Riflessioni intorno al 14 dicembre

Felici e complici

Dal Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano

17 / 12 / 2010

Quando abbiamo cominciato i nostri percorsi di lotta sui territori, non immaginavamo di trovarci, qualche tempo dopo,  all’interno di una delle più grandi manifestazioni autorganizzate della storia del paese. Una manifestazione, quella del 14 dicembre, che ha scosso il paese con una ventata di radicalità necessaria e quanto mai sperata.

Abbiamo partecipato alla manifestazione del 14 dicembre, aderendo, insieme ai comitati di Terzigno, all’appello di Uniti contro la crisi, perché uno dei disastri maggiori costruiti da questo governo è quello che è avvenuto nella nostra città, Napoli, e nella nostra regione. Siamo arrivati a Roma con la consapevolezza di chi, sebbene pensionato, casalinga, impiegato, paramedico, insegnante, sa di dover vivere una giornata speciale.

La nostra giornata speciale è cominciata però molto prima da quando abbiamo compreso che il sentimento di rabbia nel paese si sta generalizzando in maniera importante. Le immagini delle manifestazioni degli studenti, della voglia di assaltare i palazzi del potere per buttare giù un governo che non ha la fiducia del paese, c’hanno trasmesso ulteriore gioia e determinazione.
Ma la nostra presenza il 14 dicembre è stata alimentata dai nostri sentimenti più profondi e siamo certi che questo processo abbia accompagnato anche la presenza dei cittadini aquilani.

Quando vedi la tua città mortificata sotto un mare di monnezza, quando vedi che negli ospedali i bambini nascono malformi, quando il tuo vicino di casa, il tuo parente, il tuo amico muore di tumore per i veleni che stanno intorno casa tua, negli sversamenti opera delle ecomafie, quando vedi in che modo palese il premier ed i suoi amici camorristi stanno gestendo il dramma rifiuti solo per difendere i propri interessi speculativi….bhè quando vedi tutto questo…la determinazione diventa odio!

Abbiamo lanciato noi i sacchetti di rifiuti oltre le barriere della polizia nei pressi di Palazzo Grazioli, perché al premier siamo venuti a riportarne qualcuna sotto casa sua.

Siamo stati allo stesso modo felici di partecipare al sanzionamento dal basso della sede della Protezione Civile, così come rivendichiamo come patrimonio collettivo di tutti i movimenti in piazza il 14 dicembre, ognuna delle azioni che ci sono state.

Lo facciamo perché nessuno potrà mai dipingere i comitati civici come dei pericolosissimi “black block”, perché noi siamo pensionati, impiegati, insegnanti, talvolta anche in là con gli anni, soprattutto cittadini incazzatissimi che non vogliono più questo governo.
I tantissimi giovani che hanno preso parte a tutti i tentativi di arrivare sotto i palazzi governativi sono i fiori di una generazione a cui hanno rubato il futuro e precarizzato il presente. Ragazzi e ragazze che vedono oggi la loro vita come un processo di continua sottrazione. La rabbia di quei ragazzi in nessun modo può essere ascritta a processi a minoranze marginali. In Piazza del Popolo, mentre la polizia caricava l’intera piazza, decine e decine di migliaia di persone salutavano, e noi con loro, con gioia e sostegno la risposta dei manifestanti alle cariche della polizia. Questo segnale ci racconta del malessere sociale diffuso nel paese. Un corteo di oltre 100 mila persone che ha deciso di assediare i palazzi del potere per cacciare via il governo, lo ha fatto scientemente e nessuno di coloro che ci sono stati, il giorno dopo può sognarsi di dire che quelle espressioni di radicalità siano frutto di minoranze.

Eravamo a Roma il 14 dicembre, uniti contro la crisi, perché questo governo si può e si deve ancora mandare a casa. Lo ribadiremo nei percorsi di lotta da cui proveniamo, con una determinazione ed una consapevolezza nuova.
Perché la costruzione di alternativa è possibile e necessaria.

Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano
Assemblea generale, 16 dicembre 2010