Center for Studies, entrambi uccisi insieme alle loro famiglie. Nella serata di ieri sono stati colpiti anche convogli di civili in fuga verso il sud della Striscia.

La situazione negli ospedali è critica. Con l'imposizione dell'assedio totale da parte del governo israeliano, la Mezzaluna Rossa ha annunciato che gli ospedali rischiano di trasformarsi in obitori. Centinaia di corpi sono ammassati all'esterno del Shifa Medical Complex.

Secondo i media israeliani, i morti a causa delle incursioni e del lancio di razzi sono arrivati a 600. A Gaza continua la strage di civili. Gli ultimi dati del Ministero della Salute parlano di 370 morti.

Oggi il valico di Rafah tra l'Egitto e Gaza potrebbe essere aperto per alcune ore per consentire, però, solo l'uscita di circa 300 cittadini dell'Unione europea che si trovano nella Striscia.

Venerdì 13 ottobre GIORNO 7

A quasi una settimana dai fatti continuano a susseguirsi notizie drammatiche, non ultima la richiesta di Israele di evacuazione di chi abita nel nord della Striscia di Gaza. L’ordine riguarda 1,1 milioni di persone (quasi la metà di tutta la popolazione locale), che dovrebbero fuggire a sud, un’operazione che già di per sé avrà delle conseguenze umanitarie devastanti.

Giovedì 12 ottobre GIORNO 6

Aggiornamento 12.30 I coloni israeliani hanno fatto fuoco sul corteo funebre dei palestinesi uccisi ieri nel villaggio di Qusra, a Sud di Nablus, uccidendo padre e figlio. Coloni armati hanno aperto il fuoco contro le auto di civili palestinesi  all'ingresso della città di Turmus- Aya. L'esercito israeliano chiude l'accesso alla città di Jericho. Il governo israeliano ha tagliato elettricità e acqua a 5,250 prigionieri palestinesi. A Gaza la situazione è drammatica. Centinaia di corpi sono ammassati all'esterno del Shifa Medical Complex. Con l'imposizione dell'assedio totale da parte del governo israeliano la Mezzaluna Rossa ha annunciato che gli ospedali rischiano di trasformarsi in obitori. Proseguono gli attacchi aerei su tutta la striscia di Gaza. Ucciso Awad Sultan, dirigente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Ucciso con la sua famiglia anche l'ex prigioniero politico Abdel Rahman Shehab, direttore dell'Atlas Center for Studies. Il totale dei morti palestinesi è salito a 1.203, i feriti sono migliaia. Gli sfollati sono oltre 338mila.

Mercoledì 11 ottobre GIORNO 5

Aggiornamento 18.00 Smentite le notizie comparse sulla stampa internazionale sui presunti 40 bambini israeliani decapitati. L'esercito è al lavoro per il ripristino dei danni al muro di separazione. Continua al strage di civili a Gaza, con 1000 morti e oltre 5000 feriti. Distrutti interi quartieri. Almeno 1500 i miliziani uccisi in Israele. Prosegue il lancio di razzi e dalla Striscia di Gaza. Almeno quattro paramedici sono stati uccisi. Un'ambulanza è stata bombardata mentre trasportava dei feriti. Continuano gli attacchi con bombe al fosforo bianco, proibite dalla convenzioni internazionali. Tre palestinesi sono stati uccisi e 11 feriti durante un attacco armato di coloni nel villaggio di Qusra, a Sud di Nablus.

Martedì 10 ottobre GIORNO 4 

Aggiornamento 20.00  Ucciso da un bombardamento il ministro dell’Economia del governo di Hamas, Jawad Abu Shamalah. L'Egitto ha chiuso il valico di Rafah, dopo una serie di bombardamenti israeliani lungo il sito. Violenti bombardamenti sono continuati durante tutta la giornata. Intere famiglie sono ancora sotto le macerie. Gli sfollati sono aumentati a 180.000. Dopo che il Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha imposto l’assedio totale di Gaza, vietando l'accesso di cibo, acqua e carburante e togliendo l'elettricità, ha minacciato l'Egitto che avrebbe bombardato ogni convoglio di aiuti umanitari che avrebbe varcato l'Egitto. Continua lo scambio di colpi tra Hezbollah ed esercito Israeliano. L'Organizzazione Mondiale della Sanità chiede l’apertura di un corridoio umanitario a Gaza. Il portavoce dell’OMS, Tarik Jasarevic, ha dichiarato reso noto che i bombardamenti hanno preso di mira diverse strutture sanitarie e che le scorte di farmaci sono già esaurite. In Cisgiordania il governo israeliano sta provvedendo ad armare i coloni degli insediamenti. 830 i civili palestinesi uccisi.

Lunedì 9 ottobre GIORNO 3

Aggiornamento 16.40: Israele invia rinforzi lungo il confine del Libano. Alcuni uomini armati sono stati uccisi dopo essersi infiltrati nei territori israeliani. A Gaza l'aviazione continua a bombardare i civili. Il numero dei palestinesi uccisi è salito a 510. Colpita l'Islamic University. Il Ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, impone l’assedio totale alla Striscia di Gaza: “Rimarranno senza elettricità, senza cibo, senza carburante, chiusi dentro – ha dichiarato  -. Stiamo combattendo contro animali con sembianze umane e agiamo di conseguenza”.

Intanto la Commissione europea ha deciso di sospendere tutti i pagamenti effettuati alle autorità palestinesi, che ammontano in totale a 691 milioni di euro. A comunicarlo è stato Olivér Várhelyi, commissario europeo per l'Allargamento e la politica di vicinato

Aggiornamento 13.10: Non accenna a fermarsi la rappresaglia israeliana contro i civili di Gaza. 50 persone sono stati uccise in un violento bombardamento nel campo profughi di Jabalia, a Nord della Striscia. Durante la mattinata di oggi è stato attaccato il campo di Shati'.  Almeno123 mila sono i civili sfollati dall'inizio dell'escalation. Nessun posto è al sicuro. Attaccate diverse scuole e ospedali. Un portavoce delle brigate Al Qassam ha reso noto che a causa dei bombardamenti quattro ostaggi israeliani sono morti assieme ai combattenti che li stavano sorvegliando. L'esercito israeliano ha nel frattempo ripreso il controllo delle zone attaccate dai combattenti palestinesi. 300 mila riservisti si sono intanto ammassati lungo i territori della Striscia, pronti a prendere parte all'invasione via terra.

Aggiornamento 9.25: Gli Stati Uniti hanno dichiarato che un'operazione di terra per la rioccupazione della Striscia verrà lanciata nelle prossime ore. Pesanti bombardamenti sono andati avanti tutta la notte colpendo edifici residenziali, con numerose vittime tra i civili. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito "500 obiettivi". Alcuni video pubblicati dai media palestinesi mostrano l'utilizzo di bombe al fosforo da parte di Israele, vietate dalle convenzioni internazionali. L'UNRWA denuncia che una sua scuola, utilizzata come rifugio per famiglie sfollate, è stata pesantemente danneggiata. Pesante il bilancio delle vittime. In Israele si contano 700 morti a seguito degli attacchi di Al Qassam. A Gaza il conteggio viene aggiornato lentamente, ora fermo a 436 palestinesi uccisi, di cui 91 bambini. Molte persone risultano ancora sotto le macerie, con i soccorsi che procedono con estrema difficoltà.

Domenica 8 ottobre GIORNO 2

Aggiornamento 19.20: Le autorità israeliane riportano che il bilancio delle vittime è salito a 700 morti e oltre 2000 feriti. Proseguono senza sosta i raid aerei israeliani su Gaza, così come i lanci di razzi da parte delle fazioni militari. A seguito dello scambio di colpi sul confine del Libano è stata annunciata l’evacuazione delle comunità nel nord di Israele. Il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, ha rivendicato che l'esercito continuerà a colpire scuole, ospedali e moschee - utilizzate da migliaia di civili sfollati. A Gaza il bilancio di palestinesi uccisi, dai raid di aerei e droni israeliani, molti dei quali civili e bambini è di 370, oltre a 2.200 feriti. Diverse manifestazioni di solidarietà con la popolazione di Gaza si sono svolte in Cisgiordania e in alcune città europee.

Aggiornamento 17.10: La Germania ha annunciato la revisione dei fondi umanitari destinati ai palestinesi. Continuano gli scontri in diverse aree limitrofe la striscia. I raid israeliani su Gaza prendono di mira banche ed edifici residenziali.

Aggiornamento 15.10: Secondo i media israeliani, i morti a causa delle incursioni e del lancio di razzi sono arrivati a 600. A Gaza continua la strage di civili. Gli ultimi dati del Ministero della Salute parlano di 370 morti. Un attacco aereo ha colpito una scuola dell'Onu utilizzata come rifugio. La premier Giorgia Meloni aderisce all'appello "Israele siamo noi" de Il Foglio che invita a "riconoscere che da una parte c'è uno stato che difende il suo diritto di esistere (Israele) e dall'altra ci sono i terroristi islamisti (Hamas e tutto quello che Hamas si porta dietro) che difendono il loro diritto a combattere con tutta la forza possibile contro la stessa esistenza di Israele"

Aggiornamento 13.00: La striscia di Gaza ha subito pesanti bombardamenti per tutta la notte. In 24 ore si sono contati oltre 400 raid. Le statistiche aggiornate dal Ministero della Salute sono ferme a 313 morti tra i civili, ma le vittime sarebbero molte di più. Tra i media palestinesi circolano numerose foto di bambini e neonati uccisi negli attacchi.  Nei territori a Sud di Israele, dove centinaia di militanti sono penetrati nella giornata di ieri, sono in corso combattimenti in sei località. Altri tentativi di infiltrazione sarebbero stati sventati dai militari israeliani, secondi i canali ufficiali dell'esercito. Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedin Al Qassam, l’ala militare di Hamas, ha affermato di essere stato in grado di infiltrare nuove unità armate in Israele. Le autorità ufficiali dello stato ebraico parlano di 400 morti tra militari e civili. La stazione di Polizia di Sderot, presa d'assalto ieri dai combattenti palestinesi, è stata demolita dopo un lungo scontro a fuoco che non è riuscito nell'intento di neutralizzarli. È aumentato il numero delle persone prese in ostaggio all'interno della Striscia di Gaza, arrivato a un centinaio. Scontri lungo il confine del Libano tra l'artiglieria israeliana e le brigate di Hezbollah. 

Sabato 7 ottobre GIORNO 1

Aggiornamento 20.15: Gli Stati Uniti hanno approvato un pacchetto di aiuti militari destinato a Israele per 8 miliardi di dollari. Il bilancio delle vittime israeliane, tra militari e civili è salito a 150. 230 i palestinesi uccisi. Numerosi feriti in Cisgiordania, dove l'esercito israeliano sta attaccando la popolazione anche con armi da fuoco. Netanyahu invita i leader dell’opposizione a formare un governo di emergenza.

Aggiornamento 19.00: Il Ministro dell'Energia israeliano Yisrael Katz ha firmato un ordine per la sospensione dell'energia elettrica alla Striscia di Gaza. Distrutta a Khan Yunis la casa del numero 1 di Hamas, Yahya Senwar. Due ospedali gestiti da Medici Senza Frontiere sono stati colpiti dalle forze israeliane. Ucciso un infermiere e un autista di ambulanza. Molti sono i feriti. Un deposito di ossigeno è stato danneggiato.

Aggiornamento 18.20: L'aviazione israeliana sta prendendo di mira diversi siti residenziali. La Filastine Tower, al centro di Gaza City, con dozzine di famiglie al suo interno, è stata demolita da un attacco multiplo aereo. Il bilancio delle vittime israeliane è confermato a 70. Netanyahu ha riferito al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che sosterrà una campagna “forte e prolungata” fino a che Israele non avrà raggiunto la vittoria.

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Dopo il massacro di Jenin e i continui assalti dei coloni e dei militari israeliani alla moschea di Al Aqsa, i canali ufficiali di Hamas annunciavano da mesi che la risposta delle fazioni armate palestinesi contro lo stato ebraico sarebbe avvenuta dove meno se lo sarebbe aspettato. Nessuno poteva però immaginare quanto accaduto nelle prime ore dell’alba. A seguito di un fitto lancio di razzi, oltre 2.500 in poche ore, che hanno colpito anche Tel Aviv e alcune colonie attorno a Betlemme, almeno 4 unità scelte delle Brigate Ezzedin al Qassam, il braccio militare di Hamas, sono riuscite ad aggirare il muro di separazione e l’immenso dispositivo di sicurezza che circonda la Striscia di Gaza, dove 2 milioni di persone sono intrappolate senza via di fuga dal 2007. 

Secondo fonti di Al Jazeera, sarebbero circa mille i combattenti che sono riusciti a infiltrarsi in territorio israeliano per diversi chilometri, prendendo il controllo di tre insediamenti limitrofi.

L’offensiva è stata rivendicata anche dal Jihad Palestinese e del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. 

Nella città di Sderot i combattenti palestinesi hanno preso d’assalto la stazione di Polizia cittadina e sono riusciti a impossessarsi di alcuni mezzi dell’esercito israeliano che hanno condotto e fatto sfilare a festa lungo le strade di Gaza. Diverse basi militari israeliane lungo la barriera di separazione risultano sotto controllo palestinese.

Tra gli israeliani si registrano decine di morti e centinaia di feriti.

Almeno 50 ostaggi, tra soldati e civili, sono stati condotti all’interno dei confini di Gaza.

Secondo diversi media, tra loro ci sarebbe anche un alto comandante israeliano, Nimrod Alloni, catturato dai combattenti palestinesi.

Diversi commentatori ipotizzano che dietro un tale rapimento massiccio possa nascondersi la volontà di intavolare un nuovo accordo per uno scambio di prigionieri, dopo i continui tentativi falliti di negoziazione sui militari catturati durante l’attacco israeliano del 2014.

Il leader di Hamas, Mohammad Deif, ha soprannominato l’operazione “Tempesta di Al Aqsa”, sostenendo che l’operazione è stata lanciata in risposta all’occupazione della moschea di Al Aqsa e alle continue violenze perpetrate dai  coloni israeliani contro i villaggi palestinesi. Deif sostiene che questo è “il giorno della più grande battaglia per porre fine all’ultima occupazione sulla terra", chiamando a raccolta anche i gruppi armati palestinesi presenti in Libano.

“Questa non è un’operazione militare, non è un altro round di combattimenti, ma una guerra”, ha dichiarato il premier Israeliano Benjamin Netanyahu.

L’esercito israeliano ha lanciato l’operazione “Spade di Ferro”, inaugurata da violenti raid lungo la Striscia, che hanno provocato già oltre 200 vittime e 1600 feriti. Le autorità militari starebbero mobilitando un altissimo numero di riservisti, lasciando intendere che un’operazione di terra potrebbe essere molto vicina: “Contrattaccheremo – dice Netanyahu – con una forza che il nemico non ha mai conosciuto”.

Tutte le potenze occidentali, compresa l’Italia e l’Unione Europea, si sono schierate a fianco di Israele, sostenendo che lo stato ebraico “ha diritto di difendersi”. Il Pentagono ha assicurato che lavorerà per fornire allo stato ebraico “tutto quello di cui avrà bisogno”.

“Gaza è evasa dalla sua prigione” ha commentato la giornalista palestinese Mariam Barghouti. Diverse ruspe palestinesi hanno cominciato ad abbattere alcune recinzioni lungo il confine di separazione.

Gli equilibri all’interno della lotta palestinese stanno cambiando e molti gazawi, che per tutta la vita hanno vissuto intrappolati nella striscia, stanno sperando che quel varco possa essere l’inizio della fine dell’occupazione e di un assedio illegittimo che va avanti da oltre 16 anni. Tuttavia, la reazione di Israele e le conseguenze per la popolazione palestinese saranno di una portata ancora difficile da immaginare.

Link utili:

Rapimento di soldati israeliani da un carro armato

Presa di un sito militare

Irruzione

Attacco a Gaza

** Pic Credit Ultra Palestine