Il Discorso di Angela Davis alla Women’s March a Washington

23 / 1 / 2017

Pubblichiamo il discorso di Angela Davis tenuto alla Women's March di Washingston di sabato 21 gennaio, tradotto in italiano da Ethan Bonali per Abbatto i Muri. In quella giornata centinaia di migliaia di donne ed uomini sono scese in piazza in diverse città degli Stati uniti, il giorno dopo l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, per rivendicare diritti, eguaglianza e rispetto. La marcia è stata promossa da organizzazioni che si battono quotidianamente per i diritti e contro la discriminazione delle donne, di chi si riconosce come LGBTQ, degli afroamericani e latinoamericani, degli immigrati (con ogni status) e dei musulmani. Tutti soggetti che durante la campagna elettorale sono stati demonizzati e attaccati da Trump e dai suoi sostenitori.

«In un momento difficile e decisivo della nostra storia, permettiamoci di ricordare a noi stessi che noi, le centinaia di migliaia, i milioni di donne, persone transgender, uomini e giovani che siamo qui alla Women’s March, noi rappresentiamo la più grande forza di cambiamento che non permetterà alla cultura morente del razzismo, dell’etero-patriarcato di sollevarsi ancora».

«Noi riconosciamo di essere degli agenti collettivi della storia e che la storia non può essere cancellata come le pagine del web. Sappiamo che ci stiamo radunando, oggi pomeriggio, nella terra degli indigeni e che seguiamo le orme delle prime persone che, nonostante la violenza dei genocidi di massa, non hanno mai abbandonato la lotta per la terra, l’acqua, la cultura, la propria gente. Oggi porgiamo omaggio alla Standing Rock Sioux».

«L’anelito per la libertà delle persone di colore che ha inciso profondamente sulla natura reale della storia di questo paese non può essere cancellata con un colpo di spugna. Non siamo fatti per dimenticare che le vite delle persone di colore contano. Questo è un paese ancorato alla schiavitù e al colonialismo, e questo significa, nel bene e nel male, che la storia reale degli Stati Uniti è una storia di immigrazione e schiavitù. Spargere xenofobia, lanciare accuse di omicidio e stupro e costruire muri non cancellerà la storia».

«Nessun essere umano è illegale».

«La battaglia per salvare il pianeta, per fermare il cambiamento climatico, per garantire l’accessibilità all’acqua dalle terre della riserva Standing Rock Sioux, al Flint, Michigan, alla Cisgiordania e Gaza. La lotta per salvare la nostra flora e fauna, per salvare l’aria – queste sono le fondamenta della lotta per la giustizia sociale».

«Questa è una marcia delle donne e questa marcia delle donne rappresenta la promessa del femminismo contro i poteri perniciosi della violenza di stato. Ed è un femminismo inclusivo e intersezionale che ci coinvolge tutti nella lotta di resistenza al razzismo, all’islamofobia, all’anti-semitismo, alla misoginia, allo sfruttamento del capitalismo».

«Si, celebriamo la lotta per i 15 dollari l’ora dei lavoratori. Ci consacriamo alla resistenza collettiva. Resistenza alla ipoteca miliardaria dei gentrificatori e degli speculatori. Resistenza a coloro che vogliono privatizzare il sistema sanitario. Resistenza agli attacchi verso i Musulmani e gli immigrati. Resistenza agli attacchi alle persone disabili. Resistenza alla violenza di stato perpetrata dalla polizia e attraverso il sistema carcerario industrializzato. Resistenza alla violenza di genere istituzionale e privata, specialmente contro le donne trans di colore».

«I Diritti delle donne sono diritti umani in tutto il pianeta ed è per questo che diciamo “libertà e giustizia per la Palestina”. Festeggiamo l’imminente rilascio di Chelsea Manning (Accusata di aver trafugato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico di analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, e di averli consegnati all’organizzazione Wikileaks , è stata arrestata, imputata di svariati reati contro la sicurezza nazionale, e detenuta in condizioni considerate lesive dei diritti umani.) . E Oscar López Rivera (leader portoricano delle forze armante di liberazione nazionale – FALN – e combattente anticolonialista.). Ma chiediamo anche che venga liberato Leonard Peltier (attivista statunitense per i diritti dei nativi). Liberate Mumia Abu-Jamal 8attivista giornalista e membro delle Pantere Nere). Liberate Assata Shakur (JoAnne Deborah Byron , è un’attivista e rivoluzionaria statunitense afro-americana, ex membro del partito delle Pantere Nere, e successivamente del Black Liberation Army (BLA) )».

«Nei prossimi mesi e anni saremo chiamati a intensificare le nostre richieste per la giustizia sociale, a diventare più militanti in difesa dei più deboli. Quelli che ancora difendono la supremazia dell’uomo bianco etero-patriarcale faranno meglio a fare attenzione».

«I prossimi 1,459 giorni di amministrazione Trump saranno 1,459 giorni di resistenza: Resistenza sul campo, resistenza nelle classi, resistenza al lavoro, resistenza nelle arti e nella musica».

«Questo è solo l’inizio” e citando le memorabili parole di Ella Baker, «Quelli che credono nella libertà non potranno riposare finché non l’avranno ottenuta». Grazie.