Intervista a Laura Scarpa

Direttrice del nuovo mensile ANIMAls

Utente: emirab
12 / 9 / 2009

Abbiamo incontrato Laura Scarpa per farci raccontare della sua ultima creazione: il mensile ANIMAls. Ultima perchè il suo impegno nel mondo del fumetto è, ed è stato, intenso e assai fecondo. Ha scritto e disegnato tantissime storie per riviste quali ad esempio Linus, Alter, Il Corriere dei Piccoli, Orient Express, Ragazza in, Lupo Alberto Magazine, Mondo Naif o Blue, alcune di queste ultime raccolte in "Cuori di Carne" (Coniglio Editore). Tra i suoi libri ricordiamo "Mol Flanders" (con Antonio Tettamanti, Ottaviano Edizioni), "Venturina Veneziana" (L'Isola Trovata), "Come la vita" (con Carlos Trillo, Coniglio Editore) e il più recente "Amori lontani" (Kappa Edizioni). Ha animato in veste di insegnante diversi corsi di fumetto.

Ha scritto articoli, recensioni e saggi come "Praticamente fumetto" (Coniglio Editore) e "L'arte della sceneggiatura" (Coniglio Editore)

Cura l'editing della rivista per bambine Winx Club, è caporedattore della rivista Blue e dirige i mensili Scuola di Fumetto e, appunto, ANIMAls.

Finalmente è tornata in edicola una rivista (anche) di fumetto degna del nome. Ci presenti ANIMAls, il mensile di cui sei direttore?

Una rivista di fumetti e non solo... credo che il sottotitolo “fumetti, storie, la vita e nient’altro” sia abbastanza significativo. L’idea è di trovare in una rivista quello che possono amare i nuovi lettori di fumetti, che, si suppone e spera, non sono solo lettori di fumetti. Dunque al suo interno autori diversi, uniti da uno spirito comune, con fumetti quasi tutti autoconclusivi e strip, ma anche racconti di scrittori, articoli su temi importanti e un “album” che attraverso immagini e schizzi racconti la visione del mondo attraverso gli occhi dei disegnatori. Inoltre 3 rubriche fisse che affrontano le diverse realtà che ci circondano, quella della cronaca nera, quella dei conflitti e internet, un mondo con cui ci dobbiamo sempre più confrontare e con intelligenza.    

Quale è la filosofia alla base di ANIMAls?

Quello che dicevo poco fa. Chi legge Gipi sicuramente legge anche dei libri, ascolta musica, vede film e ha certe idee politiche, una certa visione della vita. La visione limitata di chi crede che il fumetto sia un genere e dunque che i lettori stiano in comparti stagni, non porta a un rinnovamento. Forse siamo di matrice più “cristiana” che “ebraica” visto che vorremmo diffondere il fumetto. Ma non come un’imposizione di ogni tipo o autore, come scelta tra gli scaffali di una libreria in cui trovare quello che ci può conquistare. La filosofia, se vogliamo chiamarla così, è che non è un linguagggio a vincere nel comunicare, ma quello che si dice e il modo. Il fumetto è sicuramente portante in ANIMAls, ma si accompagna al resto del mondo. Inoltre internet è uno spazio importante e il nostro blog  è abbastanza vivo, con iniziative anche di scambio e partecipazione, dai disegni al dibattito sul questionario.    

Secondo quale criterio hai chiamato alle armi i vari autori?

Sono partita da un nucleo che per me riassumeva l’idea della rivista, persone con cui avevo anche un rapporto tale da poter pensare assieme prima che ci fosse il cartaceo. Senza Gipi ANIMAls probabilmente non potrebbe esistere, non lo nascondo. Ma senza l’entusiasmo di Riccardo Mannelli, di Paolo Bacilieri e Davide Toffolo, senza le chiacchierate con Filippo Scòzzari (che tra l’altro ha dato il nome alla rivista), senza le novità da internet e dalla carta come Makkox, e Bastien Vivès, senza gli autori francesi e poi via, senza le strip già quasi classiche o nuove... insomma è l’insieme che crea il giornale: una rivista non è mai una persona o un autore.   

Perché una persona che non legge abitualmente fumetti potrebbe trovare interessante ANIMAls?

Perché semplicemente succede. Ho ricevuto lettere, ho trovato amici che regalando ANIMAls ad amici che non leggono fumetti li hanno convinti. Perché questo è un fumetto più facile e più interessante da leggere, per chi ha abbandonato o non ha mai letto le avventure o le storielle comiche più classiche. Semplicemente è così. Perché gli scrittori qui dentro ci stanno bene. Perché chi sta imparando a leggere graphic novel (quelle belle speriamo), e chi  ha scoparto brevi fumetti su Internazionale, ha capito come decodificare certi racconti per immagini. Ma per questo dobbiamo stare attentissimi, la lettura deve essere anche complessa, ma mai incomprensibile, in questo fumetto o in quello popolare, o in un romanzo, persino in Dedalus.