I movimenti per il diritto all'abitare continuano a scendere in piazza contro l'art.5 del Decreto Lupi: oggi nuovo corteo verso Montecitorio a Roma

Dal veneto la Rete Assemblee Sociali per la casa sarà a Roma il 17 maggio e si mobilita contro l'articolo 5

15 / 5 / 2014

Nuovo corteo oggi a Roma partito da Piazza Venezia il corteo ha sfilato di nuovo nel centro città verso Montecitorio.

Non si ferma la protesta dopo quattro giorni di iniziative per contestare l'articolo 5 del decreto Lupi che attacca chi ha trovato casa occupando stabili lasciati vuoti per la speculazione.

Ieri c'è stata l'approvazione al Senato ed oggi la discussione è alla Camera, visto che entro il 27 maggio il decreto dovrebbe essere approvato definitivamente.

"Nessun distacco residenza per tutt*" dicono gli occupanti rivendicando il diritto all'abitare conquistato con le occupazioni.

In molte piazze d'Italia si sta manifestando contro l'art. 5 e per dire che l'unica grande opera che va fatta è casa e reddito per tutt@!

I movimenti per il diritto alla casa a Roma si riconvocano domani a Montecitorio alle ore 10.30 visto che la discussione sul decreto Lupi è stata spostata.

Le manifestazioni e le acampade fatte in questi giorni rappresentano anche una risposta a chi vorrebbe blindare la capitale ed impedire il diritto a manifestare.

Dal Veneto RASC rilancia la mobilitazione

Blocchiamo il Piano Casa!

Già quando nei primi giorni di governo Renzi il consiglio dei Ministri aveva presentato il decreto, ci siamo mobilitati contro un provvedimento che non rappresenta altro che un regalo ai grandi costruttori, un enorme programma di cementificazione e un gravissimo attacco alle occupazioni abitative.

Ad un'emergenza sociale che non accenna a diminuire, con un numero di sfratti in vertiginoso aumento e una precarietà sempre più diffusa che non permette l'accesso ad un alloggio a milioni di persone, il ministro Lupi propone un piano che sancisce la fine dell'abitare pubblico e tenta di fermare l'ondata di riappropriazioni che ha attraversato tutto il paese, unica risposta efficace per migliaia di famiglie.

Nel passaggio parlamentare del decreto, in una corsa contro il tempo per arrivare all'approvazione definitiva entro il 27 maggio, il famigerato articolo 5, quello riguardante proprio il contrasto al fenomeno delle occupazioni, è stato ulteriormente aggravato da un emendamento proposto dal PD: esso prevede la cancellazione dalle lista per l'assegnazione di casa popolare a tutti coloro che abbiamo occupato abusivamente e l'infame obbligo per i fornitori di verificare la validità del contratto prima di allacciare le utenze.

Un evidente tentativo di stroncare quelle esperienze di lotta che oltre a garantire un tetto a chi non ha alternative alla strada, hanno animato l'ultimo anno politico costituendo opposizione sociale ai governi delle grandi intese, culminata nelle grandi giornate del 19 ottobre e del 12 aprile.

Viene anche ampliata la possibilità di dismettere il patrimonio residenziale pubblico, esattamente il contrario di ciò che servirebbe realmente: un grande piano di rilancio dell'edilizia popolare, con il recupero dell'immenso patrimonio sfitto e abbandonato.

Come RASC non possiamo rimanere in silenzio di fronte all'arroganza di questo governo: sabato saremo a Roma al corteo lanciato dal Forum dell'Acqua e dai comitati che si battono contro le grandi opere e la devastazione ambientale. Siamo infatti consci che battersi per il diritto alla casa significa contrastare un modello di sviluppo che devasta i territori e sperpera il denaro pubblico.

Nei prossimi giorni ci mobiliteremo in ogni forma contro l'approvazione di questo Piano Casa, fino a che non verrà ritirato, rilanciando quel percorso di conflitto e riappropriazione che abbiamo iniziato questo autunno nei nostri territori.

Non un passo indietro,respingiamo il Piano Casa e l'articolo 5!

RASC – RETE DELLE ASSEMBLEE SOCIALI PER LA CASA