No ai CPT in Basilicata

18 / 8 / 2009

Si è costituito il “Comitato per la difesa dei Migranti“, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni locali sul problema degli extra-comunitari presenti nel Vulture Alto-Bradano, ogni anno presenti sul nostro territorio per la raccolta dei pomodori.

La decisione di costituire un comitato è stata presa in seguito ad una presa di coscienza di un problema reale che ormai da tanto tempo investe questi territori, e cioè la presenza massiccia di braccianti sia Africani,in larga misura, che provenienti dall'Est-Europa, che vivono in totale mancanza dei più basilari diritti umani, e nella totale carenza igienico-sanitaria e che vengono puntualmente sfruttati da caporali locali e non senza che gli vengano concessi i diritti basilari che chiunque vive su questa terra dovrebbe avere. Anzi, fino ad ora le amministrazioni locali hanno favorito questi meccanismi schiavisti, essendo così complici, e non hanno fatto nulla per gestire questa che è diventata una vera e propria emergenza umanitaria.

Questo tema, cioè lo sfruttamento privo di scrupoli che viene attuato nei confronti di migliaia di “stagionali” impiegati nei campi dei nostri territori, riteniamo sia un tema scottante e di fondamentale priorità, perchè ribadiamo che ora si tratta di una vera e propria emergenza umanitaria. Inoltre oltre agli aspetti tipici del caporalato, cioè l’insicurezza delle condizioni di lavoro, l’irregolarità e lo sfruttamento economico, la totale assenza di assistenza sindacale si aggiunge un ulteriore elemento: la vera e propria riduzione in schiavitù di cui sono vittime queste persone. Ogni contatto verso l’esterno è precluso. Nella generalità dei casi, le persone impiegate nella raccolta sono sottoposte a rigida sorveglianza da parte dei ‘caporali’ e non viene fornito loro un alloggio, ma anzi sono costretti a sopravvivere in casolari abbandonati presenti nelle nostre terre con totale assenza di acqua, e altri bisogni fondamentali per la vita di qualsiasi essere umano. Nessuna garanzia è dunque data alle vittime di questa forma moderna di schiavitù.

Inoltre abbiamo la presenza a Palazzo San Gervasio di un centro di accoglienza, che dovrebbe accogliere in modo adeguato queste persone, ma purtroppo ciò non avviene, poiché il centro è in totale abbandono, non ci sono strutture adeguate per accogliere in modo dignitoso questi lavoratori. In pratica il centro non è gestito, un centro dove nel pieno della campagna di raccolta dei pomodori ospita oltre mille migranti che vivono nell'indifferenza totale dei locali, sono invisibili, o meglio si vuole che essi restano invisibili.

Noi del Comitato per la difesa dei Migranti riteniamo che tutti questi siano dei problemi seri e non possiamo e non vogliamo rimanere indifferenti a questa totale mancanza di diritti per queste persone e a questa totale mancanza di doveri da parte delle amministrazioni. Quindi riteniamo importante e urgente che venga esercitata una pressione e una sensibilizzazione nei confronti delle forze politiche e delle popolazioni locali. Per questo, e per provare a dare una assistenza sindacale, e per informare i migranti stessi su quelli che sono i loro diritti, il comitato sarà presente all’interno del Centro di Accoglienza di Palazzo San Gervasio attivamente dal giorno 18 Agosto 2009.

Tutto questo perchè pensiamo che chiunque vive su questa Terra ha diritto ad una vita dignitosa senza tener conto della provenienza, della religione e soprattutto del colore della pelle e ha diritto ad essere integrato e non solamente sfruttato dalle comunità locali.

Comitato per la Difesa dei Migranti

Venosa, Palazzo S. Gervasio, 18/08/2009