Le mani sulle città: InvestiRE SGR dalla finanza vaticana al “social” housing

Un’inchiesta dell’Associazione Caminantes di Treviso

31 / 10 / 2023

Il 30 ottobre 2023 l’Associazione Caminantes di Treviso ha ottenuto il rinvio dello sfratto per una coppia di anziani invalidi. La casa della famiglia in difficoltà è del Fondo Veneto Casa, una partnership per il "social” housing tra la regione Veneto, la Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Fondazione di Venezia. Si tratterebbe dunque di un patrimonio semi-pubblico che dovrebbe essere dedicato a una funzione sociale.

Tuttavia, la regione e i suoi partner hanno affidato la gestione di questi appartamenti a una società privata che di "social" ha davvero poco e che ha alzato gli affitti in modo significativo negli ultimi anni. Si tratta di InvestiRE SGR, azienda di gestione immobiliare con sede a Roma, che negli ultimi anni si è espansa nel “social” e student housing, nonché nella riscossione di esosi affitti di palazzi di enti pubblici precedentemente svenduti a prezzi scandalosi. Il valore delle proprietà sotto il suo controllo ammonta a circa 7 miliardi di euro. Come si apprende dal suo sito, il principale proprietario di InvestiRE SGR è Banca Finnat.

Speculazione immobiliare

Banca Finnat è principalmente di proprietà della famiglia Nattino tramite la Nattino Holding. I Nattino sono legati alla finanza vaticana, tradizionalmente nota per non brillare in quanto a trasparenza. Tuttavia, al suo arrivo, Papa Francesco ha tentato di mettere un po’ d’ordine. Così nel 2015 il Vaticano ha messo sotto inchiesta Giampietro Nattino - allora presidente Finnat - in quanto sospettato di aver utilizzato l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa) per manipolazione di mercato e riciclaggio di denaro.

Si legge su Il Fatto Quotidiano: “Erano gli anni della Prima Repubblica e Giampietro Nattino era considerato molto vicino al potere andreottiano, dunque anche vaticano. Nel suo salotto finanziario s’incontravano i palazzinari e gli immobiliaristi romani, i Caltagirone, i fratelli Toti, ma anche gli eredi della nobiltà nera capitolina che si facevano amministrare il patrimonio e i prelati del Vaticano che avevano da far girare i soldi della Chiesa. Francesco Gaetano Caltagirone è da sempre vicino alla famiglia, tanto da essere stato anche nel consiglio d’amministrazione di Banca Finnat. Erano gli anni di Michele Sindona e Paul Marcinkus quando monsignor Sergio Sebastiani chiamò il patriarca della famiglia Nattino tra i consultori della Prefettura vaticana per gli affari economici. Erano tempi in cui si moltiplicavano le chiacchiere secondo cui la massoneria aveva messo radici in Vaticano e Cosa nostra saliva a Roma a riciclare i suoi soldi”. Questo dovrebbe bastare per capire di che personaggi si tratta.

Nel 2017, gli inquirenti hanno congelato gli asset di Giampietro Nattino per 2,5 milioni di euro. In seguito a questo provvedimento, il capofamiglia si è immediatamente dimesso da presidente Finnat. Il presidente attuale è Marco Tofanelli ma la famiglia Nattino resta in sella, infatti Arturo Nattino è l’amministratore delegato. Giampietro Nattino alla fine è stato assolto nel dicembre 2020, ed è rientrato nel Cda di Finnat nel 2021.

Ma i guai dei Nattino non sono finiti. Infatti, proprio quest’anno Daniela Santanchè è finita sotto indagine per le numerose irregolarità commesse dalle sue aziende, tra cui l’incasso sospetto di milioni di euro dall’opaco fondo Negma. Quest’ultimo ha sede a Dubai ed è registrato nelle Virgin Islands, ma resta un mistero chi siano i suoi proprietari. Senonché Negma ha conti correnti registrati proprio… presso Banca Finnat.

Finora i Nattino sono sfuggiti ai procedimenti penali ma il quadro che emerge è quello di una finanza legata ai peggiori palazzinari romani nonché agli ambienti più torbidi del Vaticano e del post-fascismo capitolino. Sono proprio questi personaggi a beneficiare degli sgravi fiscali al settore immobiliare mentre sfrattano anziani in difficoltà dalle proprie case, a Treviso - dove i padroni di casa Benetton gli devono peraltro un favore - come a Milano. Uno strano modello di “social” housing!